kok90
o COSì...o POMì
Luogocomune - Maurizio Sarlo: filantropo o truffatore?
#60 a_mensa 2018-09-22 05:18
adesso Vi spiego la truffa della moneta Locale, poi potrete valutare voi se è applicabile oppure no al caso in questione.
Il caso è applicabile ad un paese, comunità, o anche a diffuse piccole comunità che devono includere i negozi almeno di prima necessità, quali normalmente esistono in un paese o cittadina.
Occorre qualcuno che come Auriti a Guardialele prenda l'iniziativa e convinca gli abitanti, ma soprattutto i negozianti a usare la moneta locale che da ora chiameremo lira che lui gestirà.
La truffa si articola in due fasi, una di sostituzione iniziale ed una di mantenimento, nella quale potranno essere aggregati nuovi aderenti, allargando l'area geografica interessata.
La fase iniziale è costituita dalla sostituzione della moneta nazionale, con la lira, ad un cambio che potrà anche essere vantaggioso (Auriti dava 2 simec per 1 euro, quando i prezzi delle merci avevano prezzi in simec analoghi a quelli precedenti in euro) dando più lire per euro, mentre i prezzi delle merci richiedono in lire lo stesso importo che avevano in euro. Mettiamo che venga data 1,5 lire per 1 euro con un vantaggio del 50%.
Nella fase iniziale, i negozianti esporranno i prezzi in lire analoghi a quelli che prima erano in euro, ricordando che loro incasseranno lire, nella stessa quantità che prima incassavano in euro.
Ricordando che per poter spendere una moneta, prima bisogna possederla, la gente del posto si affretterà a cambiare i propri euro in lire, vedendo maggiorata del 50% la propria capacità di spesa.
Adesso immaginiamo un paese di 2500 famiglie, ognuna delle quali mediamente spendeva 1000€ al mese che converta i 1000€ in 1500 lire mentre i prezzi restano inalterati ... saranno tutti più ricchi, inizieranno a circolare lire anziché euro ed il gestore avrà raccolto 2500X1000 euro ovvero 2,5 milioni di euro-
Senza accorgersi saranno i negozianti a fungere da cambisti, in quanto venderanno in lire merci acquistate precedentemente in euro, ma non ne risentiranno perchè, con le lire incassate andranno dal gestore, le cambieranno in euro e con essi potranno ricomprare le merci vendute, sul mercato esterno.
La cosa avvenuta è in effetti la sostituzione del denaro circolante che prima erano euro ed ora sono lire, le persone avevano in portafogli euro, ed ora hanno lire, le merci esposte avevano prezzi in euro ed ora in lire.
E' quanto propugnano le persone come Borghi con la "moneta del popolo", la sostituzione della moneta nazionale con la locale.
Ovviamente come si sparga la notizia, dall'esterno del paese arriveranno individui o famiglie con euro, li cambieranno in lire dal gestore e andranno a far spesa con un capitale moltiplicato per 1,5, mentre l'ammontare degli euro raccolti dal gestore aumenterà, con soddisfazione di tutti, negozianti in primis che vedranno aumentati i loro affari, ma anche la gente del posto che si ritroverà più ricca del 50% e dei visitatori occasionali che, con gli stessi soldi faranno più spesa.
Un bengodi, quindi.
E' la regola del flottante in circolazione, un capitale che, se circolante in una realtà locale è un valore che non deve mai avere un corrispettivo in beni fissi.
L'unico inconveniente è che la ricchezza nelle mani della gente, espressa in lire, non è spendibile all'esterno di quel paese ... ma a loro non importa perchè trovano tutto in paese, e occorresse, andrebbero dal gestore a cambiare le lire possedute in euro. (come farebbero i negozianti che dovrebbero rifornire i loro negozi).
Cosa ha guadagnato il gestore ? Un capitale in euro, avendo dato in cambio una moneta da lui creata dal nulla, le lire.
Avviata la circolazione in lire, si passa ora alla fase di mantenimento.
