kok90
o COSì...o POMì
Italia, 4 marzo. Apertura dei recinti elettorali
Italia, 4 marzo. Apertura dei recinti elettorali
E se facessimo un racconto per spiegare come funziona la politica?
Mettiamo che un pastore voglia dirigere il proprio ignaro gregge verso un luogo prestabilito, dove sia al sicuro da lupi famelici e l’erba sia rigogliosa e fresca ed abbondi l’acqua. Detto così sarebbe auspicabile essere pecora; ma questi pastori buoni sul pianeta sono merce rara, anche perché la loro bontà si esternerebbe nella volontà di rendere indipendenti, sagge ed intelligenti le pecore in modo che possano decidere per loro stesse ed evolversi.
I pastori che invece dirigono le masse sono invece lupi travestiti. Hanno i loro greggi consolidati da anni di rodaggio e le loro pecore sono servili alla nausea; tanto vogliono solo le stesse cose: fioccati e mangime in abbondanza. I loro recinti sono addirittura aperti tanto sono docili e sottomesse.
Questi pastori, come però vedono pecore assembrarsi ed avere parvenze di indipendenza, allora si infiltrano come serpi nel loro gruppo per capire come creare loro il mondo che esse anelano. Spesso diventano leader, altre volte sono consulenti esterni di società finanziarie. Queste in fondo non fanno altro che costruire nuovi recinti, esteticamente diversi dagli altri ma identici nella sostanza, dove le pecore si sentono qualcuno per il semplice fatto di avere idee divergenti dalle altre. Alcune volte le intenzioni dei fondatori sono buone e di elevati ideali; in questo caso il gruppo non viene spinto ai vertici ma lasciato ai margini. Gli si dà il foraggio sufficiente per sopravvivere e se per caso avesse accesso al Parlamento gli si da poca voce.
Poi ci sono le pecore astensioniste ma quelle non fanno paura perché nulla valgono come gli ignavi.
E se per caso altre pecore, un po più sveglie, fiutassero un’alternativa e invece che andare a votare si recassero ai seggi e facessero protocollare una dichiarazione di non riconoscimento ad alcuna lista e facessero così annullare il voto? Accidenti… Non lo avevamo previsto. Ma nessun problema. Prima che prenda piede una tale iniziativa che, se si spandesse a macchia d’olio minerebbe i risultati dei programmi statistici già elaborati con i flussi di dati dei Social Network (vedi QUI) in mano alla solita cupola finanziaria, allora i Governanti metterebbero in atto il piano B. La formazione di altre liste che portano avanti le speranze di questi alternativi quasi svegli, in modo da metterli in un altro recinto, magari dorato. *
Il 4 marzo in Italia si terranno le votazioni per il nuovo governo perché quello vecchio ha finito il compito assegnatoli dalla finanza mondiale. Ora sarà il turno di un nuovo governo che farà esattamente le stesse cose decise nei think thank sovranazionali perché lui ne è la facciata.
Quelle che seguono sono le nuove leve del panorama politico italiano:
Altri partiti minori sono alla ribalta ma la sostanza non cambia.
Il nostro modo di vedere la politica in maniera efficace ed efficiente prevede l’uso delle stesse armi di chi governa: i soldi. Essendo essi in mano agli istituti di credito l’unico modo per riappropriarcene è fare valere la Legge 108/96 con la quale le banche devono restituire gli interessi illecitamente prelevati dai conti correnti affidati e dai finanziamenti di ogni tipo, mutui e leasing compresi. Raccolte le cifre necessarie basta che gli imprenditori si associno e convoglino le somme in un unico istituto privato cooperativo da loro creato e con questo capitale auto-finanziarsi a tasso 0 salutando le banche e chiudendo loro le porte delle ditte, che fino a poco prima erano di loro proprietà.
Sembra un’idea che poco c’entra con l’amministrazione pubblica ma se trasportiamo la stessa cosa in ambito comunale anche i comuni hanno pendenze debitorie con le banche e da questi indebitamenti devono prelevare le tasse dai cittadini per pagare gli interessi. Se questi non fossero corrisposti le tasse inevitabilmente diminuirebbero e crescerebbe di conseguenza la qualità dei servizi offerti. Benessere insomma, e senza scomodare le urne. Ma per fare ciò occorre consapevolezza nei cittadini e, per ora, la strada è ancora molto lunga…
Italia, 4 marzo. Apertura dei recinti elettorali
E se facessimo un racconto per spiegare come funziona la politica?
