Ci HO PENSATO PARECCHIO ULTIMAMENTE E MI SONO CONVINTA CHE

L'altra campana

L'interessato si difende: "Sono dispiaciuto se Maria Edera Spadoni si sia sentita scossa per la mia risposta ad una sua provocazione e per questo le chiedo scusa. Tengo però a precisare che non la ho né insultata, né minacciata e, soprattutto, non ho assolutamente tentato di colpirla. Non vi è stata alcuna aggressione, né verbale né fisica. Il rifiuto di ogni forma di violenza fa parte dei miei valori politici e penso che sia intollerabile che si continui, in maniera strumentale, a dar conto di una presunta aggressione della collega Spadoni da parte mia, che ripeto, non è mai avvenuta".

Ma del caso è ormai interessata la presidenza di Montecitorio. Inoltre, in una nota, il M5s annuncia di pensare anche di adire alle vie legali: "Saranno attivate tutte le procedure legali e parlamentari affinché siano attribuite le responsabilità del caso e siano garantiti i diritti della deputata".
 
ROMA - Potrebbe quasi sembrare un battibecco tra giovani, se non fosse successo in Parlamento.

Protagonisti Luigi Di Maio, deputato del Movimento 5 Stelle, ventisettenne ed Enzo Lattuca, suo collega cesenate eletto con il Pd, 24 anni, il più giovane alla Camera.


Metteteci anche una giovane donna in mezzo, Maria Edera Spadoni - grillina 34enne - e le caratteristiche per il feuilleton d'altri tempi ci sarebbero tutte.



Il tutto è nato ieri sera da un battibecco tra Spadoni e Lattuca.

I grillini accusano il giovane cesenate di aver attaccato Spadoni durante la discussione.

Segue caos - solo verbale, per fortuna - alla Camera.

L'alterco è arrivato alla fine della discussione sul dl della Pa.

I grillini accusano Lattuca di aver messo "le mani addosso" alla collega.


A fine serata, su Facebook, Di Maio (che è anche vicepresidente alla Camaera) scriveva: “Stasera ho chiesto che l’Ufficio di Presidenza della Camera esamini urgentemente il comportamento del Deputato Lattuca del PD in aula a fine seduta stasera. Lattuca ha aggredito la nostra Deputata Maria Edera Spadoni (tra l’altro prima firmataria della convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne…ironia della sorte).”


Anche la stessa protagonista della vicenda posta su Fb la sua versione dei fatti: “Questa sera sono stata aggredita in aula dal deputato Lattuca (Pd). Si è avvicinato a 5 cm dal volto e ha cercato ripetutamente di darmi dei pugni, gridandomi addosso. Non nascondo che sono abbastanza turbata", è il commento della Spadoni.


Immediata la replica di Lattuca, sempre sul social network: “Sono solo falsità. Non ho aggredito, minacciato nè tantomeno tentato di dare pugni a nessuno. Chi era vicino a me quando ho risposto ad una provocazione della collega spadoni (che mi accusava di aver pagato 35 mila euro per essere candidato) invitandola a fare toc toc (facendo ovviamente solo il gesto) nella testa del suo collega per vedere cosa c'era dentro potrà confermare. Sono davvero amareggiato di tutto quello che si sta sollevando".
 
LA CASA DI SAUD GUARDERA’ ALLA CINA ?

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DI PEPE ESCOBAR
asiatimes.com

Lo sport geopolitico favorito del giorno è quello di sviscerare e capire i motivi per cui la Casa di Saud – quel connubio di monarchia iper-assoluta e di fanatici Wahhabiti – stia dando i numeri, con l’ineffabile Bandar Bush in prima linea.