Alcuni abitanti lavoreranno anche fuori dal paese, e quindi saranno pagati in euro, che si affretteranno a cambiare in lire andando ad aumentare il capitale raccolto dal gestore ... avventori occasionali dall'esterno, attirati dal cambio favorevole, andranno a fare acquisti nel paese, dopo aver cambiato i loro euro in lire, ma accadrà anche che torneranno a casa con lire avanzate che magari collezioneranno come originalità.
Per il gestore ogni euro incassato a fronte di lire che non vengano più riconvertite in euro, sarà una entrata netta.
I negozianti che venderanno in lire i loro residui di magazzino acquistati in euro, non faranno che aiutare il gestore ad accumulare euro, in quanto daranno alle persone beni acquistati in euro e venduti in lire.
Con lo stabilizzarsi del processo, se non continuerà ad espandersi, ovviamente quel capitale in euro raccolto dal gestore, tenderà a diminuire al limite, fino ad esaurirsi, per la necessità di cambiare le lire ai commercianti in euro, onde permetter loro di rimpiazzare le merci vendute, ma è proprio a questo punto che il gestore scappa con la cassa in euro alle Maldive o alla Cayman, lasciando tutto il paese dove circolano lire, ma con tali lire che all'esterno non varranno nulla. Ed i primi ad accorgersi della truffa saranno i commercianti, pieni di lire con le quali all'esterno del paese non potranno rifornirsi di merci.
La dura realtà sarà così scoprire di aver dato i loro euro in cambio di un qualcosa che NON ha valore.
Questo è il processo della cosi detta truffa della moneta locale, vedete voi se è la base di quello che prospetta il Coemm oppure no, ora che ne conoscete il meccanismo.
Da parte mia sostengo che solo gli svolgimenti futuri potranno dire se vanno in quella direzione, potenzialmente applicabile con qualche variante ... ma dire che potrebbe non è sostenere che sarà ... la strada è lunga, e solo la conoscenza dei vari meccanismi già messi in pratica, potrà dare o meno la certezza di essere in casi analoghi.
Resta comunque un esperimento simile allo "schema Ponzi" che richiede un allargamento continuo per poter funzionare, e mette in evidenza tutti i suoi limiti, nel momento in cui rallenta o si esaurisce la spinta espansiva della novità.
#60 a_mensa 2018-09-22 05:18
adesso Vi spiego la truffa della moneta Locale, poi potrete valutare voi se è applicabile oppure no al caso in questione.
Il caso è applicabile ad un paese, comunità, o anche a diffuse piccole comunità che devono includere i negozi almeno di prima necessità, quali normalmente esistono in un paese o cittadina.
Occorre qualcuno che come Auriti a Guardialele prenda l'iniziativa e convinca gli abitanti, ma soprattutto i negozianti a usare la moneta locale che da ora chiameremo lira che lui gestirà.
La truffa si articola in due fasi, una di sostituzione iniziale ed una di mantenimento, nella quale potranno essere aggregati nuovi aderenti, allargando l'area geografica interessata.
La fase iniziale è costituita dalla sostituzione della moneta nazionale, con la lira, ad un cambio che potrà anche essere vantaggioso (Auriti dava 2 simec per 1 euro, quando i prezzi delle merci avevano prezzi in simec analoghi a quelli precedenti in euro) dando più lire per euro, mentre i prezzi delle merci richiedono in lire lo stesso importo che avevano in euro. Mettiamo che venga data 1,5 lire per 1 euro con un vantaggio del 50%.
Nella fase iniziale, i negozianti esporranno i prezzi in lire analoghi a quelli che prima erano in euro, ricordando che loro incasseranno lire, nella stessa quantità che prima incassavano in euro.
Ricordando che per poter spendere una moneta, prima bisogna possederla, la gente del posto si affretterà a cambiare i propri euro in lire, vedendo maggiorata del 50% la propria capacità di spesa.
Adesso immaginiamo un paese di 2500 famiglie, ognuna delle quali mediamente spendeva 1000€ al mese che converta i 1000€ in 1500 lire mentre i prezzi restano inalterati ... saranno tutti più ricchi, inizieranno a circolare lire anziché euro ed il gestore avrà raccolto 2500X1000 euro ovvero 2,5 milioni di euro-
Senza accorgersi saranno i negozianti a fungere da cambisti, in quanto venderanno in lire merci acquistate precedentemente in euro, ma non ne risentiranno perchè, con le lire incassate andranno dal gestore, le cambieranno in euro e con essi potranno ricomprare le merci vendute, sul mercato esterno.
