Cià, stasera vi racconto del mio viaggio nell' Ucraina rurale

Il proprietario era notoriamente ondeggiante, ma non perchè anche lui, da buon lucraino, fosse un amante della Uodka. Era ondeggiante per altri ben più terribbbili motivi. Ovviamente anche qui pullula di uomini ondeggianti, ma questa è un'altra storia.
Tengo comunque a precisare che durante il soggiorno, nessun ano fu violato. Almeno i nostri. Poi, del suo, non vorrei insinuare ulteriori chiacchiere.
La sera fummo ospiti del balordo serbo. Lo chiameremo così, anche se realmente non era serbo e comunque nei suoi confronti non serbo alcun rancor.
Vecchia battuta da bar, maddai, ci stava bene. Vero Blucko?
Torniamo a noi senza perderci in siocchesse.
La sera mangiammo un filetto alla Cernobil. Evvabbè, era con porcini alla griglia e, considerando che eravamo in lucraina, probabilmente i funghi erano contaminati. Se avessi avuto un contatore Gayger (magari prestato dal proprietario dell' Otel), ne avrei potto... ehm... potuto appurare il livello di radiazioni
Poi non chiedetemi se da allora sono simpaticamente fuori di melone senza aver assunto troke o schifezze del genere.
I funky, zio covid...i funky di Cernobbill

Nel frattempo, mentre raccolgo le iddee, ascolatevi un famoso funky

 
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Dopo aver mangiato e sopvattutto bevuto come povki, quella sera iniziammo a fraternizzare col gaglioffo serbo, probabilmente dandoci qualche pacca sulle spalle. La cena, a parte il livello di radiazioni cernobileske, era veramente ottima ed era stata preparata dalle sapienti mani della"perpetua" del serbo. Una donna asessuata molto somigliante a Frau Blucker. (In fondo la Transilviania non era poi così distantissima).
La sera arrivarono alcune ballerine (beh... alcune... saran state 3 o 4.. ecchissiricorda eran du cessi ) e ci omaggiarono con canti e balli lucraini.
Du palleeeee
Ma per fare i piacioni, anche noi intonavamo i ritmi con skiokki di dita e battiti di mani più finti dei capelli di Platinette facendo finta di scoltare i testi con sorrisi ibridi tipici di due malcapitati con attacco di paresi.
La sera passò veloce e, dato che il grado alcolico era altino, la ghenga ci scortò sino all'Otel del proprietario ancheggiante. Mossa straordinariamente azzeccata perchè se ci avesse beccato la Polizia, ci avrebbero incaprettato e frustato a sangue sul pipino come è capitato a Titano (e francamente non è una cosa bella da vederesi e da provare)
 
La notte passò in un battibaleno. Eravamo privi di energia. Probabilmente Wilmer si era addormentato sulla tazza. Io ci andai vicino.
Il giorno seguente, ritornammo nello stabilimento.
Circa un 300 dipendenti:
E tutte donne...
E tutte lucraine...
Detta così sembrerebbe il paradiso dei morti di figa, in realtà tutto non era come pensavamo ( o peggio ancora) speravamo.
Letame dia...ops l'età media del gnagnamento era tra i 30 e i 40 anni. Capisco che per i milfomani cuì presenti potrebbe sembrare una sorta di meritato Nirvana, in realtà.... a parte qualche rarissima eccezione (le preferite del serbo), le sopracitate femmine erano veramente abbruttite dal lavoro: molte senza denti e con rughe (specialmente le quarantenni) da brividi. Come spiegai nella puntanata precedente, la donna lucraina è colei che si sobbarca il peso della famiglia: va a lavorare, guadagna un cazzo, vive attraverso una economia di sussistenza (l'albero di mele, il maiale, qualche oca, qualche gallina, la capretta, un po' di orto). Torna a casa, il marito la mena, le prende i soldi e va ad ubriacarsi. Non scherzo.
Quindi Fedeica, Sante Claire, Blumun... immaginate quanto siate fortunate ad essere in questo forum con dei coglioni come noi. In fondo siamo inoffensivi, non vi corchiamo.... non ci imbriachiamo... non ci trokiam...ah no...
 
