Per i titoli in euro, mi scuso per la ripetizione, ma, escludendo titoli con tagli impegnativi e singole storie di emittenti un pò pericolosi (agganciati alle crisi in atto russo/ucraina, venezuelana, greca), le uniche opportunità di accumulazione a prezzi di saldo (per intenderci 50-70 su 100) in ottica 1-2 anni, mi sembrano solamente la galassia Novo banco e i subordinati tier1 a tasso variabile di vecchia generazione di cui si parla nelle discussioni dedicate. Se succede come al solito (ne abbiamo avuto riprova sui titoli del Portogallo) il mercato anticiperà e sovrastimerà l'effetto della riduzione di QE: come e quando nessuno è in grado di dirlo, ma il QE non sarà eterno. I rendimenti a scadenza sono infimi sia sui titoli a tasso fisso che su quelli a tasso variabile, ma il guadagno certo a scadenza in conto capitale è sui secondi.
Per il resto non vedo granchè, causa QE infatti ho ricominciato ad acquistare titoli in dollari ad elevato rendimento (prevalentemente minerari e energetici) con prezzi fra 65-85 per cercare di parare il colpo di probabile apprezzamento del dollaro in vista del termine del QE: nella peggiore delle ipotesi il rimborso a 100 mi riparerà dall'eventuale recupero del cambio.
Ovviamente sono solo considerazioni valide per il mio modus operandi