Certificati di investimento - Cap. 5 (7 lettori)

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gianni76

Forumer storico
titolone in prima pagina sul corriere Borse a picco per le banche ,poi non ci lamentiamo se comincia la sfiducia,stampa irresponsabile
Guardiamo alle cause reali del problema e non a chi segnala che esiste un problema....

Ecco una parte dell'articolo di Fubini in prima pagina sul corriere, in cui ricostruisce con parole semplici l'ultimo ribasso bancario di ieri guidato da hedge fund speculatori (che creano ad arte il problema e l'effetto valanga, per sfruttarlo per bene con naked short).
Io l'ho detto e ripetuto più volte.
Il naked short va proibito una volta per tutte.
E' in grado di produrre effetti devastanti ed è in mano e vere e proprie bande criminali che non si preoccupano delle conseguenze delle proprie azioni (purchè continuino ad intascare ai danni di altri)


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Deutsche Bank, il crollo innescato dalla scommessa al ribasso dei fondi Usa sulle banche tedesche

Non ci sono complotti, né oscuri personaggi della finanza che tramano nell’ombra. Ma il crollo in borsa di Deutsche Bank, che ha trascinato giù gli indici europei, è alimentato da un misto di ingredienti recentissimi e radicati negli anni. E né gli uni né gli altri sono frutto del caso, quanto piuttosto di una serie di lezioni stranamente dimenticate del grande crash del 2008. La fine di Lehman per esempio non ha insegnato che aggiungere complessità ai mercati, lasciando loro opacità, avrebbe creato una miscela a momenti esplosiva. È esattamente quanto è accaduto ieri. L’azzeramento dei bond subordinati e convertibili di Credit Suisse, lo scorso weekend, ha fatto crescere per tutte le banche europee i rendimenti da offrire agli investitori per poterne emettere di nuovi.
Subito il mercato si è concentrato su chi avrebbe dovuto farlo a breve: due fragili banche locali tedesche, Deutsche Pfandbriefbank e Aareal Bank, avevano i loro bond in scadenza. Poiché le due avrebbero dovuto comunque rifinanziarsi emettendo altri titoli dello stesso tipo (i cosiddetti “coco”), alcuni hedge fund americani hanno previsto che Pfandbriefbank e Aareal Bank avrebbero preso un’altra strada: invece di rimborsare i detentori, avrebbero trasformato i titoli in obbligazioni perpetue (era comunque legale, in base ai contratti). Ed è ciò che le due hanno fatto perché il costo per loro era comunque minore di quello di emettere nuovi bond. Non era la prima volta che facevano così, quelle due piccolissime banche. Ma, con la ferita dei bond di Credit Suisse ancora aperta, alcuni hedge fund americani hanno previsto che la mossa dei due istituti avrebbe spaventato il mercato. Per questo hanno preso di mira Deutsche Bank, prevedendo che la tensione si sarebbe scaricata sui suoi titoli. Giovedì gli hedge fund hanno costruito posizioni ribassiste sulla prima banca tedesca, per guadagnare vendendone le azioni senza possederle.
Sempre in serata di giovedì, hanno iniziato a comprare “credit default swap” (Cds) della stessa Deutsche, il cui prezzo si è impennato (vedi il “Corriere” di ieri). I Cds sono derivati contro il default paragonabili a polizze sulla vita di un’impresa, ma con una differenza: è possibile comprare quei derivati senza avere titoli dell’impresa, un po’ come se ci si potesse assicurare sulla vita di un altro. Quando si è diffuso il nervosismo per i coco delle banche tedesche, per gli hedge fund è arrivato il jackpot. Hanno guadagnato dall’aumento del prezzo dei derivati di assicurazione sul default di Deutsche (in parte da loro provocato). Poi hanno guadagnato anche dal crollo dell’azione della grande banca tedesca, quando il mercato ha creduto di capire dalla quotazione in aumento dei Cds che qualcuno temeva il fallimento di Deutsche stessa. La lezione dimenticata del crac Lehman riguarda proprio quei derivati di assicurazione sui default.
Già nel 2008 fu chiaro che lasciarli detenere a chi non possiede bond o azioni di un’impresa può facilitare pericolose speculazioni al ribasso. Successe allora, i regolatori non proibirono nulla, sta riaccadendo adesso. A meno che, naturalmente, le autorità europee nei prossimi giorni capiscano la minaccia e introducano un divieto.
....
 
