Val
Torniamo alla LIRA
Vogliamo scommettere su chi pagherà il tutto ?
Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII: "Vorremmo salvare tutti, ma tra tutto e il niente c'è il possibile. Ci sono dei volti e delle storie. Ci sono dei diritti fondamentali che vanno garantiti, centinaia e centinaia di persone che possono tornare alla vita". E aggiunge: "I profughi devono arrivare in Italia con un volo regolare, non è più pensabile che rischino la loro vita per mare, il nostro è un progetto di vita e di libertà. Il corridoio umanitario sarà possibile grazie alla collaborazione fra Comunità di Sant'Egidio, Comunità Papa Giovanni XXIII e grazie al grosso contributo economico della Chiesa valdese. I profughi verranno accolti dalle nostre realtà e nelle parrocchie".
Il fondatore di Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, spiega che saranno creati "due canali umanitari, negoziando duramente con il governo italiano. Faremo in modo che l’Italia possa concedere dei visti umanitari in caso di situazioni drammatiche accertate". E si domanda: "Perché queste persone devono sopportare l’esame della morte dei Balcani e del Mediterraneo?".
Al di là dei numeri - al momento si parla di 1000-2000 visti - le due associazioni puntano al fatto che questa iniziativa diventi un modello.
Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII: "Vorremmo salvare tutti, ma tra tutto e il niente c'è il possibile. Ci sono dei volti e delle storie. Ci sono dei diritti fondamentali che vanno garantiti, centinaia e centinaia di persone che possono tornare alla vita". E aggiunge: "I profughi devono arrivare in Italia con un volo regolare, non è più pensabile che rischino la loro vita per mare, il nostro è un progetto di vita e di libertà. Il corridoio umanitario sarà possibile grazie alla collaborazione fra Comunità di Sant'Egidio, Comunità Papa Giovanni XXIII e grazie al grosso contributo economico della Chiesa valdese. I profughi verranno accolti dalle nostre realtà e nelle parrocchie".
Il fondatore di Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, spiega che saranno creati "due canali umanitari, negoziando duramente con il governo italiano. Faremo in modo che l’Italia possa concedere dei visti umanitari in caso di situazioni drammatiche accertate". E si domanda: "Perché queste persone devono sopportare l’esame della morte dei Balcani e del Mediterraneo?".
Al di là dei numeri - al momento si parla di 1000-2000 visti - le due associazioni puntano al fatto che questa iniziativa diventi un modello.