Leader italiano nel settore degli pneumatici, Pirelli dall'inizio della guerra ha sempre negato problemi di approvvigionamento per gli impianti russi, in cui produce 8 milioni di ruote, pari al 11% della capacità del gruppo. La società ha confermato di voler continuare le attività nel Paese, in cui vende il 50% della sua produzione locale. Se il management dovesse cambiare rotta, gli analisti di Equita si aspetterebbero una diminuzione del 4% del loro target price, pari a 6,2 euro, in risposta a una perdita del 3% di fatturato e di ebit e a un debito netto di oltre 70 milioni.
Ma perdere la Russia non causa problemi...