La cosa evidente dalle settimane scorse - lo dicevano alcuni commentatori - è che persino la Fed (che ha doppio mandato, a diff della Bce) punta prioritariamente in questo momento alla lotta all'inflazione. Da qui l'esplosione degli swap (+250bp in pochi mesi sulla parte medio-breve della curva), incitata dalle stesse solite balene (basta vedere i commenti di Dimon o gli studi usciti da GS sull'andamento dei tassi). Evidentemente c'era molta voglia non disinteressata di storno sui mercati e risalita violenta dei rendimenti. Il problema è che poi questa è, in buona parte, inflazione da offerta, dunque contro la quale gli aumenti dei tassi possono abb poco se non a prezzo di accentuare la recessione provocando una forte contrazione della domanda. E cmq non basterà senza soluzioni a livello (geo)politico sugli approvvigionamenti energetici e sulle catene produttive. Manca solo una crisi taiwanese (da mille parti evocata) e poi il panorama sarebbe completo.