Qualche mese fa, nella struttura di
accoglienza profughi di Marco di Rovereto, si è registrata quella che in molti hanno chiamato la proteste del "pollo".
Gli immigrati si sono lamentati della tipologia e della quantità del cibo messo a loro disposizione. Ora però a smascherarli spunta il menu che hanno rifiutato.
Una carta pregiata. I
pasti comprendono ben 4 portate. Si passa dallo spezzatino di tacchino al curry, fino alla pizza.
Senza, ovviamente, far mancare una buona pastasciutta, come solo in Italia sappiamo fare. E come dessert? Ovviamente frutta fresca e yogurt. Insomma un pranzo regale ma soprattutto gratuito per i
profughi ma tutto a spese dei cittadini italiani.
Un menù che però è stato usato come pretesto per manifestare il malumore dei profughi.
La protesta, risalente allo scorso gennaio, ha richiesto l'intervento di una pattuglia della polizia per sedare gli animi dei
richiedenti asilo, che si erano scagliati con proteste molto pesanti nei confronti dei responsabili del centro di accoglienza.