(Reuters) - A luglio l'inflazione sale meno delle attese, ma il rallentamento dei prezzi dei beni energetici non frena l'onda lunga delle tensioni inflazionistiche, che si stanno diffondendo agli altri comparti merceologici.
Secondo i dati provvisori diffusi oggi da Istat, nel mese in esame il Nic ha evidenziato rialzi dello 0,4% su mese e del 7,9% su anno, contro attese pari rispettivamente a +0,6% e +8,1%.
A giugno l'indice aveva segnato un +1,2% a livello mensile e un incremento annuo pari all'8,0%.
L'inflazione "di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera a +4,1% da +3,8%, e quella al netto dei soli beni energetici a +4,7% da +4,2%, "livelli che non si vedevano, rispettivamente, da giugno e maggio 1996", sottolinea l'istituto di statistica.
L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,7% per l'indice generale e a +3,3% per la componente di fondo.
Il cosiddetto carrello della spesa e i prodotti ad alta frequenza di acquisto accelerano rispettivamente a +9,1% da +8,2% e a +8,7% da +8,4%. Per il "carrello della spesa" si tratta dell'aumento più consistente da settembre 1984.
Venendo all'armonizzato Ipca, a luglio l'indice è in flessione dell'1,1% su mese e in aumento dell'8,4% a livello tendenziale, contro un consensus rispettivamente a -0,9% e +8,8%.
A giugno l'Ipca aveva registrato rialzi dell'1,2% a livello congiunturale e dell'8,5% su anno.