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NoWay

It's time to play the game

fabriziof

Forumer storico
l’articolo di Fubini non conta ,conta l’allarmismo che fa vendere copie ma può produrre effetti molto negativi,il sistema bancario si regge sulla fiducia del piccolo risparmiatore ,io non lo terrorizzerei
 
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PazzoperlaDea

Forumer attivo
Guardiamo alle cause reali del problema e non a chi segnala che esiste un problema....

Ecco una parte dell'articolo di Fubini in prima pagina sul corriere, in cui ricostruisce con parole semplici l'ultimo ribasso bancario di ieri guidato da hedge fund speculatori (che creano ad arte il problema e l'effetto valanga, per sfruttarlo per bene con naked short).
Io l'ho detto e ripetuto più volte.
Il naked short va proibito una volta per tutte.
E' in grado di produrre effetti devastanti ed è in mano e vere e proprie bande criminali che non si preoccupano delle conseguenze delle proprie azioni (purchè continuino ad intascare ai danni di altri)


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Deutsche Bank, il crollo innescato dalla scommessa al ribasso dei fondi Usa sulle banche tedesche

Non ci sono complotti, né oscuri personaggi della finanza che tramano nell’ombra. Ma il crollo in borsa di Deutsche Bank, che ha trascinato giù gli indici europei, è alimentato da un misto di ingredienti recentissimi e radicati negli anni. E né gli uni né gli altri sono frutto del caso, quanto piuttosto di una serie di lezioni stranamente dimenticate del grande crash del 2008. La fine di Lehman per esempio non ha insegnato che aggiungere complessità ai mercati, lasciando loro opacità, avrebbe creato una miscela a momenti esplosiva. È esattamente quanto è accaduto ieri. L’azzeramento dei bond subordinati e convertibili di Credit Suisse, lo scorso weekend, ha fatto crescere per tutte le banche europee i rendimenti da offrire agli investitori per poterne emettere di nuovi.
Subito il mercato si è concentrato su chi avrebbe dovuto farlo a breve: due fragili banche locali tedesche, Deutsche Pfandbriefbank e Aareal Bank, avevano i loro bond in scadenza. Poiché le due avrebbero dovuto comunque rifinanziarsi emettendo altri titoli dello stesso tipo (i cosiddetti “coco”), alcuni hedge fund americani hanno previsto che Pfandbriefbank e Aareal Bank avrebbero preso un’altra strada: invece di rimborsare i detentori, avrebbero trasformato i titoli in obbligazioni perpetue (era comunque legale, in base ai contratti). Ed è ciò che le due hanno fatto perché il costo per loro era comunque minore di quello di emettere nuovi bond. Non era la prima volta che facevano così, quelle due piccolissime banche. Ma, con la ferita dei bond di Credit Suisse ancora aperta, alcuni hedge fund americani hanno previsto che la mossa dei due istituti avrebbe spaventato il mercato. Per questo hanno preso di mira Deutsche Bank, prevedendo che la tensione si sarebbe scaricata sui suoi titoli. Giovedì gli hedge fund hanno costruito posizioni ribassiste sulla prima banca tedesca, per guadagnare vendendone le azioni senza possederle.
Sempre in serata di giovedì, hanno iniziato a comprare “credit default swap” (Cds) della stessa Deutsche, il cui prezzo si è impennato (vedi il “Corriere” di ieri). I Cds sono derivati contro il default paragonabili a polizze sulla vita di un’impresa, ma con una differenza: è possibile comprare quei derivati senza avere titoli dell’impresa, un po’ come se ci si potesse assicurare sulla vita di un altro. Quando si è diffuso il nervosismo per i coco delle banche tedesche, per gli hedge fund è arrivato il jackpot. Hanno guadagnato dall’aumento del prezzo dei derivati di assicurazione sul default di Deutsche (in parte da loro provocato). Poi hanno guadagnato anche dal crollo dell’azione della grande banca tedesca, quando il mercato ha creduto di capire dalla quotazione in aumento dei Cds che qualcuno temeva il fallimento di Deutsche stessa. La lezione dimenticata del crac Lehman riguarda proprio quei derivati di assicurazione sui default.
Già nel 2008 fu chiaro che lasciarli detenere a chi non possiede bond o azioni di un’impresa può facilitare pericolose speculazioni al ribasso. Successe allora, i regolatori non proibirono nulla, sta riaccadendo adesso. A meno che, naturalmente, le autorità europee nei prossimi giorni capiscano la minaccia e introducano un divieto.
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Bell'articolo.... se non si è posto rimedio a questa situazione nel 2008, perchè dovrebbero farlo adesso?!? :wall:
 

