Arrivammo allo Otel. Direi molto carino per gli standard Lucraini della campania desolata lucraina. Tutto in legno. Una sciccheria sciccosamente sciccosa.
Penso che a Fedeica sarebbe piasciuto.
Scarichiamo il grancerochì e appena arrivati nella OL dell' Otel ci dicono: Italiani?
Zio covid, ma siamo così riconoscibili? Osctiapataccaaaa burdellll.... inveì sommessamente Wilmer.
Anzichè essere presi per il gulo, ci fecero festa e intonarono a cappella una canzone di Celentano.
Da non credere, in quei 10 minuti di attesa ci snocciolarono il nome delle canzoni di Celentano, Albano, Toto Melacotogna. Da non credere.
Sapevano manco parlà italiano, ma canticchiavano canzonette: Azzzourro il puomerigg iè truopp azzzourr puer muèèèèè