Volendosi solo attenere ai fatti, senza fare il tifo per nessuno o dare interpretazioni di parte, e' indubbio che per decenni l'Iran sia stato il sovvenzionatore di tutti i principali gruppi terroristici della regione (vecchia tattica, se non puoi direttamente affrontare qualcuno, sguinzaglia cani sciolti che lo infastidiscano da tutte le parti).
L'Iran ha dichiaratamente nei propri obiettivi l'annientamento di Israele, ed e' retto da un regime che tutto e' tranne che democratico.
Senza quindi entrare nel merito della liceita' o meno di cio' che combina Israele (ci sono e ci saranno Enti piu' titolati di me a dare un giudizio, storico militare e politico), il chiaro obiettivo di Israele non e' distruggere l'Iran, ma annientare la forza militare dei vari gruppi terroristici (Houthi, Hezbollah, Hamas...) e soprattutto far implodere dall'interno il regime iraniano (perche' oltre a mirare alle sue strutture militari, e' chiaro che il regime di Tel Aviv non mira certamente a una guerra completa con Teheran, ma solo a renderlo meno pericoloso).
In sintesi, uno staterello minuscolo e isolato come Israele, per quanto ben armato e sostenuto dagli USA, allocato in una regione dove chiunque lo circonda lo eliminerebbe volentieri e senza mezzi termini (avendo i mezzi per farlo), ha un solo modo per sopravvivere... attaccare per primo e disarmare gli altri.
Quanto ai modi, ai mezzi usati e all'etica per farlo, come detto, non entro nel merito, ma (a voler essere obiettivi e schietti) non vedo alternative per Israele, se vuole sopravvivere a lungo (come detto, non giustifico Netanyahu ma non vedo cosa altro lui o chi altri al suo posto possa fare).