Mettiamo che un pastore voglia dirigere il proprio ignaro gregge verso un luogo prestabilito, dove sia al sicuro da lupi famelici e l’erba sia rigogliosa e fresca ed abbondi l’acqua. Detto così sarebbe auspicabile essere pecora; ma questi pastori buoni sul pianeta sono merce rara, anche perché la loro bontà si esternerebbe nella volontà di rendere indipendenti, sagge ed intelligenti le pecore in modo che possano decidere per loro stesse ed evolversi.
I pastori che invece dirigono le masse sono invece lupi travestiti. Hanno i loro greggi consolidati da anni di rodaggio e le loro pecore sono servili alla nausea; tanto vogliono solo le stesse cose: fioccati e mangime in abbondanza. I loro recinti sono addirittura aperti tanto sono docili e sottomesse.
Questi pastori, come però vedono pecore assembrarsi ed avere parvenze di indipendenza, allora si infiltrano come serpi nel loro gruppo per capire come creare loro il mondo che esse anelano. Spesso diventano leader, altre volte sono consulenti esterni di società finanziarie. Queste in fondo non fanno altro che costruire nuovi recinti, esteticamente diversi dagli altri ma identici nella sostanza, dove le pecore si sentono qualcuno per il semplice fatto di avere idee divergenti dalle altre. Alcune volte le intenzioni dei fondatori sono buone e di elevati ideali; in questo caso il gruppo non viene spinto ai vertici ma lasciato ai margini. Gli si dà il foraggio sufficiente per sopravvivere e se per caso avesse accesso al Parlamento gli si da poca voce.
Poi ci sono le pecore astensioniste ma quelle non fanno paura perché nulla valgono come gli ignavi.
E se per caso altre pecore, un po più sveglie, fiutassero un’alternativa e invece che andare a votare si recassero ai seggi e facessero protocollare una dichiarazione di non riconoscimento ad alcuna lista e facessero così annullare il voto? Accidenti… Non lo avevamo previsto. Ma nessun problema. Prima che prenda piede una tale iniziativa che, se si spandesse a macchia d’olio minerebbe i risultati dei programmi statistici già elaborati con i flussi di dati dei Social Network (vedi QUI) in mano alla solita cupola finanziaria, allora i Governanti metterebbero in atto il piano B. La formazione di altre liste che portano avanti le speranze di questi alternativi quasi svegli, in modo da metterli in un altro recinto, magari dorato. *
Il 4 marzo in Italia si terranno le votazioni per il nuovo governo perché quello vecchio ha finito il compito assegnatoli dalla finanza mondiale. Ora sarà il turno di un nuovo governo che farà esattamente le stesse cose decise nei think thank sovranazionali perché lui ne è la facciata.
Quelle che seguono sono le nuove leve del panorama politico italiano:
Altri partiti minori sono alla ribalta ma la sostanza non cambia.
Il nostro modo di vedere la politica in maniera efficace ed efficiente prevede l’uso delle stesse armi di chi governa: i soldi. Essendo essi in mano agli istituti di credito l’unico modo per riappropriarcene è fare valere la Legge 108/96 con la quale le banche devono restituire gli interessi illecitamente prelevati dai conti correnti affidati e dai finanziamenti di ogni tipo, mutui e leasing compresi. Raccolte le cifre necessarie basta che gli imprenditori si associno e convoglino le somme in un unico istituto privato cooperativo da loro creato e con questo capitale auto-finanziarsi a tasso 0 salutando le banche e chiudendo loro le porte delle ditte, che fino a poco prima erano di loro proprietà.
Sembra un’idea che poco c’entra con l’amministrazione pubblica ma se trasportiamo la stessa cosa in ambito comunale anche i comuni hanno pendenze debitorie con le banche e da questi indebitamenti devono prelevare le tasse dai cittadini per pagare gli interessi. Se questi non fossero corrisposti le tasse inevitabilmente diminuirebbero e crescerebbe di conseguenza la qualità dei servizi offerti. Benessere insomma, e senza scomodare le urne. Ma per fare ciò occorre consapevolezza nei cittadini e, per ora, la strada è ancora molto lunga…