La cosa avvenuta è in effetti la sostituzione del denaro circolante che prima erano euro ed ora sono lire, le persone avevano in portafogli euro, ed ora hanno lire, le merci esposte avevano prezzi in euro ed ora in lire.
E' quanto propugnano le persone come Borghi con la "moneta del popolo", la sostituzione della moneta nazionale con la locale.
Ovviamente come si sparga la notizia, dall'esterno del paese arriveranno individui o famiglie con euro, li cambieranno in lire dal gestore e andranno a far spesa con un capitale moltiplicato per 1,5, mentre l'ammontare degli euro raccolti dal gestore aumenterà, con soddisfazione di tutti, negozianti in primis che vedranno aumentati i loro affari, ma anche la gente del posto che si ritroverà più ricca del 50% e dei visitatori occasionali che, con gli stessi soldi faranno più spesa.
Un bengodi, quindi.
E' la regola del flottante in circolazione, un capitale che, se circolante in una realtà locale è un valore che non deve mai avere un corrispettivo in beni fissi.
L'unico inconveniente è che la ricchezza nelle mani della gente, espressa in lire, non è spendibile all'esterno di quel paese ... ma a loro non importa perchè trovano tutto in paese, e occorresse, andrebbero dal gestore a cambiare le lire possedute in euro. (come farebbero i negozianti che dovrebbero rifornire i loro negozi).
Cosa ha guadagnato il gestore ? Un capitale in euro, avendo dato in cambio una moneta da lui creata dal nulla, le lire.
Avviata la circolazione in lire, si passa ora alla fase di mantenimento.
Alcuni abitanti lavoreranno anche fuori dal paese, e quindi saranno pagati in euro, che si affretteranno a cambiare in lire andando ad aumentare il capitale raccolto dal gestore ... avventori occasionali dall'esterno, attirati dal cambio favorevole, andranno a fare acquisti nel paese, dopo aver cambiato i loro euro in lire, ma accadrà anche che torneranno a casa con lire avanzate che magari collezioneranno come originalità.
Per il gestore ogni euro incassato a fronte di lire che non vengano più riconvertite in euro, sarà una entrata netta.
I negozianti che venderanno in lire i loro residui di magazzino acquistati in euro, non faranno che aiutare il gestore ad accumulare euro, in quanto daranno alle persone beni acquistati in euro e venduti in lire.
Con lo stabilizzarsi del processo, se non continuerà ad espandersi, ovviamente quel capitale in euro raccolto dal gestore, tenderà a diminuire al limite, fino ad esaurirsi, per la necessità di cambiare le lire ai commercianti in euro, onde permetter loro di rimpiazzare le merci vendute, ma è proprio a questo punto che il gestore scappa con la cassa in euro alle Maldive o alla Cayman, lasciando tutto il paese dove circolano lire, ma con tali lire che all'esterno non varranno nulla. Ed i primi ad accorgersi della truffa saranno i commercianti, pieni di lire con le quali all'esterno del paese non potranno rifornirsi di merci.
La dura realtà sarà così scoprire di aver dato i loro euro in cambio di un qualcosa che NON ha valore.
Questo è il processo della cosi detta truffa della moneta locale, vedete voi se è la base di quello che prospetta il Coemm oppure no, ora che ne conoscete il meccanismo.
Da parte mia sostengo che solo gli svolgimenti futuri potranno dire se vanno in quella direzione, potenzialmente applicabile con qualche variante ... ma dire che potrebbe non è sostenere che sarà ... la strada è lunga, e solo la conoscenza dei vari meccanismi già messi in pratica, potrà dare o meno la certezza di essere in casi analoghi.
Resta comunque un esperimento simile allo "schema Ponzi" che richiede un allargamento continuo per poter funzionare, e mette in evidenza tutti i suoi limiti, nel momento in cui rallenta o si esaurisce la spinta espansiva della novità.