COLTIVATEVI L'ANIMA. NON FATE COME LE PIANTE GRASSE CHE MARCISCONO DAL Di DENTRO.

il tipo andava in ferrari al parlamento....

Roma, 27 giu. (TMNews) - Con l'operazione 'Money on Newspapers' i finanzieri del Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l'Editoria hanno sequestrato conti correnti e titoli per oltre 20 milioni di euro a due imprese di Roma e Milano (fondate dal parlamentare del Pdl Antonio Angelucci) editrici dei quotidiani Libero e Il Riformista. Si tratta del valore equivalente ai contributi pubblici che avrebbero illegalmente percepito in un biennio. L'inchiesta è stata svolta dai pm della Procura di Roma Corrado Fasanelli e Francesco Dall'Olio e gli accertamenti sono stati coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Caporale. I finanzieri hanno accertato che le due società editrici avevano aggirato, anche con false attestazioni, la normativa sull'editoria che vieta ad uno stesso soggetto di richiedere contributi pubblici per più di una testata. In questa vicenda, sulla base della segnalazione della Guardia di Finanza, è intervenuta anche l'Agcom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, irrogando una sanzione amministrativa superiore a 100 mila euro ad un noto imprenditore, dominus occulto delle due imprese editoriali. (segue)

un popolo normale.. lo avrebbe già crocifisso un tipo del genere .. noi invce lo eleggiamo in parlamento....
 
:eek::eek::eek:
"visita fatta tutto OK, amo te ed il tuo pisellone di 32 cm".
mi è appena arrivato questo msg da mia moglie...
...ma ke visita doveva fare?? :mmmm::mmmm::mmmm:
e mo son kazzi...:depresso::brr::brr::brr::brr::brr::brr::brr:
 
Il compromesso che alla fine nella notte è passato prevede che comunque il bail-in dovrà coprire l’8% delle passività della banca in crisi. Secondo gli esperti, in generale è più che sufficiente per risolvere le crisi. Ciò avverrà secondo una gerarchia: prima gli azionisti, se non bastano a coprire la somma si allarga ai titolari di bond (prima quelli meno garantiti, poi anche i "senior") e, da ultimo, ai correntisti sopra i 100.000 euro (quelli al di sotto sono comunque garantiti dalle norme Ue). Solo dopo aver esaurito questo 8%, si apre lo spazio per la flessibilità, che invece tedeschi e olandesi avrebbero voluto evitare del tutto. Superata quella soglia, in effetti, gli stati membri potranno decidere di escludere alcuni asset o creditori, se saranno riconosciuti rischi di una vasta crisi finanziaria che possa mettere in difficoltà l’economia nazionale, o se le perdite inflitte a determinati creditori (soprattutto grandi società) diventassero insostenibili, mettendo a rischio la sopravvivenza di questi. Vi è tuttavia un limite preciso: lo Stato dovrà richiedere l’autorizzazione di Bruxelles, e comunque non dovrà essere interessato più del 5% delle passività. Si potranno fare intervenire fondi pubblici di risoluzione (gli Stati membri saranno obbligati a creare, con tributi pagati dalle banche, fondi pari all’1,3% dei depositi protetti) o soldi pubblici. Se anche questi non bastano si potrà ricorrere ad altri fondi incluso l’Esm, il meccanismo permanente salva-stati, con la possibilità della ricapitalizzazione diretta. Anche qui l’ha spuntata Parigi, mentre Berlino avrebbe voluto evitare il ricorso all’Esm.
Per il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, che era in sostanza dalla parte della Francia sul fronte della flessibilità nazionale, si tratta di un «un sistema di tutela dei risparmiatori che combina un quadro armonizzato con flessibilità necessaria a tener conto di specificità nazionali». L’accordo, ha aggiunto «contribuisce a spezzare il circolo vizioso tra rischio sovrano e rischio bancari». Anche il collega francese Pierre Moscovici ha parlato di un «buon accordo che permette di costruire l’Unione bancaria e di accrescere la stabilità finanziaria in Europa».
La partita, comunque, non è finita, visto che il Parlamento Europeo ha poteri di codecisione e quindi ora il Consiglio, che rappresenta gli Stati membri, dovrà negoziare. Soprattutto, si apre il capitolo molto più delicato del Meccanismo unico di risoluzione, che già vede Berlino e Bruxelles schierati su fronti opposti: la Commissione Europea vuole una vera autority centrale in grado di ordinare la ristrutturazione o la liquidazione di una banca sulla base delle indicazioni della sorveglianza unica Ue. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble continua invece a insistere che ciò non sarà possibile senza cambiare i trattati Ue. E che dunque, per il momento, è possibile solo creare una rete, per quanto ben coordinata, di autority nazionali di risoluzione. Per gli esperti sarebbe del tutto insufficiente.
 
