Certificati di investimento - Cap. 5

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Swift preparing to implement measures targeting Russian banks
The Swift international banking payment system has said it is preparing to implement western nations’ new measures targeting certain Russian banks in coming days after western allies agreed to block Russia’s access to the service.
In a statement, it said:
We are engaging with European authorities to understand the details of the entities that will be subject to the new measures and we are preparing to comply upon legal instruction.”
The move comes after the US, Canada and key European countries, including Germany, agreed to remove “selected Russian banks” from the Swift payment system.
The decision is expected to have a significant impact in Russia, and further afield. Sergei Aleksashenko, a former deputy chairman of Russia’s central banks, said “there is going to be a catastrophe” on the Russian currency market on Monday. “I think they will stop trading and then the exchange rate will be fixed at an artificial level just like in Soviet times,” he added.
Michael Farr, chief executive of financial consulting firm Farr, Miller & Washington, said of the impact on global markets: “This could be a surprise that is not taken very well if it means a slowdown in international trade.”
NBC News foreign correspondent, Raf Sanchez, who is currently in Moscow said his hotel asked him to “settle the bill early” because “they aren’t sure if credit cards are going to work once SWIFT sanctions kick in.”
 
;)
Veramente ti avevo chiesto lumi sull'impatto del decoupling dello swift (if any). Ripeto che per me il grosso della botta le banche l'hanno già preso, sennò venerdì avrebbero perso ancora invece di stabilizzarsi.
 
Swift preparing to implement measures targeting Russian banks
The Swift international banking payment system has said it is preparing to implement western nations’ new measures targeting certain Russian banks in coming days after western allies agreed to block Russia’s access to the service.
In a statement, it said:

The move comes after the US, Canada and key European countries, including Germany, agreed to remove “selected Russian banks” from the Swift payment system.
The decision is expected to have a significant impact in Russia, and further afield. Sergei Aleksashenko, a former deputy chairman of Russia’s central banks, said “there is going to be a catastrophe” on the Russian currency market on Monday. “I think they will stop trading and then the exchange rate will be fixed at an artificial level just like in Soviet times,” he added.
Michael Farr, chief executive of financial consulting firm Farr, Miller & Washington, said of the impact on global markets: “This could be a surprise that is not taken very well if it means a slowdown in international trade.”
NBC News foreign correspondent, Raf Sanchez, who is currently in Moscow said his hotel asked him to “settle the bill early” because “they aren’t sure if credit cards are going to work once SWIFT sanctions kick in.”
Letto adesso. Dichiarazione che più ovvia e banale non si può: addirittura l'avrei potuto dire anch'io :oops: Lo scopo è proprio quello di rallentare, anzi bloccare, il trade con la Russia, no?
 
Per il lusso italiano parcefal aveva già postato questo tweet, non sono poi riuscita a capire se confermato o no.
Dite che francesi e altri non hanno fatto lo stesso?

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Ultima modifica:
Attenzione ai dati.
Qui c'è gente che mischia assieme tutto, come lo stesso tedesco Hoger su che posta una tabella e poi nel testo mette dati diversi....
Una cosa sono i dati di esposizione diretta (Unicredit che investe e rischia i propri soldi), un'altra le esposizioni finanziarie indirette (Unicredit che per mestiere presta dei soldi a ENI per finanziare un progetto in Russia; ma in caso di fallimento del progetto i soldi li va a pretendere indietro da ENI in Italia e mica dai russi....).
Anche considerando solo le banche l'esposizione italiana è la maggiore, seguita dall'Astria (Bank Austria?) ;)
 