Il serbo era abilissimo a mettere le donne una contro l'altra. Per me e Wilmer era qualcosa di inconcepibile.
Adottava un sistema scientifico: alle sue preferite (ovvero le più carine che passavano attraverso il suo reale e gentil augello) dava una paga giornaliera (eggià perchè il salario era giornaliero e non mensile) più alta di qualche sgrivisgnaus rispetto alle altre. Ovviamente questo modus operandi creava un pollaio in continuo fermento. Le donne litigavano spesso tra loro e lui le minacciava di stare a casa. Si sentiva forte sta medda. Io mi vergognavo per lui. Anche Wilmer era molto, molto contrariato.
A pranzo non riuscii a tacere e gli chiesi come mai era... ehm... un pochetto duro con le sue dipendenti.
Ricordo ancora lo sguardo fiero mentre mi rispose seraficamente: "Lo so che tu e Wilmer pensate che io sia uno stronzo di prima categoria. Ne sono perfettamente consapevole. Voi fate i brillanti perchè vivete in un altro mondo. Provate a mettervi nei miei panni: ho 300 dipendenti. Queste si rubano di tutto. Anche i bulloni. Ogni cosa qui è chiusa col lucchetto. Ogni auto che esce daccuì è controllata perchè non mi ciulino la benza. Ogni prodotto dello stabilimento è osservato dalle telecamere. Se qualcuna prende qualcosa senza dirmelo, perde automaticamente il lavoro. Se io fossi un'anima bella come voi, qui in una settimana sparisce tutto".
Rimasi con la forchetta ancora bloccata a mezzaria.... Avevo appena ascoltato delle parole durissime, ma (a quanto pare) necessarie.
 
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Immagino che, dopo aver letto ciò che ho appena scritto, oh voi amanti delle milf, vi siate resi conto che anche il vostro membro si sia ammosciato.
Eddai, situazioni del genere hanno un livello di testosterrrone pari a sottozero.
Arrivò l'ultima sera.
Restammo per l'ennesima cena a casa del maltrattatore di femmine per poi, come al solito, rientrare nella nostra camera d'Otel.
Ma quella sera successe una cosa strana.
In Otel sentimmo delle voci che urlavano. Voci femminili.
Arrivò la polizia. Si vedevano i lampeggianti blu.
Io e Wilmer ci messaggiammo con gli allora sms e cercammo di capire che stava succedendo.
Il punto che in Otel tutti parlavano lucrainese, na cippa di inglese, tedesco o francese. Gnente di gnente.
Alla fine capimmo che c'era stato qualcosa di brutto brutto. Probabilmente una sparatoria. Un regolamento di conti.
La notte passò insonne. Ci blindammo in stanza bloccando la porta con una specie di armadietto.
La mattina scappammo a gambe levate. Era arrivato, finalmente il grande giorno. Saremmo partiti in direzione Italia.
Il manigoldo serbo ci indicò su una cartina scritta in cirillico (vaccabboia.... che fantasia) come fare per rientrare in Lungheria evitando di ripassare la la Romania.
Ci fece sempre scortare dal ceffo della KGB dalla Lada color vomitomerdolato per almeno una 30ina di km. Poi, lo Spetsnaz , a gesti ci fece capire che dovevamo andare sempre diritto.
Diritto un par de palle: tutti i cartelli stradali scritti in cirillico. Nella nostra mappa presa da casa, ogni paesello poteva avere un nome di 5 lettere, ma in lucraino, magari il nome era lungo 6 lettere o 4. Marooooonnnaducarmane. Fedeica Ochalova verochecciò raggione?
 
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I primi problemi iniziarono con il rifornimento della Gipgranceroki.
Beccammo una stazione di servizio che più che una stazione, sembrava un venditore di pollame.
Per assurdo, nessuno ti veniva a rifornire. Dovevi farlo tu il selservis e poi pagare alla cassa.
Immaginavamo che benzina o diesel sarebbero stati riconoscibili con il colore della pistola. Macchè....tutte uguali.
Come fare?
Su una pompa c'era una scritta tipo ΔT e su un'altra probabilmente un porcone scritto in cirillico da un altro italiano passato prima di noi,
 
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L'unico modo era annusare la pompa.
Detta così, mi aspetto dal loggione del foro facili battute espettorate come nei peggiori bar di Caracas. In realtà so che siete bravi regazzi e vi risparmierete minchiate gratuite. Oh, era questione di vita o di morte.
Solo la bussola ci poteva dare un aiuto. SUD, cazzo, occorre andare a SUD... come gli uccelli migratori :-o

Nella prossima puntata

Passaggio dalla Lucraina in Lungheria
Niocche Lungheresi
Ritorno in Litalia
 

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