clemm coemm

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la pseudo analisi è carente .......ma quello che gli manca è la logica.... oramai non sanno più dove andare a parare, il mondo migliore ora è diventato una piattaforma e-commerce? forse la vogliono vendere e far quotare agli investitori........ non sanno quale scegliere .... perché oramai con lo sprogetto lanciato sono centinaia quelli che si offrono a finanziare lo sporgetto.
 
la cosa che è successa è molto strana..... forse un pentimento.... oppure........ una minaccia.......oppure .........un quid consegnato in anteprima ...... come ai plinti e alle colonne
Il fatto che chi esce da coemm non si espone dicendo la verita' e' sintomo che sono tenuti tutti per le palle... molto probabile che ''non possano parlare''
e non facendolo... ma anzi uscendo in punta di piedi ... elogiando cmq il progetto... inventando scuse del tipo ''mi voglio dedicare ad altro''
dimostrano solamente che ANCHE LORO HANNO MANGIATO dallo stesso piatto...
SE NON E' COSI'... PARLATE!
 


Alessandria


FIRMARE O NON FIRMARE? QUESTO E’ IL PROBLEMA…..
AuthorABAPosted on10 novembre 2017TagsCLEMM, COEMM, COEMM & CLEMM, COEMM Maurizio Sarlo
ESSERE-O-NON-ESSERE.jpg

E’ giunto il giorno di firmare…. Che cosa? Una “DICHIARAZIONE DI RISERVATEZZA AI DATI SENSIBILI” – secondo l’art.46 DPR 28/12/2000 N.445, la ben conosciuta Legge sulla Privacy – e un “DOCUMENTO DI AUTOCERTIFICAZIONE” dove ciascuno sottoscrive di essere a conoscenza dei meccanismi che regolano l’emissione della famosa “CARTA SERVIZI” e di aver preso visione del Regolamento 2.0 e di accettarlo in ogni suo punto.

E’ giunto il giorno…. Per chi? Per tutti gli appartenenti ai CLEMM CFP (Classici o Dedicati) che vogliano proseguire in questo percorso volontariamente e liberamente, ben consapevoli che queste due firme sono il lasciapassare necessario per tutelare il progetto stesso da possibili attacchi esterni o interni e per ricevere la tanto desiderata “Carta servizi”…

Se ne parla dal primo giorno nel progetto COEMM…. Non nel dettaglio naturalmente, ma chi ha seguito il progetto con diligenza ben sapeva che avrebbe dovuto firmare qualche documento prima di ricevere la “Carta”…

LIBERTA.jpg


Del resto, è mai successo a qualcuno di voi che vi consegnino una carta qualsiasi – comprese quelle dei supermercati – senza prima aver firmato un documento che raccoglie i vostri dati sensibili e un documento legato alla Legge sulla Privacy? A me no… E il peggio è che quasi tutti, me compresa, firmiamo moduli senza nemmeno leggerli… perchè ho la macchina in doppia fila… perchè gli occhiali sono nella borsa e non li trovo…perchè è già mezzogiorno… perchè… perchè…. perchè…

Ma non in questa occasione…. Eh no… “Deve ancora nascere quello che mi frega!!!” E allora lo faccio vedere al mio avvocato… ne parlo con il commercialista… me lo spulcio riga per riga… e siccome sono “più furbo del serpente”…. quasi quasi non firmo… NO!!! NON FIRMO….

Bene.

Forse non tutti sanno che…..entro fine settimana il Senato approverà in via definitiva un disegno di legge – primo firmatario Paolo Gentiloni – proveniente dalla Camera inserita nelle misure urgenti per via di scadenze di legge che ne prevedono l’adozione senza nessun approfondimento parlamentare.

Ci sono due norme in questa legge create apposta per creare una morsa strettissima al monitoraggio dei navigatori italiani… cioè tutti noi.

La prima stabilisce che la conservazione dei dati internet e telefonici venga allungata fino a sei anni (nonostante il Garante della Privacy abbia criticato aspramente tale norma).

La seconda attribuisce alla AGCOM – Autorità garante nelle comunicazioni – la facoltà di intervenire sulle comunicazioni elettroniche dei cittadini per impedire loro l’accesso a contenuti presenti sul web.

In pratica tutti gli operatori internet privati tratterranno per sei anni i dati di tutti gli italiani, a prescindere dalla effettiva commissione di un reato… cioè di tutto quello che abbiamo detto o fatto attraverso il telefono,

le chat o internet…

La legge sottrae ai giudici (come prevedono sia la nostra Costituzione che altre leggi, prima fra tutte la legge sul diritto d’autore) la facoltà di intervenire in via cautelare sui contenuti del web.

In pratica, dato che sarebbe impossibile conoscere in anticipo i contenuti cui ognuno di noi sta per accedere, la legge ordina ai provider italiani di “pedinare” i cittadini su internet… scoprire dove vanno, per poter inibire loro il ritorno a quello specifico contenuto… Questo senza alcun controllo preventivo da parte della Magistratura…

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Bella mossa vero?

E pensate….. Non avete dovuto firmare nulla!!!!!

Un tocco di bacchetta magica a tutti voi





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