Charles M. Cottle

Macché pulci!

Insisto: per quanto il concetto di "rischio" sia formalmente difficile da definire, in ogni caso trovo altrettanto difficile che, anche con capitale e tempo sufficientemente grandi, il rischio insito nel verificarsi contemporaneo di due eventi sia la somma del rischio insito nel verificarsi del primo evento e del rischio insito nel verificarsi del secondo.

Vale con le misure di rischio più primordiali, come la varianza, e maggior ragione dovrebbe valere con quelle più coerenti e sofisticate.

Sarò rimasto indietro? :mmmm:

Potresti gentilmente illuminare me e gli altri cortesi lettori sui rudimenti di algebra del rischio che mi (ci?) sfuggono? :)

Ma certo! :D

Fermo restando che per "rischio" stiamo intendendo quello che corriamo nella nostra esposizione a mercato, partiamo da qui:

Il calcolo del rischio è un argomento molto delicato. Con le dovute ipotesi di partenza, ovvero capitale e tempo infiniti, il rischio si somma (o meglio, si dovrebbe sommare se il mercato fosse efficiente(*)).

(*) Cren ha confuso l'efficienza di mercato con la capacità di scontare eventi futuri, quando invece questa è la capacità di valutare equamente le probabilità di tali eventi. Non fare lo stesso errore.

Come detto, in ipotesi di mercato efficiente e capitale e tempo a disposizione sufficientemente alti, qualunque opzione tu decida di comprare o vendere, ti esporrà allo stesso rischio.

Se siamo d'accordo su questo, dovrebbe essere banale dedurne l'assunto.

Altrimenti vediamo di farle bene, queste pulci! ;)
 
Altrimenti vediamo di farle bene, queste pulci! ;)
Non so, metti che sia venditore di due Put, una su SPY e una su QQQ.

Il mio rischio per singola opzione è min[K - S(T) ; 0] + P tutto questo moltiplicato per la probabilità che si verifichi l'evento sfavorevole, cioè che l'opzione scada ITM oltre il punto di pareggio.
  1. Qual è il rischio che entrambe le posizioni termino ITM oltre il punto di pareggio?
  2. Qual è il rischio che la prima o la seconda posizione termini ITM oltre il punto di pareggio?
 
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Non so, metti che sia venditore di due Put, una su SPY e una su QQQ.




Il mio rischio per singola opzione è min[K - S(T) ; 0] + P tutto questo moltiplicato per la probabilità che si verifichi l'evento sfavorevole, cioè che l'opzione scada ITM oltre il punto di pareggio.
  1. Qual è il rischio che entrambe le posizioni termino ITM oltre il punto di pareggio?
  2. Qual è il rischio che la prima o la seconda posizione termini ITM oltre il punto di pareggio?
scusa l'intrusione Cren, ma se il mercato è efficente prezzerà l'opzione (o quaunque cosa) in modo esatto indipendentemente dal tempo residuo; quindi che compri breve o compri lungo, che compri atm o otm sempre lo stesso rischi corri.
E su strumenti diversi, vista l'efficenza, avrai r1 per lo strumento 1 e r2 per lo strumento 2.
Se ho capito la logica :titanic:

C
 
...se il mercato è efficente prezzerà l'opzione (o quaunque cosa) in modo esatto indipendentemente dal tempo residuo.
Lungi da me mettere in dubbio questo assunto, altrimenti ci sarebbe costantemente un tempo ottimale in cui comprare o vendere e un altro non ottimale.

E' l'additività dei rischi che non mi torna.
 
Non so, metti che sia venditore di due Put, una su SPY e una su QQQ.



Il mio rischio per singola opzione è min[K - S(T) ; 0] + P tutto questo moltiplicato per la probabilità che si verifichi l'evento sfavorevole, cioè che l'opzione scada ITM oltre il punto di pareggio.
  1. Qual è il rischio che entrambe le posizioni termino ITM oltre il punto di pareggio?
  2. Qual è il rischio che la prima o la seconda posizione termini ITM oltre il punto di pareggio?

Quello non è "rischio": quelle sono probabilità. Ed è ovvio che non si sommano (non credevo mi facessi tanto ignorante, ma non fa niente :D).

Detto questo, veniamo al dunque:

...per "rischio" stiamo intendendo quello che corriamo nella nostra esposizione a mercato...

Ovvero il rischio si somma perchè si somma la nostra esposizione a mercato. Con due vendite, ti esponi due volte.

P.S. A me continuano a sembrare pulci :D Sarebbe più divertente partire dalla critica iniziale al pierronpensiero. Che probabilmente è molto più interessante e forse anche indipendente dall'algebra del rischio ;)
 
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Io scrivo per far rispuntare Imar, e lui non viene più!

Non si fa così! :( :)


Confesso di seguire con scarso interesse questa discussione, se non altro perché riprende argomenti di cui abbiamo già parlato altrove, e perché non credo abbia molto senso cercare di attuare il “reverse engineering” delle strategie di un nick che non scrive più da anni, sulla base di informazioni parziali indicate su un forum (tra parentesi, ho letto anch'io cose che mi han lasciato perplesso, ma non ritengo di parlarne in assenza dell'interessato).

Tuttavia, da quel pochissimo che ho letto (dei suoi interventi su FOL):

1) tenderei ad escludere che egli comprasse Vega sempre e comunque, bensì adattasse la sua operatività in base alle condizioni di mercato
Se non altro perché (lo abbiamo già detto uno zillione di volte…. capisci perché ci si stufa…) non esiste una strategia che è strutturalmente “vincente”, altrimenti la sua attuazione porterebbe il mercato ad autocorreggersi eliminando il suo vantaggio strutturale (in questo senso i mercati sono efficienti, non nel senso che incorporano istantaneamente le news nei prezzi, dandone il giusto peso e significato).