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Scansione avviata.......:wall::wall::wall:
 

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Il compromesso che alla fine nella notte è passato prevede che comunque il bail-in dovrà coprire l’8% delle passività della banca in crisi. Secondo gli esperti, in generale è più che sufficiente per risolvere le crisi. Ciò avverrà secondo una gerarchia: prima gli azionisti, se non bastano a coprire la somma si allarga ai titolari di bond (prima quelli meno garantiti, poi anche i "senior") e, da ultimo, ai correntisti sopra i 100.000 euro (quelli al di sotto sono comunque garantiti dalle norme Ue). Solo dopo aver esaurito questo 8%, si apre lo spazio per la flessibilità, che invece tedeschi e olandesi avrebbero voluto evitare del tutto. Superata quella soglia, in effetti, gli stati membri potranno decidere di escludere alcuni asset o creditori, se saranno riconosciuti rischi di una vasta crisi finanziaria che possa mettere in difficoltà l’economia nazionale, o se le perdite inflitte a determinati creditori (soprattutto grandi società) diventassero insostenibili, mettendo a rischio la sopravvivenza di questi. Vi è tuttavia un limite preciso: lo Stato dovrà richiedere l’autorizzazione di Bruxelles, e comunque non dovrà essere interessato più del 5% delle passività. Si potranno fare intervenire fondi pubblici di risoluzione (gli Stati membri saranno obbligati a creare, con tributi pagati dalle banche, fondi pari all’1,3% dei depositi protetti) o soldi pubblici. Se anche questi non bastano si potrà ricorrere ad altri fondi incluso l’Esm, il meccanismo permanente salva-stati, con la possibilità della ricapitalizzazione diretta. Anche qui l’ha spuntata Parigi, mentre Berlino avrebbe voluto evitare il ricorso all’Esm.
Per il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, che era in sostanza dalla parte della Francia sul fronte della flessibilità nazionale, si tratta di un «un sistema di tutela dei risparmiatori che combina un quadro armonizzato con flessibilità necessaria a tener conto di specificità nazionali». L’accordo, ha aggiunto «contribuisce a spezzare il circolo vizioso tra rischio sovrano e rischio bancari». Anche il collega francese Pierre Moscovici ha parlato di un «buon accordo che permette di costruire l’Unione bancaria e di accrescere la stabilità finanziaria in Europa».
La partita, comunque, non è finita, visto che il Parlamento Europeo ha poteri di codecisione e quindi ora il Consiglio, che rappresenta gli Stati membri, dovrà negoziare. Soprattutto, si apre il capitolo molto più delicato del Meccanismo unico di risoluzione, che già vede Berlino e Bruxelles schierati su fronti opposti: la Commissione Europea vuole una vera autority centrale in grado di ordinare la ristrutturazione o la liquidazione di una banca sulla base delle indicazioni della sorveglianza unica Ue. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble continua invece a insistere che ciò non sarà possibile senza cambiare i trattati Ue. E che dunque, per il momento, è possibile solo creare una rete, per quanto ben coordinata, di autority nazionali di risoluzione. Per gli esperti sarebbe del tutto insufficiente.

una cosa alla fine si otterrà da qs storia.. che le banche chiuderanno ancor più i rubinetti del credito.. alla fine per non rischiare di saltare in aira i rubinetti del credito andranno serrati per non avere spiacevoli sorprese...

sono dei dilettanti.. un'economia fondata sul debito come può sopravvivere a tutto ciò... ?

basterebbe una semplice regola.. vietato per le banche fare finanza speculativa... le banche devono fare le banche e stop prendere e dare denaro... chi vuole fare soros crei una società apposita e se va male ci perde tutto se va bene meglio per lui...

invece con quello che hanno escogitato continueranno a fare danni..

p.s. chissà perchè la germania vuole tenere la sua indipendenza bancaria.. se aprono il vaso di pandora i teteschi diventano subito tripla c :mumble::wall:
 

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