Spieghiamo la Fisica a Pasqualino il Complottista da bar.
La spiegazione scientifica, fornita per esempio dall'astronomo
Phil Plait, è semplice: la neve, essendo fatta d'acqua, ha bisogno di molto calore per sciogliersi e un accendino non basta.
Le poche gocce d'acqua che si formano vengono subito riassorbite dalla neve, penetrando nei suoi interstizi, e si gelano di nuovo.
Applicando più calore la neve si scioglie in modo normalissimo.
Le “bruciature”, invece, sono semplicemente i prodotti fuligginosi della combustione del liquido dell'accendino (tipicamente butano).
L'errore di fondo è tipico del pensiero cospirazionista: invece di chiedersi se ci sono errori di metodo nell'esperimento si salta subito alla conclusione predefinita.
A proposito di errori di metodo: attenzione, fra l'altro, a non ripetere l'“esperimento” usando il ghiaccio al posto della neve: sarebbe scorretto, perché il ghiaccio non è poroso come la neve e quindi non riassorbe le gocce.
Bufalaro a tonellate.