COME TUTTI GLi ANNI PUNTO AD UNA FORMA FISICA PERFETTA.

Spero si tratti di una bufala......così non fosse :clava:

Ad annunciare il loro ritorno in Siria è Vanessa Marzullo che in un'intervista a Repubblica afferma: "Chi ha lavorato con noi in questi anni sa quello che abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto. Quanto ci siamo spese per la Siria. Gli insulti passano. Il fango e le cattiverie me le sono tolte di dosso. Ho ripreso gli studi. Io e Vanessa Ramelli torneremo ad aiutare il popolo siriano", afferma.
 
Queste 2 , quando erano state catturate avevano rilasciato il seguente appello "Siamo Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, supplichiamo il nostro governo e i suoi mediatori di riportarci a casa prima di Natale. Siamo in grave pericolo e potremmo essere uccise. Il governo e i mediatori sono responsabili delle nostre vite" .
 
ROMA – Una riforma organica da presentare al governo entro giugno che affronti prima di tutto il nodo delle persone tra i 55 e 65 che hanno perso il lavoro ma sono ancora lontane dall’uscita è stata ribadita dal presidente Inps Tito Boeri: è il piano di lavoro sul quale concorda il ministro del lavoro Poletti “disponibilissimo ad affrontarlo” non appena l’Inps avrà fatto tutte le sue rilevazioni.
Il tema è la modifica delle regole di uscita dal lavoro in senso più flessibile e soprattutto sostenibile: si immagina una forma di reddito minimo per quei lavoratori espulsi dal ciclo lavorativo in vista della pensione finanziato dai risparmi ottenibili sul lato propriamente assistenziale dell’Inps. Spiega Valentina Conte su Repubblica:
«Potrebbe bastare un miliardo e mezzo» per proteggere la fascia d’età 55-65 anni, calcola Boeri. Da reperire risparmiando all’interno della protezione sociale, ad esempio guardando alle gestioni speciali. «È un po’ di tempo che abbiamo detto che va fatta una riflessione sul tema delle pensioni», risponde ieri il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
«Boeri ci sta lavorando e noi insieme a lui: è un tema all’ordine del giorno, siamo disponibilissimi ad affrontarlo». Il nodo è quello di «flessibilizzare in uscita il sistema», ribadisce Poletti, proprio per tamponare «il problema sociale più acuto, gli over 55 che «rischiano di trovarsi in una terra di nessuno ». Boeri «sta facendo le simulazioni, poi vedremo il da farsi».
 
Per Damiano sarebbe preferibile «affrontare per prima cosa i privilegi di chi ha goduto di contribuzioni più basse e regole più generose di anticipo pensionistico». Come i dirigenti, andati in quiescenza con l’80% della retribuzione e soli 30 anni di contributi. «Partiamo da qui, se non vogliamo colpire i soliti noti che hanno dato già più del dovuto», sostiene Damiano.
 
A proposito di quelli che Boeri indica come privilegi sui quali è doveroso seppure spiacevole intervenire: l’ipotesi è quella di guardare bene per esempio la gestione speciale dei dirigenti perché finanziata anche dai fondi di dipendenti e precari e che, se fosse calcolata con il metodo contributivo oggi in vigore, sarebbe più bassa del 23%.
 
Ci mancava anche questo ......ma facciamo sempre la figura dei "pirla"....

ROMA – Bande venute dall’Est Europa saccheggiano il fiume Po di notte con reti enormi e sostanze chimiche. Una razzia che alimenta il mercato nero all’estero. E scatta l’allarme: “Rischiamo il disastro ambientale”. Le sanzioni non li fermano, e il sequestro delle barche è complicato da attuare.
 
Le bande, strutturate in clan familiari, agiscono di notte su imbarcazioni veloci spalleggiate da vedette che segnalano l’arrivo delle forze dell’ordine. Più che pescare, fanno tabula rasa di tutto ciò che nuota (pesci siluro, carpe, carassi, cefali, breme). Le loro armi hanno l’effetto di un?atomica sui corsi d?acqua: reti di centinaia di metri, elettrostorditori, sostanze chimiche. E furgoni-frigo per trasportare il pesce da smerciare. È un business enorme dai contorni indefiniti: ogni clan è in grado di organizzare 2-3 carichi a settimana da 30 quintali ciascuno. Pesce che viene venduto a 10-15 euro al quintale, alla faccia della tracciabilità. Un sistema criminale che può contare, oltre che su una rete commerciale rodata, anche su agguerriti uffici legali per far fronte alle ingiunzioni dello Stato (particolarmente rinomato, si vocifera, un avvocato rumeno del Trevigiano).
 
“Siamo al limite del disastro ambientale” afferma il presidente della Provincia di Rovigo. Solo a Ferrara, che vanta 4 mila km di canali, in un anno è andato perso un terzo del patrimonio ittico

E il sindaco di Adria, Massimo Barbujani: «Nei weekend compaiono tendopoli sulle sponde del Po e le golene si riempiono di resti di pesci”.

le Prefetture convocano tavoli, ma l’area da controllare è immensa e le risorse limitate.

Su 46 mila euro di multe elevate, ne sono state riscosse 4500…”.

Poi c’è il problema delle licenze professionali. Chiunque la può chiedere alla Provincia, bastano 50 euro: “Ai predatori servono come copertura in caso di controllo – afferma Trombini -, sarebbe ora di sospenderle”.
 
Detto tutto ciò da una "figlia di papà" , che non ha mai lavorato - nel senso proprio del termine "LAVORARE" "SUDARE" " - .......
«A vent'anni prende lo zaino e salta su un aereo per andare in Venezuela a lavorare in una finca de arroz, un'azienda di riso». Chiede ad un agronomo «amico di famiglia» (ah, averceli gli amici di famiglia) e trova la finca de arroz che fa per lei, in quel di Calabozo, paesino del Sud venezuelano. Stranamente non la scambiano per campesina ma per una ricca occidentale in gita equosolidale, e la accomodano dietro una scrivania. Nel frattempo gira il Sudamerica, attraversa il Costa Rica, Panama, l'Honduras, il Guatemala, il Messico, un tour avventuroso e ribelle che però non si conclude né a Tegucigalpa né a Caracas, ma nella più confortevole New York ....

"Una donna che non lavora non è una donna libera, neanche dalla violenza domestica, perché, nonostante il grande sforzo fatto dalle associazioni, si sentirà più insicura di fare quella scelta di lasciare quella casa dove regna la violenza".

"un Paese che non favorisce il lavoro per le donne è un Paese che non ha a cuore la propria ripresa. La signora Christine Lagarde (dg del Fondo monetario internazionale, ndr) ha parlato di una cospirazione ai danni delle donne che poi colpisce l’economia stessa dei Paesi, perché è molto miope non favorire la partecipazione femminile nel mondo del lavoro. Tutto si tiene e tutti si lega".
"Certe pubblicità che noi consideriamo normali, con le donne che stanno ai fornelli e tutti gli altri sul divano, danno un’immagine della donna che invece non è normale e che non corrisponde alla realtà delle famiglie. È mortificante per il Paese che non ci si accorga di quanto il pregiudizio sia entrato nel nostro modo dipensare, per cui consideriamo normali pubblicità che in altri Paesi non andrebbero mai in onda sulla tv pubblica, in quanto propongono uno schema eun assetto di famiglia non rispettoso dei ruoli all’interno delle famiglie, in cui ciascuno fa la sua parte"
 
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