Il sistema pensionistico previdenziale è in equilibrio. Quello che squadra i conti sono le pensioni non corrispondenti ai versamenti (pensioni integrate al minimo, pensioni sociali, invalidità, ecc.) che dovrebbero essere gestite in modo separato e su casse separate.
La regola utilizzata per le rivalutazioni (aliquote applicate sull'intero importo della fascia e non per scaglioni) è fortemente iniqua nelle sue discontinuità matematiche creando molte inversioni (tutte le pensioni oltre la quarta fascia hanno una rivalutazione assoluta inferiore in valore assoluto fino alla pensione lorda di 6.000 euro). Un criterio di riduzione più corretto con risparmio dello stesso ordine di grandezza si otterrebbe assegnando a tutte le pensioni superiori alla quarta fascia lo stesso importo lordo di rivalutazione del massimo della quarta fascia (153 euro mensili lorde) evitando le discontinuità e iniquità di cui sopra. LA progressività delle aliquote IRPEF ridurrebbe a sua volta l'importo netto realizzando una ulteriore ridistribuzione di valori.