In tanti mi state contattando per chiedermi notizie sull’arrivo della famosa carta servizi, credendo erroneamente che io abbia qualche notizia più di voi, o che io sia nella struttura organizzativa del movimento ed abbia di conseguenza la possibilità di avere delle anteprime. Come ho sempre detto, io sono un semplice PO, non ho nessun incarico nel movimento e nemmeno mi interessa averne, di fatto avendo realizzato il mio sogno di scrittore, grazie proprio al movimento di Maurizio Sarlo, ed alla possibilità che mi è stata data di raccontare l’amore in queste nostre pagine.
Queste vostre richieste però mi permettono di affrontare un argomento a cui tengo molto e cioè quello dell’
Attesa. Sicuramente stiamo andando incontro al periodo dell’anno in cui l’
Attesa si sente di più, essendo insita nel Natale stesso.
In questo periodo alle nostre attese si è aggiunta anche quella relativa a quella famosa “carta servizi” che sembrerebbe la panacea di tutti i nostri mali. Negli ultimi decenni, gli introiti natalizi di buona parte di noi, non sono più serviti per affrontare il Natale con più serenità ed allegria, ma semplicemente per fare fronte a tutte quelle scadenze e a tutte quelle spese, che questo sistema assurdo ci impone per poter sopravvivere.
Sicuramente se la ricchezza fosse redistribuita con “EQUILIBRIO”,
(MA PERCHE' SE TU CHE SEI UN LADRO DOVRESTI AVERE LO STESSO ''STIPENDIO'' MIO CHE SONO UNA PERSONA PER BENE E CHE MI FACCIO IL CULO DA MATTINA A SERA??)
come ama dire sempre Maurizio, non aspetteremmo poi quella carta come fosse manna da cielo.
Oggi nulla ci è dovuto, ed i nostri diritti sono stati totalmente assorbiti dai nostri doveri, portandoci ad un livello di “MISERIA”, che non avevano provato nemmeno i nostri nonni nel dopoguerra. Quella difatti era una Italia povera, ma piena di speranza per il futuro, verso il quale guardavano con fiducia grazie alle infinite possibilità che proponeva. Oggi invece, a prescindere dallo stipendio (chi ce l’ha), degli aiuti genitoriali e anche in prospettiva della famosa carta servizi,
quello che salta subito ai nostri occhi è che, se non riusciamo ad attuare la progettualità di Coemm, anche quella carta servizi, diventerà un pesce che ci sfamerà per qualche giorno, ma che a lungo andare risulterà un ennesimo palliativo rispetto alle nostre reali esigenze.
Stamattina, come se non avessimo già abbastanza problemi, il mio ragazzo diciannovenne ha dovuto effettuare una risonanza magnetica ad un ginocchio, per la quale, non avendo diritti esentivi, abbiamo dovuto pagare 120 euro. Se la risonanza l’avessimo dovuta fare noi genitori, magari avremmo anche aspettato i tre mesi dell’appuntamento ordinario tramite SSN, ma per un figlio, come fai ad aspettare rischiando che nell’
Attesa, possano emergere ulteriori danni ai suoi legamenti? Ecco questo è quello che dovremmo pretendere da chi ci governa. Servizi gratuiti ed efficienti per tutti, ma soprattutto per quelli che non hanno reddito. Invece oggi qualsiasi cosa che dobbiamo fare pesa in maniera spropositata solo sulle nostre tasche. Ci sono centinaia di opere pubbliche incompiute per importi di miliardi di euro
e invece di protestare per fare si che quei soldi vengano investiti nel sociale e nel welfare,
ci si organizza per creare movimenti di opinione contro Coemm e il suo fondatore. Invece di attaccare chi fa promesse da trenta anni con il solo risultato di averci tolto oltre che il benessere anche la dignità,
ci si propone di mandare alla garrota chi tenta di ridarci quel benessere e quella dignità rubati. Questo mentre la maggior parte di noi, continuano a vivere l’Attesa della progettualità del nostro movimento, solo sotto forma di possibile bonifico.
Io credo che se è vero che il tempo è compiuto, dobbiamo davvero comprendere che è compiuto, anche per quanto riguarda la parte che dobbiamo fare all’interno del progetto. Badate bene, io mi rendo conto benissimo, che ci sono persone che stanno facendo cose grandi nel movimento e fondamentali. Di sicuro se prendiamo Maurizio Sarlo e me, per esempio, avremmo immediatamente la riprova che “Uno non vale Uno” e che quello che sto facendo io per il progetto, non è nemmeno avvicinabile a quello che sta facendo il nostro fondatore. Però è anche indubbio che il mio impegno nel progetto, come quello di ognuno di voi, è poi fondamentale per la riuscita di questa meravigliosa idea. Ecco che
Attendere quello che succederà, stando alla finestra, non è la stessa cosa che farlo, uscendo dalla porta della nostra casa, per impegnarci davvero nel progetto. E non importa quanto noi facciamo per questa idea, l’importante è che comunque dentro la nostra
Attesa, sia presente una offerta di amore e altruismo e non vi sia solo una richiesta di aiuto o di carte.
Diceva Martin Luther King:
“
Se non puoi essere un pino sul monte, sii una saggina nella valle, ma sii la migliore, piccola saggina sulla sponda del ruscello.”
Daniele Lama Trubiano 2017©