giancarlo22
Forumer storico
La Crimea è un'isolotto, separato dal resto dell'Ucraina, quindi facilmente conquistabile e gestibile in autonomia. fra l'altro storicamente era sempre stato della Russia e la maggioranza della popolazione è di origini russe. Anche se non riconosciuto internazionalmente quella dichiarazione di indipendenza non ha fatto scalpore nè ha trovato alcuna reale resistenza. Ma allora il dialogo era aperto e infatti dopo poco vennero siglati gli accordi di Minsk e le integrazioni successive.
Insomma non era un'azione di vera guerra con decine di migliaia di morti.
L'attuale guerra invece è un'azione che aveva l'obiettivo di prendersi almeno tutta l'Ucraina (infatti per settimane hanno messo a ferro e a fuoco i dintorni di Kiev) e sta creando danni di miliardi e miliardi di dollari, tanto che alcuni si chiedono se il valore finale ottenibile sia tale da giustificare tanto spreco di risorse umane e finanziarie... E quello che ha spaventato fin dall'inizio è il rifiuto totale di Mosca di volere ragionare in negoziati seri. E questo dimostra che i piani erano di ridisegnare tutto l'oriente europeo.
E vista la situazione creatasi è ovvio che l'occidente è dovuto intervenire per proteggere prima di tutto se stesso (al di là della retorica sull'indipendenza dell'Ucraina). Sono convinto che questo è uno scontro di civiltà contro barbarie, di rispetto del diritto contro la volontà di prendersi tutto (e per tutto si intende ben oltre l'Ucraina) con la forza.
Certo mezzo mondo subisce gli effetti di questa mostruosità con l'energia alle stelle e le materie prime che salgono con costanza.
Ma purtroppo non si vedono vie alternative. I pacifisti che dicono di dare a Putin quello che chiede non hanno proprio idea di quel che dicono e non riescono a capire che un folle del genere va fermato sul campo prima di tutto per fargli capire che non troverà mai strade spianate per i suoi desideri di conquista.
Alla fine qualunque sia il risultato sul terreno sarà costato alla Russia economicamente (e in vittime russe di guerra) più di quanto potrà mai valere quel terreno desiderato.
Ed è questo il messaggio che rimarrà a chi succederà a Putin...
Condivido in gran parte. Il problema viene dal fatto che Putin ha creato negli anni (non era così all'inizio) un regime totalitario in cui riesce da solo ad imporre decisioni a tutto il paese, che tra l'altro Putin stesso ha mantenuto ad un livello generale molto basso dal punto di vista economico, culturale e di diritto.
Le risorse del paese vengono condivise da lui stesso e da un ristretto gruppo di oligarchi, c'è un ceto medio numericamente ristretto e poi una massa si persone che non si è mai mossa di casa e recepisce solo la fonte governativa.
Le risorse vengono in larga parte destinate agli armamenti e non vanno per nulla alla crescita del livello di vita del popolo.
Putin è rimasto al primo dopoguerra, è la brutta copia di Stalin, ma il mondo è cambiato molto e questa politica costerò molto alla Russia, anche se le conseguenze si vedranno solo tra qualche anno.