Ci HO PENSATO PARECCHIO ULTIMAMENTE E MI SONO CONVINTA CHE

Piluzzo ingiurioso......:D........



«Si ricorda che la Presidenza della Repubblica ha sempre, e anche di recente, accolto richieste di incontro da parte del Movimento 5 Stelle, benché spesso accompagnate da attacchi scorretti e perfino ingiuriosi al capo dello Stato».

un bel mavacaga' al monarca ci sta tutto.....:D.....mi accusi ora di velopendulo al capodello stato......:ciapet:

Buongiorno a tutti... Una sola cosa.... Sei populista...e anche rekkia:D
Ora mi accusi di velupendolo o,,,,,? :lol:
 
Le due vignette anti-Cav appese nell’ufficio del pm romano Edo­ardo De Santis, immortalate sul muro della stanza del magistra­to, appena sopra i faldoni di atti giudiziari, e pubblicate da que­sto quotidiano giovedì mattina, sono state rimosse nel giro di po­che ore.

Solo silenzio. Insieme al chia­ro desiderio di rimuovere - in­sieme alle vignette- anche le po­lemiche sulla politicizzazione della magistratura, e al tentati­vo di minimizzare la questione, derubricandola a poco più di una leggerezza.:lol::lol::lol:
 
Mastella, lei era ministro della Giustizia del governo Prodi, quello che De Gregorio dice di aver fatto cadere in cambio di soldi da Berlusconi.
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«E allora diciamo la storia vera. Intanto quando De Gregorio lascia il centrosinistra (Idv, ndr), eletto presidente della Commissione Difesa del Senato coi voti del centrodestra, il governo Prodi si è insediato da nemmeno venti giorni!»


Una compravendita record, due anni prima che il governo cada.
«Da lì (inizio giugno 2006) in poi, che influenza poteva avere De Gregorio? Nel momento in cui passa col centrodestra non ha più relazioni, forza persuasiva sul centrosinistra che è forte, è appena arrivato al governo e ci rimane fino al 2008. Viene messo al bando a sinistra e da lì in poi ha un ruolo marginale».


Lui dice però di aver spostato gli equilibri al Senato.
«Ma non scherziamo. Il governo Prodi cade perché perde l'appoggio di altri senatori che nulla hanno a che fare con De Gregorio. Rossi e Turigliatto, della sinistra estrema, le pare che erano influenzati da De Gregorio? Ma non esiste proprio! I senatori Scalera e Dini non erano assolutamente legati a lui. Il senatore estero Pallaro neanche, Fisichella manco lo conosceva. Io men che meno. È per questi voti qui che Prodi è caduto, mica per De Gregorio! S'inventa un ruolo, un'aureola che non sta né in cielo né in terra!».
 
In meno di 24 ore una valanga di migranti, oltre 700, è stata raccolta in alto mare dalla flotta italiana dell'operazione Mare Nostrum, che costa fra i 12 ed i 14 milioni di euro al mese e sta già finendo i soldi.
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Nelle stesse ore il presidente del Consiglio, Enrico Letta, reduce dal vertice europeo a Bruxelles, cantava vittoria sull'immigrazione.

In realtà le proposte concrete sono rimandate a dicembre e le decisioni cruciali sul diritto d'asilo a giugno del prossimo anno, dopo le elezioni europee.
 
Nel frattempo noi cosa facciamo per portarne a casa 2 ?

Ancora uno slittamento. È stata rinviata la decisione di spedire in Italia un team della polizia investigativa Nia per interrogare i quattro marò che si trovano a bordo della Enrica Lexie nell’ambito della vicenda che vede Massimiliano Latorre e Salvatore Girone da un anno e mezzo sequestrati in India.
A dare la notizia è il quotidiano The Indian Express che citaresponsabili governativi ricordando che per decidere su da farsi davanti al rifiuto dell’Italia di inviare i quattro marò a New Delhi il ministero dell’Interno ha consultato il ministero della Giustizia e la Procura della repubblica.
Sarebbero allo studio altre ipotesi per raccogliere le testimonianze necessarie.
Le fonti hanno riferito che dopo aver ricevuto questi pareri, il ministero dell’Interno indiano ha chiesto alla Nia di ”deliberare” su altre due opzioni: inviare un questionario in Italia o registrare la testimonianza attraverso una videoconferenza.
 
Tutto iniziò con la polemica sulla spigola "low cost"consumata dai senatori al ristorante di Palazzo Madama per pochi euro. Uno schiaffo alla miseria, si disse. Ma anche uno schiaffo ai dipendenti del ristorante, che chiuse i battenti a causa dei rincari che allontanarono i senatori, con buona pace di chi si ritrovò senza lavoro a causa della spending review. Poi arrivò la chiusura della ristorazione alla buvette del Senato, quella che affaccia direttamente sul Transatlantico dell'aula, ora trasformata in semplice fast food. Ma resta da tagliare anche sul caffè: e qui il Senato ha voluto esagerare, al punto da lanciare una preventiva “consultazione pubblica del mercato” per "acquisire elementi utili” all'indizione di una gara per i servizi di caffetteria. L'avviso di "consultazione", del 14 ottobre scorso, prevede che le società interessate specializzate nel settore della ristorazione collettiva aziendale debbano compilare un questionario informativo in vista dell'apertura del bando pubblico che scatterà solo dopo la metà di novembre. Una gara pubblica preceduta da una consultazione pubblica per valutare gli interessati. Manco avessero affidato al presidente Grasso la trattativa per la vendita di Alitalia...
 
