Certificati di investimento - Capitolo 9

Trovo molto interessante questo articolo di C.D. sui Decrement ..

📘 Cosa sono davvero gli indici decrement e a cosa servono?

Negli ultimi anni i Decrement Indices sono diventati una componente centrale nelle strutture dei certificati d’investimento, in particolare nei prodotti autocallable distribuiti sul mercato europeo. Ma cosa sono esattamente e perché banche e investitori li usano sempre di più?

In Francia si stanno diffondendo in maniera consistente mentre in Italia si contano oggi poco meno di 200 certificati aventi come sottostanti indici decrement, di cui 143 a capitale protetto incondizionato. Gli indici utilizzati per questi ultimi sono tutti a decremento percentuale, mentre tra i prodotti con barriera si osservano anche sottostanti a decremento fisso. Il motivo sarà spiegato più avanti.

Il concetto chiave è semplice, almeno in apparenza: mentre un indice "price return" riflette solo l’andamento dei prezzi e uno "total return" reinveste i dividendi ricevuti, un decrement index sottrae ogni giorno un dividendo fisso, espresso in punti o percentuale, creando una versione sintetica dell’indice sottostante. Questo "dividendo contratto", fisso e predeterminato, non riflette i flussi reali ricevuti dalle società del paniere, ma consente alla banca di sterilizzare il rischio dividendo nel pricing delle opzioni.

Dal punto di vista matematico, la logica è iterativa: il valore del decrement index viene aggiornato quotidianamente sottraendo una quota proporzionale (nel caso di un decremento del 5%) o fissa (ad esempio 50 punti). Ed è proprio nella differenza tra questi due metodi che si gioca una parte importante della partita. Il decremento fisso penalizza molto di più nei mercati laterali o ribassisti, perché sottrae sempre la stessa quantità indipendentemente dal livello dell’indice. In altri termini, introduce una forte path dependency, ovvero la sensibilità dell'indice non solo al risultato finale, ma anche al percorso seguito per arrivarci.
Per esempio, dopo sette anni, un decrement index al 5% annuo avrà in media sottoperformato l’indice standard ( dvd yield 3%) con dividendi reinvestiti di circa il 13%. Ma se il decrement è espresso in punti fissi, la sottoperformance può essere anche maggiore, e in scenari particolarmente volatili può perfino portare il valore dell’indice sotto zero ( in estremo).

La vera forza dei decrement indices, tuttavia, non risiede nella loro accuratezza economica, bensì nella funzione che svolgono per la banca strutturatrice. Eliminando il rischio dividendo, il pricing delle opzioni diventa più semplice e trasparente, in particolare per i prodotti con lunga scadenza. È proprio per questo che vengono impiegati massicciamente nelle strutture autocallable a 5, 6 o 7 anni, dove l’effetto forward e l’impatto delle cedole sono rilevanti. Ma attenzione: l’assenza di dividendi non significa assenza di rischio. Anzi, viene introdotto un nuovo rischio di performance legato alla differenza tra il decremento sintetico e i dividendi effettivamente distribuiti.

In conclusione, i Decrement Indices non sono solo uno strumento tecnico, ma anche una leva strategica per ottimizzare il pricing e rendere più appetibili i certificati. Tuttavia, chi investe deve essere consapevole della differenza tra rendimento teorico e reale, soprattutto in presenza di un decremento elevato o fisso. Capire a fondo queste dinamiche è oggi indispensabile per chi analizza, costruisce o seleziona certificati strutturati sul mercato.
 
Trovo molto interessante questo articolo di C.D. sui Decrement ..

📘 Cosa sono davvero gli indici decrement e a cosa servono?

Negli ultimi anni i Decrement Indices sono diventati una componente centrale nelle strutture dei certificati d’investimento, in particolare nei prodotti autocallable distribuiti sul mercato europeo. Ma cosa sono esattamente e perché banche e investitori li usano sempre di più?

In Francia si stanno diffondendo in maniera consistente mentre in Italia si contano oggi poco meno di 200 certificati aventi come sottostanti indici decrement, di cui 143 a capitale protetto incondizionato. Gli indici utilizzati per questi ultimi sono tutti a decremento percentuale, mentre tra i prodotti con barriera si osservano anche sottostanti a decremento fisso. Il motivo sarà spiegato più avanti.

Il concetto chiave è semplice, almeno in apparenza: mentre un indice "price return" riflette solo l’andamento dei prezzi e uno "total return" reinveste i dividendi ricevuti, un decrement index sottrae ogni giorno un dividendo fisso, espresso in punti o percentuale, creando una versione sintetica dell’indice sottostante. Questo "dividendo contratto", fisso e predeterminato, non riflette i flussi reali ricevuti dalle società del paniere, ma consente alla banca di sterilizzare il rischio dividendo nel pricing delle opzioni.

Dal punto di vista matematico, la logica è iterativa: il valore del decrement index viene aggiornato quotidianamente sottraendo una quota proporzionale (nel caso di un decremento del 5%) o fissa (ad esempio 50 punti). Ed è proprio nella differenza tra questi due metodi che si gioca una parte importante della partita. Il decremento fisso penalizza molto di più nei mercati laterali o ribassisti, perché sottrae sempre la stessa quantità indipendentemente dal livello dell’indice. In altri termini, introduce una forte path dependency, ovvero la sensibilità dell'indice non solo al risultato finale, ma anche al percorso seguito per arrivarci.
Per esempio, dopo sette anni, un decrement index al 5% annuo avrà in media sottoperformato l’indice standard ( dvd yield 3%) con dividendi reinvestiti di circa il 13%. Ma se il decrement è espresso in punti fissi, la sottoperformance può essere anche maggiore, e in scenari particolarmente volatili può perfino portare il valore dell’indice sotto zero ( in estremo).