2)sugli aggiustamenti a difesa delle opzioni vendute, mancano in effetti spiegazioni particolari.
Io non ho trovato cose particolarmente diverse dal rollare per strike (magari aumentando la quantità) e/o per scadenza (ma ho letto veramente poco...)

3) Non so perché Pierrone non scrive più, ma i motivi per cui ha smesso di scrivere sono stati esposti in uno dei suoi ultimi mesg. Se vi è sfuggito, basta ricorrere alla funzione CERCA.


Ipotizzando di usare lo stesso capitale.il rendimento è la somma dei rendimenti (quasi)
Che il rischio,comunque definito, sia la somma dei rischi è da verificare.

Vero.
Però, il problema è semmai opposto: il rischio delle strategie composte è quasi sempre sottostimato, sia che si ragioni per formule, sia in maniera qualitativa (ed anche lo sviluppo della discussione qui sopra lo dimostra, in cui una delle intelligenze più lucide che conosciamo manca completamente il punto)
Il discorso sarebbe lungo (e noioso :rolleyes:), mi limito al classico esempio dello Short strangle: l’area di perdita a scadenza (cioè la figura su cui si concentrano i venditori di corsi) può essere per definzione su un solo lato; purtroppo non è per niente rappresentativa di quello che può succedere prima della scadenza, in cui entrambi i lati possono essere “sotto minaccia” più volte, e costringere a ripetuti aggiustamenti (ricordiamo che gli aggiustamenti di chi è SHORT gamma sono sempre in perdita, a meno che il mercato non parta a razzo in una direzione e non torni più indietro, neanche di un delta).
Sotto questo profilo, il messaggio di pierrone (linkato da tuccio poco più sopra) è più che mai valido ed attuale.
 
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Ma io non ti faccio assolutamente ignorante, sono io che non sto capendo nulla :-o
Tuttavia, in ipotesi di mercati efficienti, le due probabilità al punto 1 saranno uguali.
Peeerchè? :eek:
Ovvero il rischio si somma perchè si somma la nostra esposizione a mercato. Con due vendite, ti esponi due volte.
Quindi non è importante che magari lo SPY e il QQQ si muovono al contrario, insieme o l'uno indipendentemente dall'altro, per cui il rischio di vedermi sparato fuori dal mercato è ben più alto o più basso di quello che credo al primo sguardo?
 

Ho cancellato. Mi sono accorta subito di aver detto una fesseria (per altro ripetuta in un messaggio a cammello, anch'esso cancellato.

Purtroppo con te non ho fatto a tempo! :lol:

Quindi non è importante che magari lo SPY e il QQQ si muovono al contrario, insieme o l'uno indipendentemente dall'altro, per cui il rischio di vedermi sparato fuori dal mercato è ben più alto o più basso di quello che credo al primo sguardo?

No, in ipotesi di mercati efficienti. Il rischio aumenta perchè aumenta la tua esposizione.

P.S. E concedetemela qualche piccola distrazione! Mi sento costantemente col fiato sul collo (vero maveri?)! :D :D
 
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1) tenderei ad escludere che egli comprasse Vega sempre e comunque, bensì adattasse la sua operatività in base alle condizioni di mercato
Se non altro perché (lo abbiamo già detto uno zillione di volte…. capisci perché ci si stufa…) non esiste una strategia che è strutturalmente “vincente”, altrimenti la sua attuazione porterebbe il mercato ad autocorreggersi eliminando il suo vantaggio strutturale (in questo senso i mercati sono efficienti, non nel senso che incorporano istantaneamente le news nei prezzi, dandone il giusto peso e significato).
Sì, infatti io ho cercato di esporre quelle che ritengo le condizioni di ingresso che andavano a determinare quando entrare; escludo che l'accumulo fosse continuo in ogni fase di mercato.
Però, il problema è semmai opposto: il rischio delle strategie composte è quasi sempre sottostimato
Perdonami, ma questo non è un problema di orizzonte temporale?

Per semplicità si faceva un esempio di portare due vendite a scadenza, ma il discorso può essere riferito anche a un orizzonte di due giorni, un'ora, un minuto etc.
No, in ipotesi di mercati efficienti.
Cioè, in ipotesi di mercati efficienti tutti gli strumenti finanziari non sono correlati tra loro?

Mi rendo conto di essere davvero ignorante in tema di efficienza dei mercati :mmmm:

Invece ho apprezzato molto questo
Imar ha scritto:
non esiste una strategia che è strutturalmente “vincente”, altrimenti la sua attuazione porterebbe il mercato ad autocorreggersi eliminando il suo vantaggio strutturale (in questo senso i mercati sono efficienti, non nel senso che incorporano istantaneamente le news nei prezzi, dandone il giusto peso e significato).
anche se è vero che se ne era già parlato in alcune sedi; questo argomento, tra l'altro, pone molta enfasi sulla velocità degli operatori, lasciando ai privati poche briciole... ma stiamo divagando.
 
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Ma io non ti faccio assolutamente ignorante, sono io che non sto capendo nulla :-o

Peeerchè? :eek:

Quindi non è importante che magari lo SPY e il QQQ si muovono al contrario, insieme o l'uno indipendentemente dall'altro, per cui il rischio di vedermi sparato fuori dal mercato è ben più alto o più basso di quello che credo al primo sguardo?

Le probabilità non hanno un limite?

Se ho il 100% di chance di vittoria con la scommessa A (sono un baro) e il 100% di chance di perdita scommettendo al contrario(sono un baro matto), la mia probabilità congiunta è 200%??

Con il rischio non è forse la stessa cosa?
 

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