Certificati di investimento - Cap. 5 (22 lettori)

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Lorenzoferra

Forumer storico
@percefal Avrei una domanda per te. Leggo su EUSIPA ("l'acepi" europea) che in Germania sono listati 360.000 certificati di investimento, contro i nostri 6.000. A fronte però di un turnover (volume negoziato) che nell'ultimo trimestre è stato solo di poco superiore in germania (3,7 mld contro 3,1 da noi), ti risulta una quantità di certificati così elevata? Passano tutti dal primario e poi rimangono illiquidi? (per avere cosi tanti titoli e così pochi volumi non vedo altre spiegazioni)
 

Lorenzoferra

Forumer storico
se ti può consolare, io il giorno prima della guerra ho comprato l'ubs DE000UE9XPU8, poi l'ho venduto ieri a 99,5 in open.
il Market maker ha chiamato borsa e ore dopo (quando isp faceva -8!) mi sono trovato l'ordine annullato. me lo hanno ricaricato in ptf stamattina.
ho protestato sia con ubs, sia con la banca, ma nulla da fare.. così ha deciso borsaitaliana.

da notare che quando ho venduto isp era appena il 2% sotto strike e quindi il sell a 99,5 ci stava tutto..

Ora il certificato quota area 87 denaro e vorrei spaccare tutto
avrei già voluto venderlo venerdì pomeriggio in area 99,7 (stando al sito ubs), sul rimbalzo di isp, ma non è stato possibile perchè il mm è stato assente tutto il pomeriggio

La cosa oltre al loss (cmq gestibile rispetto al mio ptf) mi ha profondamente demoralizzato..
Che porcheria ti hanno fatto.. Mi dispiace
 

percefal

Utente Old Style
@percefal Avrei una domanda per te. Leggo su EUSIPA ("l'acepi" europea) che in Germania sono listati 360.000 certificati di investimento, contro i nostri 6.000. A fronte però di un turnover (volume negoziato) che nell'ultimo trimestre è stato solo di poco superiore in germania (3,7 mld contro 3,1 da noi), ti risulta una quantità di certificati così elevata? Passano tutti dal primario e poi rimangono illiquidi? (per avere cosi tanti titoli e così pochi volumi non vedo altre spiegazioni)
Si, ma e’ un mercato completamente diverso da quello italiano.
I Phoenix che trovi li conti con le dita di una mano monca.
Ad essere diffusi e comprati sono soprattutto Bonus e Discount. Ed il mercato degli AMC è anch’esso molto fiorente e presente da diversi anni.
 

percefal

Utente Old Style
Occhio a comprare strumenti russi.
Questa comunicazione l’ho appena ricevuta dal mio broker (DeGiro) e so per certo che la stessa cosa entra (o sta per entrare) in vigore anche in Italia:

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Lorenzoferra

Forumer storico
Si, ma e’ un mercato completamente diverso da quello italiano.
I Phoenix che trovi li conti con le dita di una mano monca.
Ad essere diffusi e comprati sono soprattutto Bonus e Discount. Ed il mercato degli AMC è anch’esso molto fiorente e presente da diversi anni.
Sisi, leggevo che è molto diverso. Però 60 volte più prodotti rispetto a noi, e volumi sul secondario quasi uguali mi faceva strano. Tant'è che pensavo ad un qualche errore
 

Jsvmax79

Forumer storico

In che modo la crisi influenzerà i prezzi globali dell'energia?
La Russia rappresenta il 13% della produzione mondiale di petrolio e il 17% della produzione mondiale di gas naturale. Tuttavia, la dipendenza dell'Unione Europea dalle fonti energetiche russe è di gran lunga maggiore: circa un quarto delle importazioni di petrolio greggio dell'Unione Europea (UE) e il 40% delle importazioni di gas naturale provengono attualmente dalla Russia. Le possibilità per l'Unione Europea di compensare qualsiasi interruzione dell'approvvigionamento accelerando le importazioni da altre fonti sono limitate e le recenti oscillazioni dei prezzi sono state esacerbate dal fatto che le scorte energetiche dell'UE hanno iniziato l'inverno in esaurimento dopo un autunno insolitamente freddo. Le sanzioni imposte fino ad oggi sono state concepite per ridurre al minimo l'impatto sull'approvvigionamento energetico, ma i prezzi dell'energia rimarranno molto sensibili a ulteriori sviluppi. Il rischio per i prezzi dell'energia è asimmetrico. Potremmo vedere movimenti significativi al rialzo nel caso in cui i timori per l'interruzione dell'approvvigionamento peggiorassero. Se la situazione si calmasse, ci aspetteremmo un calo dei prezzi dell'energia, ma è probabile che lo stretto equilibrio tra domanda e offerta nel mercato manterrà i prezzi su livelli elevati rispetto alla storia.
100 USD/barile porteranno a una recessione?
A nostro avviso, no. Riteniamo che i consumatori con reddito medio-alto abbiano risparmi sufficienti dalla pandemia per sostenere la spesa. Ci aspettiamo poi che le famiglie a basso reddito ricevano sussidi governativi. È probabile che il presidente Biden cercherà di trovare un modo per normare un'estensione dei crediti d'imposta per le famiglie. Inoltre, sebbene l'inflazione sia elevata, la bassa disoccupazione sta stimolando l'aumento dei salari, con i lavoratori che percepiscono salari bassi che registrano i guadagni più forti. Negli Stati Uniti, l'inflazione è accelerata al 7,5%, ma i redditi reali sono stati almeno sostenuti da un'accelerazione della crescita salariale a oltre il 5%.
Le banche centrali dovranno aumentare più rapidamente i tassi di fronte all'aumento dell'inflazione guidata dalle materie prime?
A nostro avviso, no. Ci aspettiamo che le banche centrali diano la priorità alla crescita e quindi pensiamo che andranno a normalizzare la politica monetaria in modo più graduale poiché riconoscono il rischio che l'aumento dei prezzi delle materie prime comporta per la crescita. La probabilità prezzata dai mercati di un aumento di 50 punti base della Federal Reserve (Fed) e della Bank of England (BoE) al loro prossimo incontro è scesa al 20%, mentre nelle settimane precedenti era arrivata all'80%. Anche le stime incorporate nei mercati su dove saranno i tassi ufficiali entro la fine dell'anno diminuiranno, con gli investitori che ora si aspettano almeno un aumento in meno da parte della Fed e della Banca d'Inghilterra rispetto a poche settimane fa.
Quali regioni sono più vulnerabili?
L'economia europea è la più esposta data la sua elevata dipendenza dall'energia russa. Consideriamo improbabile lo scenario estremo in cui la Russia interrompe tutte le forniture di gas, visti gli effetti che avrebbe sulle entrate della Russia. Anche il sistema bancario europeo è esposto. Ma secondo la Banca dei regolamenti internazionali l'esposizione totale è di 89 miliardi di dollari, che sembra gestibile. Riteniamo inoltre che la BCE abbia più possibilità di rallentare il ritmo della stretta monetaria perché le pressioni salariali sono meno acute, il che dovrebbe attutire l’effetto sull’attività economica e il diffondersi nella periferia dell’area.

