L'argomento di cui sopra scaturiva dallo scritto del Sig. Giorgio "quid a tutti o solo ad alcuni". Ovviamente le riflessioni dei clemmini riguardano un risultato ipotetico visto che nulla è stato ancora ottenuto.
a) se l'obbiettivo è quello di sconfiggere la povertà, il campione su cui agire dovrebbe avere connotazioni tali per cui si potesse poi verificarne gli effetti. Destinare 1500 euro a chi non ne ha bisogno non rende possibile una futura valutazione. Coemm destina 1500 euro solo a veri allineati.
b) per fare ciò bisogna agire con cognizione di causa, conoscendo lo status dei destinatari (Isee - redditi). Non è previsto da coemm
c) ne consegue che la scusa dell'allineamento è una grande cavolata rispetto all'obbiettivo che coemm si prefigge, un povero è un povero, punto. Perchè dovrebbe aver quel diritto di dignità tanto acclamato solo se versa un euro, se fa i salotti, mangia patate biologiche e comunica bene?
d) l'istituzione di una moneta complementare prevede che vi sia uno scambio di merci e servizi, motivo di più per coinvolgere, in primis, quella fascia di persone che oggi non può permettersi di spendere e manca completamente al mercato. Difficile che i più poveri siano anche imprenditori.
e) se non si attua una politica seria del lavoro, neanche 3000€ risolvono il problema, anzi, forse se ne crea uno in più
f) i poveri hanno altri problemi a cui pensare che non quello di andarsi ad aprire una associazione. Esclusi a prescindere, quindi
g) non si capisce chi dovrebbe sostenere tutto ciò che serve a migliorare la vita, forse le tasse? E allora abbiamo già questo sistema
h) se poi tutto dipende dall'investimento di una banca/finanziaria, stiamo a posto!!! Non serve spiegare perchè
h) infine se il miglioramento della vita significa assumere uno stile scelto da altri, che viene dato per l'unico possibile, significa che si sta mettendo in vendita la propria libertà. Coemm = dittatura ?
Han ragione i San Tommaso Mau, troppo comodo promettere delle cose e cambiare le regole a piacimento.