PUBBLICATO L’ELENCO DELLE 225 PERSONALITÀ CHE NON ESCONO SENZA AUTO BLU. MOLTI AD OGGI NON HANNO PIÙ CARICHE PUBBLICHE
Ci costano in media 250 milioni di euro l’anno, gli uomini che ogni giorno accompagnano politici, magistrati e giornalisti da un luogo all’altro.
A pagare gli agenti della scorta però sono sempre i contribuenti. Il valore di cui si parla è su base nazionale ed è solo indicativo, anche perchè riguarda solo i circa 2000 uomini che guidano le auto e comprende i costi di benzina e manutenzione delle autovetture. Solo a Roma, le personalità che vengono accompagnate dalla scorta sono 225. Ieri il quotidiano Il Tempo ha pubblicato l’elenco degli scortati nella Capitale aggiornato ai primi di settembre. Ci sono tutti tra politici, magistrati, giornalisti, diplomatici e sindacalisti. Nell’elenco ci sono personalità come papa Francesco, che di certo non può passeggiare da solo fuori le mura vaticane. Ovviamente ci sono il premier Enrico Letta e il presidente della Camera Laura Boldrini, come pure il presidente del Senato Pietro Grasso.
C’è anche Silvio Berlusconi, la cui scorta ci costa 2 milioni e mezzo l’anno, e anche il fratello Paolo, imprenditore. Tutti accompagnati da agenti con il compito di tutelarli.
Spesso per rafforzare il livello di sicurezza però vengono utilizzati anche uomini e volanti dai commissariati, forze che invece dovrebbero essere impiegate per la sicurezza del cittadino. Ovviamente non tutte le personalità di cui si parla hanno lo stesso numero di agenti a propria disposizione. Ad esempio il direttore generale del Dap (il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) è a Roma il più scortato con sedici uomini più altri sei a disposizione, seguito dal ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri che invece ne ha 16. Ci sono anche casi in cui il numero di agenti impiegato è nettamente minore, come per il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa che ad esempio ha due uomini a seguito, lo stesso per la senatrice Pd Anna Finocchiaro, e per il presidente Generale Spa, Giancarlo Elia Valori.
A leggere l’elenco dei 225 nomi scortati a Roma, viene da chiedersi se davvero sia il caso di far pagare ai contribuenti personale di polizia impiegato in questo modo. Spesso infatti viene scortato anche chi non ha più cariche pubbliche. Anche Gianfranco Fini, ex presidente della Camera , ha la scorta, che stando alle notizie pubblicate lo scorso anno ci costa in media 80 mila euro l’anno. Fini si muove da un posto all’altro con quattro uomini a seguito. L’ex presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia con tre. Anche l’ex deputato Pdl Andrea Rochi ha una scorta. Come pure Francesco Rutelli e l’ex ministro per le Pari Opportunità Josefa Idem, dimessasi dopo lo scandalo della rata Imu non pagata.
Non mancano gli agenti neanche all’ex presidente di democrazia cristiana Ciriaco De Mita. Nel corposo elenco ci sono anche alcuni giornalisti come Roberto Saviano, e il direttore de La Stampa Mario Calabresi. Vittorio Feltri vene accompagnato da due agenti, lo stesso per il conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa e per l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede. Poi c’è l’elenco dei magistrati, che devono essere scortati soprattutto alla luce della delicatezza delle indagini che hanno svolto o che svolgono attualmente. Di conseguenza sono maggiormente esposti a pericoli e minacce.
E infine non mancano manager e presidenti di azienda come presidente di Microcredito Mario Baccini, l’ex presidente Finmeccanica Pierluigi Ceccardi, come pure l’attuale presidente Finmeccanica Giovanni De Gennaro.
IN TEMPI DI CRISI, però, è lecito chiedersi se davvero tutte le scorte attribuite siano necessarie. “Esistono scorte che possono essere tranquillamente eliminate – spiega Flavio Tuzi, segretario generale Nazionale del sindacato Italia Sicura – É inutile impiegare i cosiddetti piani di sicurezza all’uscita di casa o al rientro delle personalità. Spesso si rafforza la scorta utilizzando volanti del 113 che invece dovrebbero garantire i cittadini sul territorio. Questo crea due fenomeni: costi enormi e meno sicurezza nazionale”.
di Valeria Pacelli – Il Fatto Quotidiano 21.09.2013
e gli italioti che li votano e sopratutto li difendono.... che ridere anzi che piangere a maggior ragione se...
Negli Stati Uniti è a pagamento. E, a meno che non si tratti del Presidente in persona o del suo vice, chi sentisse il bisogno essere guardato a vista giorno e notte da uomini in divisa deve versare soldi di tasca propria.
Anche in Germania il “cerchio” dei protetti è ristretto: ne hanno diritto solo il presidente del Bundestag, il cancelliere e i propri ministri.
In Francia, poi, si gioca al risparmio: il presidente dell’Asseblea e quello del Senato hanno a disposizione due soli uomini: una guardia del corpo e un autista. Stesso discorso per Gran Bretagna, Austria, Olanda: dove gli “angeli custodi” proteggono solo monarchi, capi di Stato e premier.
E se, in Francia, Sarkozy negli anni del suo mandato le aveva estese a tutti ministri e molti sottosegretari, il neo presidente François Hollande le ha quasi dimezzate
popolo di cojoni
santachè due uomini di scorta..
monti 10 uomini...
http://www.iltempo.it/polopoly_fs/1.1173657.1379669739!/menu/standard/file/intoccabili.pdf
prego vomitate pure