NoWay

It's time to play the game
l’articolo di Fubini non conta ,conta l’allarmismo che fa vendere copie ma può produrre effetti molto negativi,il sistema bancario si regge sulla fiducia del piccolo risparmiatore ,io non lo terrorizzerei

Ma l'allarmismo è conseguenza o causa? Se è conseguenza, si sa come fare.
Non so, la mia opinione è che ci sia una classe politica davvero impreparata e assolutamente incapace di "vedere più in là" che lascia alle banche centrali la gestione del tutto. Già così sarebbe una soluzione inefficace. Se poi i banchieri si basano solo su pura teoria disancorata dalla realtà, a problemi si aggiungono problemi e diventa sempre più difficile venirne a capo...
 

gianni76

Forumer storico
l’articolo di Fubini non conta ,conta l’allarmismo che fa vendere copie ma può produrre effetti molto negativi,il sistema bancario si regge sulla fiducia del piccolo risparmiatore ,io non lo terrorizzerei
L'effetto 'umano' di sfiducia, secondo me, non è il problema principale.
Il problema è che gli hedge fund sanno che il trading è guidato da algoritmi e colpiscono sui punti nevralgici. Non è un caso che, come ricostruito bene da Fubini, siano andati a fare da detonatore per l'esplosione dei cds della banca che avevano deciso in anticipo di attaccare.
Notare causa-effetto rovesciati. Prima hanno comprato gli short, poi hanno innescato la miccia spingendo arbitrariamente su il prezzo dei cds (comprandone a valanga). Molti algoritmi legati anche a quell'indicatore, sono andati in trigger vendita automatica e hanno venduto.
Le vendite innescano altre vendite con gli stop loss che progressivamente saltano come birilli.
Quindi con un investimento modesto su punti chiave (in questo caso la creazione artificiale di un picco nei cds), tu hedge hai un effetto domino che causa ciò che vuoi (la caduta del 10% delle azioni). A quel punto chiudi posizione, incassi milioni e passi alla prossima preda.
Se sui mercati si scatena una bufera, non te ne frega nulla....
Questo è l'hedge fund. Come dice benissimo Fubini: è come qualcuno che fa una polizza vita sulla morte di un terzo e fa di tutto per farlo morire (o almeno fargli perdere quotazione) e incassare un premio
 
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Renatorino

Be the change you want to see
I due rischi sistemici piu' grandi che dobbiamo monitorare:

1. la situazione del settore bancario americano 2. alla crisi dei fondi pensione in UK.

Nel Regno Unito, la crisi nel sistema pensionistico è emersa durante l'autunno. Il problema principale riguarda la difficoltà che i fondi pensione incontrano nel fronteggiare i rischi associati al loro portafoglio di investimenti. La crisi nel sistema pensionistico britannico è stata innescata dai problemi nel settore immobiliare commerciale e dalle incertezze economiche globali. Se la situazione del mercato immobiliare commerciale dovesse peggiorare ulteriormente, come suggerito nel video, ciò potrebbe avere ripercussioni negative sui fondi pensione.

Negli Stati Uniti, il settore bancario sta affrontando problemi simili. Le banche di piccole e medie dimensioni sono state i principali finanziatori del mercato immobiliare commerciale, il che le rende vulnerabili agli andamenti negativi di questo settore. La crisi nel settore bancario americano è stata innescata dalla stessa situazione che ha colpito i fondi pensione nel Regno Unito, con l'aggravante che il settore bancario statunitense è stato colpito per primo.

Aumento dei tassi, incertezza economica globale e problemi nel mercato immobiliare commerciale stanno mettendo a dura prova il sistema pensionistico del Regno Unito e il settore bancario degli Stati Uniti. Entrambi i settori sono vulnerabili a ulteriori peggioramenti nella situazione economica e potrebbero subire ripercussioni negative se il mercato immobiliare commerciale dovesse continuare a deteriorarsi. Allo stesso tempo, le compagnie di assicurazione potrebbero essere a rischio a causa di errori nel mercato obbligazionario e di esposizioni a rischi significativi in uno scenario economico incerto.

Le Banche Centrali dovranno piegarsi alle evoluzioni di queste potenziali crisi, ecco perchè è fondamentale seguirle !
Quello che mi colpisce leggendo queste notizie è il fatto che questi asset sono gestiti da c.d esperti del mondo finanziario. Quando mi propongono investimenti sul risparmio gestito sono sempre molto dubbioso e leggendo quanto sopra credo di averne ben donde. Se sbaglio, pogo per conto mio, ma almeno risparmio commissioni regalate agli espertoni
 
Stato
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