E’ terrorizzata dalla possibilità che il Muro di Diffidenza ultra-trentennale tra Washington e Teheran possa crollare da un momento all’altro.
E’ terrorizzata al pensiero che quegli Americani infedeli si siano rifiutati di combattere “la nostra” guerra per ribaltare il regime in Siria.
E’ inorridita dalle (blande) critiche all’aspra repressione attuata nel Bahrain (che, tra l’altro, è stato invaso dai Sauditi nel 2011).
Aborrisce l’adorazione degli americani per quella bizzarra divinità – democrazia – che ha permesso ad amici tiranni in Tunisia e in Egitto di essere abbandonati (la Libia è tutt’altra storia: il Re Abdullah voleva far fuori Gheddafi fin dal 2002).
 
Ci avviciniamo al momento della verità e decidere dove andare a prendere con urgenza i circa cento miliardi che servono per ristabilire la situazione.

Ho più volte indicato che la via maestra indolore sarebbe stata la nazionalizzazione e riprivatizzazione delle fondazioni bancarie, ma pare che tutti gli errori commessi da Giuliano Amato siano intoccabili e la fine miseranda che attende alcune fondazioni fa ormai pensare che il ricavato sarebbe inferiore a quello ipotizzato cinque anni fa.

La patrimoniale, molto malfatta, è già in funzione ed è applicata a soggetti di dubbia esigibilità in tempi brevi.

La proposta Savona di creare un fondo immobiliare che raccolga denaro fresco a migliori condizioni di rating, ha tempi ormai lungi e la trasfusione rischia di giungere a paziente deceduto.

È quindi necessario ipotizzare una manovra finanziaria integrativa di governo oltre a quella ( solo da me ipotizzata) verso le banche, per raccogliere almeno altri cinquanta miliardi.
L’ unica strada percorribile in tempi brevi – lo dice Lookout di questa settimana – e è ” l’emissione di obbligazioni a tasso fisso, garantite dallo Stato, da parte della Cassa Depositi e Prestiti (CDP) da allocare presso le due “casse-forti” italiane: i Fondi Pensione (104 miliardi di euro di raccolta) e le Assicurazioni (108 miliardi di euro di premi annui raccolti, 526 miliardi di euro di investimenti e 397 miliardi di euro a copertura delle riserve tecniche, IVASS – Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, 2013).

Le obbligazioni della CDP sarebbero sicuramente migliori di molti titoli di debito sovrano estero, che abbondano nei portafogli, e non inferiori a quanto attualmente assicurato dalla gestione patrimoniale di molte delle 19 casse previdenziali private e dei fondi pensione negoziali. “
 
Con l’arrivo del deficit del nostro paese al 133% del PIL ( il secondo della UE) si apre ufficialmente la caccia alla liquidità, ma con accenti depressionari che tradiscono la mancanza di idee e di coraggio che caratterizza la nostra dirigenza politica.


Chi mostra i segni di aver chiari i propri obiettivi sono alcuni ambienti finanziari italiani che sembrano mirare a drammatizzare la situazione per giungere a una moratoria se non ad una sorta di fallimento generale incontrollato – niente più debiti- da cui si uscirebbe solo abbandonando l’Euro.
 
In Occidente la tecnocrazia sta lentamente rimpiazzando la democrazia.

In paesi strozzati dal debito come Italia, Grecia e Spagna, nessun politico osa pigiare il tasto di ripristino.
In questo modo il debito anaconda conduce lentamente a una morte inesorabile.

Dal momento che i nostri rappresentanti politici non hanno la spina dorsale per ingoiare questo rospo, le elezioni sono oramai diventate una farsa. I

mercati finanziari e gli oscuri gnomi di Zurigo hanno cominciato a scegliere i nostri leader politici.

Ma questi tecnocrati, strozzini e simpatizzanti della Goldman Sachs, sono soltanto un tentacolo di questa piovra che sta venendo fuori quale vero potere del mondo occidentale.
Meno note sono le compagnie che detengono brevetti di valore e che, come prestigiatori, producono e immettono sul mercato nuovi sfavillanti dispositivi scientifici.

Questa è la tecnologia che in mano pubbliche dovrebbe averci ormai liberato da tutto il lavoro faticoso e regalarci più tempo libero, ma invece in mano a privati sta facendo esattamente l'opposto.