Veramente ti avevo chiesto lumi sull'impatto del decoupling dello swift (if any). Ripeto che per me il grosso della botta le banche l'hanno già preso, sennò venerdì avrebbero perso ancora invece di stabilizzarsi.
Quanto non lo so, so però che rapporti con istituti russi e investimenti non sono pochi.
Domani vedremo
 
articolo da libero

l manager del credito Giovanni Bossi «Il rischio è di avvicinare Putin a Pechino e favorire la divisione del mondo in due»
TOBIA DE STEFANO ■ «Se parliamo semplicemente di estromettere la Russia dal sistema “Swift”, mi sembra che stiamo sopravvalutando la portata della sanzione. Lo Swift non è altro che un sistema di messaggistica che consente alle banche di comunicare. Se invece, come io penso, il senso è quello di interrompere qualsiasi tipo di transazionefinanziaria con gli istituti di credito russi, allora la questione cambia e la punizione diventa pesante. Ma dobbiamo essere consapevoli delle conseguenze...». Giovanni Bossi non è un politico, ma uno dei banchieri italiani con più esperienza. Per anni è stato l’amministratore delegato di Banca Ifis, fino alla fondazione nel 2019 di Cherry 106, la start up degli Npl che pochi mesi fa si è fusa con il Banco delle TreVenezie. Prestitialle aziende, gestione dei crediti deteriorati, mutui alle famiglie... Per anni ilmanager triestino ha avuto a che fare con il sistema delle transazioni finanziarie. Premette che la decisione sull’estromissione della Russia è prettamente politica e quindi non gli compete, ma un’analisi dei pro e contro quella sì che fa parte delle sue prerogative. Mi scusi, cosa comporterebbe l’uscita della Russia dallo Swift? «Beh, quello collegato allo Swift non è l’unico sistema che regola le transazioni finanziarie, ce ne sono altri decisamente meno sviluppati, in Russia (Spfs) e in Cina (Cips)». Insomma Mosca avrebbe gioco facile a continuare i suoi scambi economici attraverso altri canali. «Nonè così semplice.Comele dicevo sia il sistema russo che quello cinese che sono nati intorno al 2015 conl’obiettivo di garantire più autonomia a Mosca e Pechino e probabilmenteanchein previsionedi possibili sanzioni e a oggi sono utilizzati da poche banche. Ma se la Russia dovesse essere estromessa dallo Swift sarebbe l’occasione giusta per incrementarli.Anche se ci vorrebbe del tempo». Rischieremmo di rafforzare il legame tra Russia e Cina? «Da un certo punto di vista sì, ma soprattutto rischieremmo di favorire quel processo di decoupling, di divisione delmondoin due cheprobabilmente è uno degli obiettivi di Putin». Beh poi ci sarebbero anche delle conseguenze economiche. «Qui l’aspetto più preoccupante è quello che riguarda la nostra dipendenza dal gas russo. Visto che importiamo più del 40% del gas che utilizziamo da Mosca, mi sembra ovvio che dovremmo aver pronto un piano alternativo per sopperire a questa mancanza». E ce l’abbiamo? «Mi scusi, ma questa domanda non la deve fare a me». E allora a lei chiedo, è possibile che il prezzo da pagare perle sanzioni possa essere quello di dire addio alla ripresa post-pandemia. «Sìc’èil rischio chela crescita possa rallentare». In che misura? «Beh tutto dipende dalla forza delle sanzioni, dalla reazione russa, dall’evoluzione del conflitto,ma potenzialmente questo rischio c’è». Perché? «Se la Russia dovesse uscire dallo Swift è possibile che una parte degli scambi completati solo da un punto di vista commerciale non vengano finalizzati da quello finanziario. Pensi solo ai pagamenti a trenta giorni, per dire, o alle lettere di credito tra una banca e l’altra». Per capirci, è possibile che un mobiliere brianzolo abbia consegnato i suoi mobili a Mosca e non riceva più il pagamento dovuto. «Si è possibile... Ma soprattutto esiste un altro pericolo...». Quale? «Uno choc energetico con i prezzi di petrolio e gas che vanno alle stelle e aumentano i costi di produzione. A quel punto oi rialzi si riverberano sul prodotto finito frenando i consumi o restano sulle spalle delle imprese che rischiano di fallire». Insomma il rischio vale la candela? «Ricordiamoci che la candela di cui stiamo parlando è la pace... Ho le mie idee ovviamente, ma ritengo giusto che in questo momento sia la politica a parlare. La cosa importante è che lo faccia con una voce sola, altrimenti sarebbe tutto inuti
 
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