La vera forza dei decrement indices, tuttavia, non risiede nella loro accuratezza economica, bensì nella funzione che svolgono per la banca strutturatrice. Eliminando il rischio dividendo, il pricing delle opzioni diventa più semplice e trasparente, in particolare per i prodotti con lunga scadenza. È proprio per questo che vengono impiegati massicciamente nelle strutture autocallable a 5, 6 o 7 anni, dove l’effetto forward e l’impatto delle cedole sono rilevanti. Ma attenzione: l’assenza di dividendi non significa assenza di rischio. Anzi, viene introdotto un nuovo rischio di performance legato alla differenza tra il decremento sintetico e i dividendi effettivamente distribuiti.

In conclusione, i Decrement Indices non sono solo uno strumento tecnico, ma anche una leva strategica per ottimizzare il pricing e rendere più appetibili i certificati. Tuttavia, chi investe deve essere consapevole della differenza tra rendimento teorico e reale, soprattutto in presenza di un decremento elevato o fisso. Capire a fondo queste dinamiche è oggi indispensabile per chi analizza, costruisce o seleziona certificati strutturati sul mercato.
per me rimane molto criptico.

Ho cercato di farmi un'idea sul JE00BGBB7Z75 leggendo questo
ma alla fine l'ho comprato senza capirci un granchè, e guardando solo lo storico del certificato 😊
 
per me rimane molto criptico.

Ho cercato di farmi un'idea sul JE00BGBB7Z75 leggendo questo
ma alla fine l'ho comprato senza capirci un granchè, e guardando solo lo storico del certificato 😊
dividend adjusted e decrement sono due diversi modi per pararsi il deretano degli emittenti
andavano di moda prima un paio di anni fa fino al 2022 mi pare

i decrement, se salgono i dividendi (li hanno giù prefissati per la durata del certificato) diventano buoni, se scendono rispetto a quelli previsti (ho detto stellantis?) ti fai male male anzi peggio

i dividend adjusted sterilizzano il dividendo a una data cifra perchè non si rettifica lo strike (mi presi un cazziatone da leon per averlo detto che mi ricordo ancora) ma l'importo in più o in meno che viene corrisposto come dividendo serve a calcolare l'importo di autocall, mi ricordo diverse call per qualche punto di dvd

detto da me che sono un ragazzo di campagna dovrebbe essere semplice da afferrare
se vuoi esempi chiedi pure
 
Concordo nel fatto che, in altri periodi, questi segnali avrebbero scatenato l'inferno.
Il motivo per cui, al momento, questo non accade (o uno dei principali), a mio avviso, e' la completa assenza di alternative.
I pesci grossi hanno finora scaricato stocks e bonds USA, consci del pericolo, ma l'azionario USA e' rimasto alto grazie ai retail (discorso diverso ovviamente per l'obbligazionario).
Ma tutti questi capitali che escono, dove vanno? L'oro e' alle stelle, gli emergenti sono ancora troppo rischiosi e rendono comunque meno degli USA, l'Europa e' in crisi di materie prime e di energia, la Cina, dietro la parvenza di colosso intoccabile, ha i suoi problemi e troppa argilla ancora nei piedi, il Momentum e' quello che e'...
Giocoforza i soldi torneranno, forse non tutti, forse non subito, comunque sul mercato che, a oggi, e' quello enormemente piu' grande di tutti, quello a stelle e strisce.

mi sembra strano che i pesci grossi abbiano scaricato stocks usa, forse qualcuno (warren?), ma i mercati sono altissimi!
La cosa che invece tutti continuano a vendere sono in bond, che sembrano ormai avere la lebbra e non si sa dove finiranno...
 
dividend adjusted e decrement sono due diversi modi per pararsi il deretano degli emittenti
andavano di moda prima un paio di anni fa fino al 2022 mi pare

i decrement, se salgono i dividendi (li hanno giù prefissati per la durata del certificato) diventano buoni, se scendono rispetto a quelli previsti (ho detto stellantis?) ti fai male male anzi peggio

i dividend adjusted sterilizzano il dividendo a una data cifra perchè non si rettifica lo strike (mi presi un cazziatone da leon per averlo detto che mi ricordo ancora) ma l'importo in più o in meno che viene corrisposto come dividendo serve a calcolare l'importo di autocall, mi ricordo diverse call per qualche punto di dvd

detto da me che sono un ragazzo di campagna dovrebbe essere semplice da afferrare
se vuoi esempi chiedi pure
Grazie! l'idea di base l'ho anche capita, ma per valutare quanto effettivamente rende dovrei preparare un foglio excell ....... vediamo se mi vien la voglia 😶
 
Grazie! l'idea di base l'ho anche capita, ma per valutare quanto effettivamente rende dovrei preparare un foglio excell ....... vediamo se mi vien la voglia 😶
Ti devi legger i ft di quelli che ti interessano con i relativi valori
Ricordati che ogni emittente ha valori diversi di decrement ed adjusted anzi se mi ricordo i valori erano diversi anche per lo stesso emittente a seconda delle emissioni
Oramai sono rimasti pochi in giro di questo tipo
 

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