Quando i nostri deputati, giornalisti e avvocati memorizzano i dati della loro rubrica telefonica usando un servizio di sincronizzazione, o fanno un backup di documenti su "The Cloud", non hanno nessuna idea dove vada a finire il loro prezioso lavoro.

Condividono i loro dati senza pensarci troppo con aziende che potrebbero tranquillamente copiarli, rivenderli a terzi o perfino corromperli prima di rifarglieli avere.

Questi tecnocrati della "rivoluzione digitale" hanno dei progetti per i prossimi decenni.

Rubano terreno ai governi eletti usando la "riservatezza commerciale" per tenere all'oscuro la stampa, i politici e il pubblico.
Nell'era della sorveglianza di massa e della "comunicazione a strascico", essi possono acquistare le informazioni per sapere ciò che i politici eletti stanno per fare, o perfino quello che hanno intensione di fare e versare così vaste risorse in contromosse.
 
Tecnocrati allo scoperto

La copertina di questa settimana della rivista Autoweek Magazine è un caso emblematico: "Chi è al controllo della tua automobile? Il Governo e gli enti privati adesso possono controllare a distanza la tua auto".
Davanti a questa faccenda si pongono tantissime domande sull'affidabilità e capacità di hackeraggio dell'Audi, Toyota, Mercedes e altri veicoli computerizzati.
Chi è responsabile per la morte o lesioni se il computer di bordo di una Toyota si blocca causando "un'accelerazione involontaria?" L'amministratore delegato della Toyota? Il programmatore? Chi?

Michael Hastings, giornalista investigativo pluripremiato, è morto tra le fiamme nelle prime ore del mattino di martedì 18 giugno 2013 a Los Angeles mentre guidava una Mercedes del 2013.
La notte della sua morte era andato a trovare la sua amica, Jordana Thigpen, per chiederle di prestargli la sua Volvo, poiché credeva che la sua Mercedes C250 fosse stata manomessa.

Secondo sua moglie, Elise Jordon, Michael aveva cominciato a indagare la "nuova guerra alla stampa" del direttore della CIA, John Brennan.
Facendo eco allo scandalo Watergate, Hastings ha espresso la sua convinzione secondo la quale la CIA, con o senza autorizzazione, abbia iniziato a usare sofisticate tecniche militari di guerra psicologica contro i giornalisti e politici della nazione.

Anche l'ex coordinatore statunitense per la sicurezza, la protezione delle infrastrutture e il terrorismo, Richard Clarke, ha avuto delle considerazioni nel dire che un tale incidente stradale era coerente con un attacco informatico all'auto.
Si crede che, come gli infarti, questi incidenti ai freni a Boston siano i preferiti dal crimine organizzato e dai servizi di intelligence, dal momento che sono così facili da spacciare come "incidenti sfortunati".

Il nostro sistema giudiziario, la polizia e i nostri giornalisti investigativi non sono capaci di capire la tecnologia complessa, sensibile all'andamento del commercio, per non parlare della raccolta di prove, sufficienti da poter decidere se questi eventi disastrosi siano incidenti...o assassini.
Perciò se la morte di Michael Hastings non significa altro, dovrebbe essere un segno forte e chiaro che dobbiamo raccogliere o guardare le nostre libertà andare in frantumi.
 
Tecnocrati nelle nostre scuole

Più una tecnologia è poco visibile più è alta la probabilità che rimanga non regolamentata e più sono giovani quelli che la testano, più è probabile che chi la utilizzi, l'accetti senza porsi troppe domande in quanto cool e moda del momento.

Le scuole devono quindi essere particolarmente vigili, assicurandosi che i "miglioramenti" tecnologici siano realmente necessari e i test non siano semplicemente esche commerciali per permettere ai tecnocrati di mettere il loro zampino delle aule.