Leggete questo delizioso racconto. “3 ottobre Torino. Tram 13. Ore 18.05. Mi infilo appena tra la gente. Non ci si riesce a muovere. Sale un signore. Deve assolutamente obliterare il biglietto. In casi così di solito si evita, raggiungere la macchinetta è impossibile, e poi il controllore non si addentrerebbe mai in una tale selva di persone. Ma il suo spirito civico è più forte, come impedirglielo? La macchinetta funzionante è in fondo al tram. Una chimera. Lui agitato vuole arrivarci. Terrore generale. Io mi giro e lo fulmino con lo sguardo, poi per placare gli animi ed evitare il linciaggio, con il sorriso dico: "Senta, possiamo provare a fare una cosa, lo consideri quasi un test antropologico, mi dia il biglietto, io lo passo a quelli davanti a me che a loro volta lo passeranno a quelli davanti a loro fino alla macchinetta e vediamo cosa succede. Non posso garantire che tornerà indietro, ma perchè non provare?". Il signore aguzza lo sguardo, è una sfida, "Ok". Prendo il biglietto, spiego il tutto alla ragazza di fronte, e il biglietto parte. Vola sulle teste di tutti, percorre il tram di mano in mano, gente che si sussurra "passa avanti"! Una solidale catena di montaggio. E quasi per magia, dopo alcuni istanti torna indietro obliterato. Io sorrido. "Ecco a lei". "Sa cosa le dico? Conserverò questo biglietto, magari giocherò i numeri dell'ora e della data stampati adesso al lotto, è fortunato, e lei, lei, grazie, mi ricorderò". Questo è un megagalattico momento di intrascurabile felicità!"
La storiella è frutto della penna soave di una ragazza torinese, un racconto che piace tanto al padre da indurlo a mandarla alla Stampa nella sezione dedicata alla proposte dei lettori. Dopo qualche giorno, precisamente oggi, Massimo Gramellini, nella sua rubrica "Buongiorno", la riproduce quasi fedelmente, attribuendola alla propria, magica penna di corsivista. La vicenda è stata svelata dal blog di resistenza culturale al gramellinismo, "Buongiorno un *****". E la dice lunga sul giornalismo italiano dei Fazio, dei Cazzullo e dei Gramellini, possiamo dire che è il solito “tram tram". Tenetevi forte, e buona lettura.
 
Leggete questo delizioso racconto. “3 ottobre Torino. Tram 13. Ore 18.05. Mi infilo appena tra la gente. Non ci si riesce a muovere. Sale un signore. Deve assolutamente obliterare il biglietto. In casi così di solito si evita, raggiungere la macchinetta è impossibile, e poi il controllore non si addentrerebbe mai in una tale selva di persone. Ma il suo spirito civico è più forte, come impedirglielo? La macchinetta funzionante è in fondo al tram. Una chimera. Lui agitato vuole arrivarci. Terrore generale. Io mi giro e lo fulmino con lo sguardo, poi per placare gli animi ed evitare il linciaggio, con il sorriso dico: "Senta, possiamo provare a fare una cosa, lo consideri quasi un test antropologico, mi dia il biglietto, io lo passo a quelli davanti a me che a loro volta lo passeranno a quelli davanti a loro fino alla macchinetta e vediamo cosa succede. Non posso garantire che tornerà indietro, ma perchè non provare?". Il signore aguzza lo sguardo, è una sfida, "Ok". Prendo il biglietto, spiego il tutto alla ragazza di fronte, e il biglietto parte. Vola sulle teste di tutti, percorre il tram di mano in mano, gente che si sussurra "passa avanti"! Una solidale catena di montaggio. E quasi per magia, dopo alcuni istanti torna indietro obliterato. Io sorrido. "Ecco a lei". "Sa cosa le dico? Conserverò questo biglietto, magari giocherò i numeri dell'ora e della data stampati adesso al lotto, è fortunato, e lei, lei, grazie, mi ricorderò". Questo è un megagalattico momento di intrascurabile felicità!"
La storiella è frutto della penna soave di una ragazza torinese, un racconto che piace tanto al padre da indurlo a mandarla alla Stampa nella sezione dedicata alla proposte dei lettori. Dopo qualche giorno, precisamente oggi, Massimo Gramellini, nella sua rubrica "Buongiorno", la riproduce quasi fedelmente, attribuendola alla propria, magica penna di corsivista. La vicenda è stata svelata dal blog di resistenza culturale al gramellinismo, "Buongiorno un *****". E la dice lunga sul giornalismo italiano dei Fazio, dei Cazzullo e dei Gramellini, possiamo dire che è il solito “tram tram". Tenetevi forte, e buona lettura.


Il 4 ottobre sul tram 14 magicamente si ripete l'esperimento:

il biglietto parte , vola sopra le teste dei passeggeri ma......ad un tratto pare come inabissarsi........non riappare.......non riappare......ad un certo punto un grido....; "Silvio, ziodiquelladro.....molla il biglietto.....".....:D:D:D
 

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