Il consumatore statunitense può essere sensibile all'aumento dei prezzi della benzina, ma il settore del petrolio e del gas tende a trarre vantaggio dall'aumento dell'attività. Gli Stati Uniti sono diventati un importante esportatore netto di energia nel 2019, quindi i periodi di aumento dei prezzi del petrolio non risultano dannosi per l'attività come accadeva storicamente.

Nel Mondo Emergente ci sono vincitori e vinti. Gli esportatori di materie prime stanno beneficiando di prezzi più elevati. Tuttavia, a differenza del Mondo Sviluppato, le banche centrali potrebbero essere costrette a inasprire la politica di fronte all'aumento dell'inflazione che rallenterebbe l'attività. Vi è quindi una significativa dispersione della performance di mercato tra i benchmark dei Mercati Emergenti. L'indice MSCI EM Asia è sceso di oltre il 6% nelle ultime due settimane, mentre l’indice EM LATAM ha perso meno del 2%.
Cosa dovrebbero fare gli investitori?
Storicamente, gli eventi geopolitici, anche quelli che coinvolgono i maggiori produttori di energia, non hanno avuto un impatto duraturo sui mercati. Guardando indietro alle fasi di sell off dei mercati azionari relative a eventi geopolitici, si nota che queste hanno avuto la tendenza ad essere brevi e acute e che non sono durate molto più a lungo di un mese poiché i mercati reagiscono all'evento inatteso. L'entità della reazione del mercato può essere considerevole, come è stato in questo caso, con le azioni che a volte scendono di oltre il 10%. Ma nella maggior parte dei precedenti incidenti geopolitici, i mercati hanno avuto la tendenza a recuperare completamente in meno di un mese, dopo che gli investitori hanno valutato che il contesto macroeconomico non è cambiato sostanzialmente. Naturalmente, se il contesto di crescita è sostanzialmente cambiato, come è successo con lo shock petrolifero del 1973, allora la fase di sell off può essere più consistente e più lungo il tempo necessario per recuperare le perdite.

La riduzione del rischio di un portafoglio potrebbe essere allettante date le potenziali conseguenze di un periodo prolungato e significativo di conflitto tra la Russia e l'Occidente. Tuttavia, è possibile che, in assenza dell'introduzione di sanzioni incentrate sull'energia, gli investitori possano tornare alla più ampia narrativa del 2022 in tempi relativamente brevi: tassi di interesse leggermente più alti e una rotazione della performance verso segmenti value del mercato, a vantaggio di benchmark come l'Europa .

In questa fase, mettiamo in guardia contro oscillazioni emotive smisurate nell'allocazione e suggeriamo di mantenere i portafogli su posizioni più neutrali.

Una cosa sembra del tutto chiara: nel breve e nel lungo termine ci aspettiamo che la crisi intensifichi gli investimenti nella transizione verso le rinnovabili, poiché i prezzi dell'energia più elevati e i timori per la sicurezza energetica si aggiungono alle preoccupazioni climatiche esistenti.
 

percefal

Utente Old Style
Sisi, leggevo che è molto diverso. Però 60 volte più prodotti rispetto a noi, e volumi sul secondario quasi uguali mi faceva strano. Tant'è che pensavo ad un qualche errore
Non necessariamente hai bisogno di fare trading, quando compri uno strumenti.
Se vuoi prendere posizione su un titolo, per tenerlo, puoi valutare questi strumenti. Un discount ti permette di investire sul sottostante con uno sconto. Un bonus ti fa guadagnare bene anche con un mercato laterale o in discesa. Con l’AMC, poi, deleghi del tutto la gestione a terzi.
Detta diversamente: il buy&hold e’ una strategia, adottata molto.
 
Stato
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