Una delle ultimissime tecnologie segrete meno comprese e praticamente non regolamentate è il chip RFID, Radio Frequency Identifcation. [identificazione a radio frequenza, ndt]
Si tratta di piccoli "trasponder" wireless a circuito stampato, usati perlopiù per tracciare i movimenti in magazzino, sebbene siano in aumento per quanto riguarda il pagamento tramite carte di credito contactless [senza contatto, ndt].

Questi chip sono elettricamente attivi per anni, alcuni di essi per tempo indefinito e rispondono ai ping radio con il loro ping in cui sono riportate la loro identità e la loro posizione.

Il governo britannico ha eseguito la scansioni degli iridi, del riconoscimento facciale, dell'impronta del dito e del palmo - in una parola la "biometria" - di scolari con il consenso dei genitori nel settembre 2013, con la tutela del Protection Freedom Act.

Le scuole che desiderano automatizzare i sistemi d'ingresso, il servizio mensa e il sistema bibliotecario, se prima punivano quei bambini che rifiutano di partecipare, adesso stanno trovando molti più rifiuti da parte di questi ultimi.

Purtroppo però, la RFID è pronta a subentrare quando la biometria viene abbandonata.

Dal 2010 al febbraio 2013 il West Cheshire College vicino Liverpool ha dato a tutti i suoi studenti dei cartellini da indossare con dei chip compatibili 433 MHz.
Questi cartellini non solo permettono agli studenti di usufruire dei servizi, come era stato detto loro, ma con dei sensori in tutta la scuola permette al corpo docenti e altri di tracciare i movimenti degli studenti nel campus come dei puntini da seguire sullo schermo.

Nel febbraio 2013, nello stesso giorno in cui un giornale chiamò il preside della West Cheshire per porgli delle domande riguardo alla faccenda, lo Zebra (fornitore dei chip RFID, ndt) e lo stesso West Cheshire College hanno eliminato immediatamente i sensori RFID, i cartellini e tutta l'attrezzatura.

Da quel che si dice, furono ricollocati subito dopo per tener traccia di un numeroso bestiame.
 
Rilevatori RFID nascosti dalla NATO

La risposta concitata dello Zebra è meno straordinaria anche se si considera l'evidenza che i cartellini che i bambini dovevano indossare non erano rintracciabili soltanto dallo Zebra e dal West Cheshire College, ma anche dai militari.

La NATO ha un sistema RFID riservato chiamato "In Transit Visibility Network" con sensori 433 MHz sparsi in tutto il nord America e l'Europa occidentale designata per tenere d'occhio le munizioni, i serbatoi e altri armamenti quando si spostano da un posto all'altro.

Anche se la NATO ha tutto il diritto di tener d'occhio il loro equipaggiamento, non dovrebbe impostare un network che può seguire le nostre auto segretamente, (molte delle quali vengono ora microchippate durante la fabbricazione) così come i nostri telefoni, le nostre carte di credito e i nostri figli quando durante il giorno vanno in giro innocentemente.

Senza chiedere a nessun giudice, giuria, politico od ospite di un talk show, la NATO e i loro amici tecnocrati dell'industria militare stanno trasformando ogni singolo essere umano, che loro dovrebbero proteggere, in un sospetto criminale.

Piuttosto che una rivoluzione digitale la loro idea è quella di una gabbia digitale.
Mai gli incubi malati dei tiranni sono stati così vicini all'essersi realizzati come nella loro immaginazione.

Il mondo civilizzato adesso deve bloccare i veicoli computerizzati e questa tecnologia RFID, renderla soggetta al consenso del singolo e dei genitori, così come ha fatto la Gran Bretagna con la biometria.
E faremmo meglio ad agire in fretta prima che le nostre scuole e le nostre strade diventino prigioni digitali e i nostri figli siano seguiti dai militari ovunque vadano.

Tony Gosling
Fonte: http://rt.com
Link: Why is NATO stalking our schoolchildren? ? RT Op-Edge
19.10.2013

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SIMONE CATANIA
 

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