Buonasera mi sono appena iscritto. Non appartengo all’associazione COEMM CLEMM.
Ho ascoltato gli interventi di Sarlo, Ricciardelli e letto quanto ho potuto reperire in rete e vorrei lanciare un messaggio a tutti i clemmini.
La prima osservazione, che mi viene spontanea, in primis, perché ne conosco professionalmente molti aspetti, è la sostenibilità finanziaria del QUID. Tutto il resto non lo discuto, non ne ho una conoscenza approfondita e non mi permetto di criticare teorie o scelte di vita che sono nel libero arbitrio di ciascuno di noi.
Sarlo nelle sue presentazioni palesa una assoluta inesperienza in materia finanziaria anche se sostiene di avere studiato decine d’anni ed aver avuto come mentori i “migliori saperi del mondo”.
Nei suoi discorsi mischia teorie, miti, luoghi comuni, assolutamente senza cognizione di causa e un fondamento realistico dell’economia. Parla di derivati, bond, signoraggio, leva, banche, piattaforme, mercati, senza conoscerne, se non in modo superficiale, le varie tematiche.
Non c’è bisogno di essere dei geni per capire questo, basta aver frequentato veramente questo mondo per comprendere. Si capisce dal linguaggio inappropriato, dalle conclusioni che trae mettendo insieme concetti il più delle volte in contraddizione tra loro.
Vorrei far capire ai clemmini che il QUID è solo teorico e posso assicurare con ragionevole certezza che non esiste, non è mai esistita e non esisterà mai un’entità finanziaria del mondo reale disposto a finanziarlo.
Sostiene che a garanzia di un bond che è un’obbligazione e quindi un debito, ci saranno i talenti delle persone. Questo potrebbe anche starci in finanza: l’investimento nelle startup è spesso un atto di fiducia nei confronti di un team che vuole sviluppare una nuova idea. Ma il problema è che in questo caso non esiste alcuna finalità imprenditoriale: il denaro verrà utilizzato da 100.000 persone ca per andare a mangiarsi una pizza, dal parrucchiere, al cinema (parole di Sarlo).
La pancia piena e la felicità di un piccolo gruppo di persone non interessa a nessuno.
All’investitore interessa solo sapere chi gli rimborserà l’obbligazione. Questo è il mondo reale.
Soprattutto se pensiamo che il “banchiere internazionale” Ricciardelli ha trovato (?) investitori che con l’Italia hanno ben poco a che fare. Sono tutti stranieri e alcuni di loro nel nostro paese non hanno alcun interesse, mentre per altri rappresenta un percentuale minima del giro d’affari globale. In più andrebbero a sottoscrivere obbligazioni per diversi miliardi di euro emesse da società semi-fantasma senza rating e senza storia (white tiger, etc). Questo non è il mondo reale ve lo assicuro.
Voi investireste in un’obbligazione senza interessi, con una scadenza non definita e il rimborso aleatorio (non si sa chi e come verrà rimborsata)? Io penso di no e allora perché dovrebbero investire le istituzioni finanziarie?
Non voglio entrare in tecnicismi poco comprensibili, ma clemmini credetemi, le piattaforme di primo livello non esistono, fare trading sui mercati è un’attività molto rischiosa, il mercato dei derivati non è come ve lo raccontano, così come la leva.
I mercati finanziari sono tutt’altra cosa: non si crea denaro con la facilità che pensa Sarlo: a margini elevati di guadagno corrispondono rischi altrettanto elevati. Altrimenti non ci voleva Sarlo con la sua ingegneria finanziaria, saremmo tutti ricchi comunque. E’ questo che mi sorprende di Sarlo, dopo tutti questi anni di studi finanziari, cosa ha imparato? Non venitemi a raccontare che Sarlo ha una conoscenza dei mercati a un livello superiore, un qualcosa di parallelo e segreto. Se fossero fondi oscuri e segreti, Ricciardelli non avrebbe presentato le banche in veste di investitori ufficiali, ma sarebbero state società di comodo e poco etiche.
Datemi retta è un trucco: rendere fumoso un argomento è una tecnica.
Sono a disposizione di tutti voi per qualunque chiarimento. Io sono trasparente e vi posso spiegare con parole semplici come funzione il mondo finanziario reale.
Non ho nulla contro Sarlo e la sua idea di un mondo nuovo e migliore, ma non può creare illusioni e aspettative a un numero così elevato di persone che contano su un beneficio economico nell’immediato, perché ne hanno la necessità reale, inventandosi una sostenibilità finanziaria che non potrà mai esistere. Almeno nel modo in cui l’ha finora rappresentata.
Chiedo ai clemmini di farmi parlare con qualcuno che sia in grado di spiegarmi il meccanismo finanziario che regge il QUID in modo razionale, senza dirmi chi saranno i partner finanziari.
Chiedo infine se qualcuno mi può spiegare il nesso logico tra l’investimento di diversi miliardi di euro da parte di istituti finanziari stranieri con l’allineamento di un certo numero di persone ai quali si chiede un euro. Questo non è un gioco e nessuno in finanza si diverte scherzando sulle necessità economiche dei singoli, imponendo regole senza senso.
