In questi ultimi giorni che mancano a sancire per il popolo italiano chi avrà l'onore e l'onere di guidarlo, sono sempre di più gli italiani che stufi della vecchia politica vorrebbero fare armi e bagagli e lasciare la penisola.
Intere generazioni senza più speranza di un futuro unitamente a quel ceto medio popolare che con laboriosità e maestria compone il fulcro e i frutti di saperi e tradizioni millenarie, sembrano aver perso la memoria antica di conquiste imperiali lontane, eppure mai passate.
Nella delusione e insoddisfazione alimentata dalla scarsità qualitativa del range parlamentare, vi è però ancora un fioco bagliore ed un ribelle desiderio di non abbandonar la patria al suo destino, ma di esserci.
Quel che vediamo oggi sono occhi più sognanti che spaesati e volontà perfetta di apportare tassello per tassello, pur con tutte le incognite, la ricostruzione.
Perché ogni cittadino può fare la differenza, ogni idea sia ben accetta e l amore per tutto ciò che ci riguarda sia tramandato ai nostri cari così come a tutti quei popoli liberi che ambiscono ad un più roseo avvenire.
La nostra idea, condivisibile da tutti i "cittadini abitanti del mondo" , è la diffusione di quella sensibilità collettiva che porti l'abbattimento delle ingiustizie tramite il contatto psichico e materiale e la consapevolezza di un'intima unione che tutti coinvolge.
Attraverso questo "giro di vite" possiamo scandire i tempi di una nuova età dell'oro che non necessiti di eserciti né di salva condotti perché saranno innate e connaturate all'essere umano la bontà, la condivisione e la felicità come condizione permanente.
Entriamo in azione, condividiamo quel sogno, il futuro che vogliamo è a un passo.