Cipro, accordo bailout prevede chiusura Laiki, impone perdite
lunedì 25 marzo 2013 08:59
(aggiunge altri dettagli)
BRUXELLES, 25 marzo (Reuters) - Cipro nella notte ha raggiunto un accordo con i creditori internazionali che prevede la chiusura della seconda principale banca del Paese e l'imposizione di ampie perdite ai detentori di depositi non assicurati, in cambio di un bailout da 10 miliardi di euro.
All'intesa si è arrivati a poche ore dall'ultimatum della Banca centrale europea, che aveva minacciato di chiudere oggi i rubinetti della liquidità alle banche cipriote, dopo estenuanti trattative tra il presidente Nicos Anastasides e i rappresentanti di Unione europea, Bce e Fondo monetario internazionale.
Il piano di salvataggio, approvato dall'Eurogruppo dei ministri delle Finanze nella notte, prevede la chiusura controllata di Popular Bank of Cyprus, meglio nota come Laiki, e il trasferimento dei suoi depositi sotto i 100.000 euro in Bank of Cyprus, che diventerà una sorta di 'good bank'.
I depositi sopra i 100.000 euro in entrambe le banche, che non sono garantiti dalla legge europea, saranno congelati e usati per liquidare i debiti di Laiki e ricapitalizzare Bank of Ciprus, tramite una conversione in azioni.
L'intervento sui titolari di conti non assicurati in Laiki, ha spiegato il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, permetterà di raccogliere 4,2 miliardi di euro.
Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha puntualizzato che il nuovo piano non dovrà essere approvato dal parlamento cipriota, dal momento che quest'ultimo ha già autorizzato una legge che stabilisce le procedure per la "resolution" delle banche.
"Non può essere fatto senza un salvataggio di entrambe le banche... E' amaro per Cipro ma adesso abbiamo il risultato che il governo (tedesco) ha sempre caldeggiato", ha detto Schaeuble ai giornalisti, affermando di essere sicuro che il piano verrà votato dal parlamento tedesco.
Con il nuovo pacchetto di salvataggio Cipro, un'economia di natura prevalentemente finanziaria che ha scontanto l'esposizione alla Grecia, si è garantita da Bce, Ue e Fmi fondi per 10 miliardi di euro. Tali fondi, che inizieranno ad essere erogati a maggio, permetteranno di evitare il default di un'economia che rappresenta lo 0,2% del Pil della zona euro.
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Il punto della situazione, da Reuters.