Tra l'altro quando ha invaso la Crimea nessuno poteva sapere se si sarebbe fermato lì. Semplicemente non c'è stata reazione ed è finita in fretta....
La Crimea è un'isolotto, separato dal resto dell'Ucraina, quindi facilmente conquistabile e gestibile in autonomia. fra l'altro storicamente era sempre stato della Russia e la maggioranza della popolazione è di origini russe. Anche se non riconosciuto internazionalmente quella dichiarazione di indipendenza non ha fatto scalpore nè ha trovato alcuna reale resistenza. Ma allora il dialogo era aperto e infatti dopo poco vennero siglati gli accordi di Minsk e le integrazioni successive.
Insomma non era un'azione di vera guerra con decine di migliaia di morti.
L'attuale guerra invece è un'azione che aveva l'obiettivo di prendersi almeno tutta l'Ucraina (infatti per settimane hanno messo a ferro e a fuoco i dintorni di Kiev) e sta creando danni di miliardi e miliardi di dollari, tanto che alcuni si chiedono se il valore finale ottenibile sia tale da giustificare tanto spreco di risorse umane e finanziarie... E quello che ha spaventato fin dall'inizio è il rifiuto totale di Mosca di volere ragionare in negoziati seri. E questo dimostra che i piani erano di ridisegnare tutto l'oriente europeo.
E vista la situazione creatasi è ovvio che l'occidente è dovuto intervenire per proteggere prima di tutto se stesso (al di là della retorica sull'indipendenza dell'Ucraina). Sono convinto che questo è uno scontro di civiltà contro barbarie, di rispetto del diritto contro la volontà di prendersi tutto (e per tutto si intende ben oltre l'Ucraina) con la forza.
Certo mezzo mondo subisce gli effetti di questa mostruosità con l'energia alle stelle e le materie prime che salgono con costanza.
Ma purtroppo non si vedono vie alternative. I pacifisti che dicono di dare a Putin quello che chiede non hanno proprio idea di quel che dicono e non riescono a capire che un folle del genere va fermato sul campo prima di tutto per fargli capire che non troverà mai strade spianate per i suoi desideri di conquista.
Alla fine qualunque sia il risultato sul terreno sarà costato alla Russia economicamente (e in vittime russe di guerra) più di quanto potrà mai valere quel terreno desiderato.
Ed è questo il messaggio che rimarrà a chi succederà a Putin...