ci sono 8000 clemm che fanno donazioni per 12 mesi........quindi 96000 bollettini.......fai che di questi 5000 potrebbero essere sbagliati.....quindi nn donazione ma versamento che produce reddito (50.000 euro).......credi che la guardia di finanza la lasci passare.......e credi che se la finanza ci mette il naso...si limiti ai bollettini ?.......hai citato Al Capone...cade a pennello...hai ragione fu arrestato per evasione fiscale e nn per i crimini......Tangentopoli parti per una querela per diffamazione..e poi hai visto che ne e' venuto fuori ?........continuo a ribadire..che se la finanza entra li dentro al Coemm anche solo per una ricevuta, non ne esce piu'.
Verissimo il paragone tangentopoli, è sicuramente un'altra possibilità di come a volte le cose si evolvano anche solo da "un'inezia".
Per ciò che che riguarda ciò che dici in merito alla questione delle causali errate credo ci sia un malinteso da parte mia in quanto la risposta la ho generalizzata rispetto alla dimostrazione in generale nella dissimulazione di un'operazione per fini diversi dalla sola emersione di sommerso fiscale, ma anche più in generale pensavo al fatto che si pensasse anche alla prova di un ponzi, raccolta illecita del risparmio e cosi via...
Se la cosa invece la intendiamo esclusivamente sotto il profilo fiscale anche in questo caso ritengo che sia poco probabile un qualsiasi effetto rilevante per vari motivi (qui credo di rispondere anche alla domanda di
@lorenzos ):
innanzitutto ricordiamoci che non siamo a inizio secolo e dunque non esiste la galera per evasione fiscale (salvo certe fattispecie di reati fiscali nell'ordine di evasioni molto grosse) ne galera per debiti e via dicendo, per cui se ci fosse un reato fiscale si limiterebbe (anche se non è poco) a far si che sarlo versi circa il 24% +il 30% del 24 in sanzioni di quanto ha evaso, fatto salvo l'emissione di altri fatti per "effetto tangentopoli".
Ad ogni modo il meccanismo dell'accertamento fiscale è molto complesso ma sintetizzando il caso che dici dovrebbe necessariamente rientrare in un accertamento analitico tale per cui l'agenzia delle entrate, documenti alla mano, disconosce le scelte fiscali (deducibilità dei costi e non imponibilità dei ricavi) che hanno formato la dichiarazione. nel tuo caso dici che le donazioni, con causale diversa sarebbero dunque disconoscibili, facendo reddito.
Ma per le associazioni, in generale, fa reddito solo ciò che rientra nelle attività che il legislatore individua come commerciali (e redditi fondiari e dei fabbricati ma non è il caso). Tutto ciò che è ricavo attinente all'attività istituzionale dell'associazione (donazioni di modico valore, quote associative, convegni, ecc..) non è in via generale imponibile ai fini dell'imposta sul reddito (ricordiamoci sempre che i soldi dei clemmini non vanno a sarlo ma vanno al conto del coemm quindi segue le regole fiscali del coemm e non delle persone fisiche e sarà dunque il coemm a dichiararli).
Circa il disconoscimento, l'agenzia procede con una verifica sui conti e mai agisce a disconoscere scelte fiscali future. potrà agire solo successivamente alla dichiarazione presentata. inoltre l'agenzia non agisce quasi mai "per tempo", nel senso che di solito aspetta sempre qualche anno e secondo le indicazioni del ministero verso che categorie procedere con le verifiche, salvo certo non ci siano segnalazioni di una certa gravità verso certi soggetti. detto questo, supponendo anche che l'agenzia delle entrate voglia disconoscere le donazioni dei clemmini dicendo che non sono donazioni perche nelle causali non c'è scritto donazione (supponiamo per assurdo in tutte), a quel punto che fattispecie imponibile dovrebbe applicare l'agenzia? ovviamente una commerciale ma non trovo il modo in cui possa farci rientrare tutti quei piccoli 10€. unico altro plausibile sarebbe la quota associativa o un contributo a sostegno (che non è dissimile) e in ogni caso non imponibile. Dovrebbe magari sostenere che si è trattato di una vendita, ma chi ha mai ricevuto niente...
Tanto per farti un altro esempio, in questo caso in regime di impresa, se la tua impresa fattura verso di me con la fattura n°100 e io nella causale scrivo che sto pagando la n°300, non è che l'agenzia delle entrate può sostenere che io ti ho pagato in nero una prestazione diversa dalla fattura n°100 solo sulla base del fatto che nella causale c'è un numero errato facendoti pagare imposte su 200 anzichè su 100..
Ritornando invece al coemm, un accertamento di questo tipo porterebbe necessariamente a non far emergere alcun maggiore imponibile per che anche le altre fattispecie possibili non lo sono.
oltretutto l'ispezione sul luogo (salvo quelle per i pubblici esercizi che hanno altre finalità) sono vincolate all'esigenza reale per la gdf di fare un'ispezione, per cui non è certo decisa dal caporale di turno che si è svegliato male, ma da esigenze di una ispezione gia in corso. oltretutto l'ispezione ha dei limiti e non possono richiederti documentazione che non sia utile all'indagine salvo sospetto giustificato.
Questo grossomodo il motivo per cui secondo me non ha senso un'azione basata sulle causali.
Se proprio si volesse agire per reati fiscali direi sia più plausibile andare a controllare i rimborsi spese...