Certificati di investimento - Cap. 5

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No, saremmo noi a stare sotto. La CIna grazie anche alla situazione in cui si è messo Vladimiro sta sopra di lui.

Ecco, io queste posizioni proprio non le capisco. Per decenni non si stava sotto e si comprava allegramente (anzi si costruivano nuovi gasdotti per comprare di più). Adesso si starebbe sotto...
 
Ecco, io queste posizioni proprio non le capisco. Per decenni non si stava sotto e si comprava allegramente (anzi si costruivano nuovi gasdotti per comprare di più). Adesso si starebbe sotto...

A me invece sembra abbastanza semplice. Finché Vladimiro se ne stava sui suoi confini (quelli post sovietici) per l'Europa era conveniente prendere gas e petrolio dalla Russia, si sono fatti gasdotti e addirittura ce n'era un altro nuovo pronto per la Germania. La situazione era in equilibrio accettabile. Non abbiamo reagito nel 2014 sulla prima guerra, un po' per debolezza e un po' perché venivano riconosciute alcune ragioni alla Russia sul DonBAss. Quando invece c'è stato un tentativo di invasione in grande stile di 200.00 uomini su Kiev è evidente che non si è potuto più far finta di niente, anche a patto di subire dei contraccolpi importanti. Lasciare che Putin creasse un regime sovietico in Ucraina, secondo un parere abbastanza comune in Europa, non era tollerabile.
Ne parliamo da diversi mesi e quindi a questo punto ognuno ha potuto pensare e ripensare alla situazione e si è fatto le proprie convinzioni.
 
Goldman Sachs: trasferisce trader da Londra a Milano (milanofinanza.it)

Testo:
(di Luca Gualtieri - milanofinanza.it)

MILANO (MF-DJ)--L'onda lunga della Brexit sta modificando in profondita'
le geografie dell'investment banking internazionale. Goldman Sachs ha
scelto di spostare una parte delle proprie attivita' di trading da Londra
a Milano. In particolare, secondo quanto riportato da Bloomberg, la
migrazione dovrebbe riguardare una decina di professionisti attivi oggi
sugli swap in euro, che potrebbero arrivare in Italia all'inizio dell'anno
prossimo. Ulteriori assunzioni dovrebbero essere fatte sul mercato
italiano per rafforzare il nuovo desk.

A favorire lo spostamento e' il regime fiscale oggi particolarmente
vantaggioso rispetto a quello inglese. L'Italia consente infatti ai nuovi
residenti di pagare un'aliquota forfettariadi 100 mila euro sui profitti
realizzati all'estero o di non pagare tasse fino al 70% del reddito. Un
incentivo che negli ultimi anni ha spinto anche altre investment bank
internazionali ad accrescere la presenza su Milano.

JpMorgan per esempio conta oggi 200 dipendenti nei nuovi uffici di
piazza Cordusio e ha intenzione di ampliare ulteriormente l'organico.
Sulla stessa linea anche Citi, che attualmente impiega 230 persone.

Tornando a Goldman vale la pena ricordare che il gruppo americano ha
progetti importanti per l'Europa. L'istituto espandera' infatti nella Ue
le proprie attivita' di transaction banking, originariamente lanciate
negli Usa nel 2020 e allargate al Regno Unito nel 2021. L'obiettivo del
gruppo di Wall Street e' "rafforzare le relazioni con gli attuali clienti
che hanno bisogno di servizi bancari in Europa e raggiungere nuovi clienti
nel continente", spiega una nota diffusa ieri. Le nuove attivita' saranno
basate a Francoforte, con l'obiettivo di espandersi verso Amsterdam, anche
se il raggio d'azione potrebbe essere molto piu' ampio.
 
Ecco, io queste posizioni proprio non le capisco. Per decenni non si stava sotto e si comprava allegramente (anzi si costruivano nuovi gasdotti per comprare di più). Adesso si starebbe sotto...
Proviamo a metterla giù ancora più facile:
Putin, ingolosito dall'annessione facile facile della Crimea, ha tentato di prendersi tutta l'Ucraina, Paese che sta in Europa non in Asia, contando nella disunione europea e nei suoi ricatti energetici.
Gli Europei dovrebbero continuare a comprargli il gas in modo da permettergli di continuare a finanziare la sua guerra?
 
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