commenti vari su tutto nessuno escluso

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e vai .... grande squadra di governo Monti Letta Renzi ... la Boldrini :down: che ufficializza il nuovo presidente della repubblica eletto da un parlamento illegittimo :clap:

e gli italiani si stanno svegliando dal "sogno euro" diventato incubo "irreversibile" un po come quando ti diagnosticano un tumore maligno sei spacciato!

Eurispes nel "Rapporto Italia 2015

la condizione economica delle famiglie e' peggiorata nel 76,7% dei casi e quasi un cittadino su due (il 47,2%) ha difficolta' ad arrivare a fine mese e deve attingere ai propri risparmi per far quadrare i conti. Il 55,7% del campione non crede nella ripresa, il 33,9% pensa che la situazione restera' stabile e appena il 4,6% (poco piu' della meta' dell'anno scorso) e' ottimista. I costi per la casa costituiscono un serio problema: il 73,1% di chi ha contratto un mutuo di acquisto ha difficolta' a pagare le rate, e il 69,6% di chi e' in affitto non riesce a saldare regolarmente il canone. Un preoccupante 40,9% non ce la fa nemmeno a sostenere il costo delle spese mediche: inevitabile che uno su tre (il 33,3%) negli ultimi tre anni abbia chiesto un prestito bancario. Cresce, in compenso, il partito dei nostalgici della lira: il 40,1% dei residenti pensa che dovremmo uscire dall'euro (un anno fa era il 25,7%). Il "Grande Fardello", un mix oppressivo di fisco e burocrazia, e' il vero gancio che trattiene l'Italia: il 39,5% dei residenti considera una sfortuna viverci e aumentano (fino al 45,4%) anche i connazionali che vorrebbero trasferirsi all'estero. La ricerca di maggiori opportunita' di lavoro (32,1%) e' la motivazione piu' sentita per cui si e' disposti a cambiare vita e paese, seguita dalla speranza di maggiori opportunita' per i figli (12,2%) e dalla ricerca di piu' garanzie sul futuro. Continua a calare anche la fiducia nelle istituzioni, eccezion fatta per forze dell'ordine: nuovi passi indietro per Parlamento (10,1%, il 6% in meno rispetto al 2014) e, soprattutto, la magistratura, che crolla dal 28,8% al 12,6% dei consensi. Il piu' amato e', senza rivali, Papa Francesco: il Pontefice venuto dalla fine del mondo traghetta la Chiesa nel Terzo millennio con un consenso quasi plebiscitario, l'89,6%. Restiamo un popolo di "iperconnessi": il 67% ha uno smartphone, il 59,9% acquista on line, il 53% controlla il proprio conto bancario e tutti o quasi (il 95,7%) hanno un profilo facebook, salvo poi confessare di sentire violata (il 43,1% degli interpellati) la propria privacy.


ok manca solo la fialetta di cianuro come ultima opzione, ma prima mi raccomando votate PD SEL PDL Forza... :wall:


p.s. ho cancellato il mio account facebook ormai diventato uno strumento di controllo dei media per passare solo commenti "di corrente" e gli altri gli censurano e gli mandano la police ;) )
 
Ultima modifica:
e vai .... grande squadra di governo Monti Letta Renzi ... la Boldrini :down: che ufficializza il nuovo presidente della repubblica eletto da un parlamento illegittimo :clap:

e gli italiani si stanno svegliando dal "sogno euro" diventato incubo "irreversibile" un po come quando ti diagnosticano un tumore maligno sei spacciato!

Eurispes nel "Rapporto Italia 2015

la condizione economica delle famiglie e' peggiorata nel 76,7% dei casi e quasi un cittadino su due (il 47,2%) ha difficolta' ad arrivare a fine mese e deve attingere ai propri risparmi per far quadrare i conti. Il 55,7% del campione non crede nella ripresa, il 33,9% pensa che la situazione restera' stabile e appena il 4,6% (poco piu' della meta' dell'anno scorso) e' ottimista. I costi per la casa costituiscono un serio problema: il 73,1% di chi ha contratto un mutuo di acquisto ha difficolta' a pagare le rate, e il 69,6% di chi e' in affitto non riesce a saldare regolarmente il canone. Un preoccupante 40,9% non ce la fa nemmeno a sostenere il costo delle spese mediche: inevitabile che uno su tre (il 33,3%) negli ultimi tre anni abbia chiesto un prestito bancario. Cresce, in compenso, il partito dei nostalgici della lira: il 40,1% dei residenti pensa che dovremmo uscire dall'euro (un anno fa era il 25,7%). Il "Grande Fardello", un mix oppressivo di fisco e burocrazia, e' il vero gancio che trattiene l'Italia: il 39,5% dei residenti considera una sfortuna viverci e aumentano (fino al 45,4%) anche i connazionali che vorrebbero trasferirsi all'estero. La ricerca di maggiori opportunita' di lavoro (32,1%) e' la motivazione piu' sentita per cui si e' disposti a cambiare vita e paese, seguita dalla speranza di maggiori opportunita' per i figli (12,2%) e dalla ricerca di piu' garanzie sul futuro. Continua a calare anche la fiducia nelle istituzioni, eccezion fatta per forze dell'ordine: nuovi passi indietro per Parlamento (10,1%, il 6% in meno rispetto al 2014) e, soprattutto, la magistratura, che crolla dal 28,8% al 12,6% dei consensi. Il piu' amato e', senza rivali, Papa Francesco: il Pontefice venuto dalla fine del mondo traghetta la Chiesa nel Terzo millennio con un consenso quasi plebiscitario, l'89,6%. Restiamo un popolo di "iperconnessi": il 67% ha uno smartphone, il 59,9% acquista on line, il 53% controlla il proprio conto bancario e tutti o quasi (il 95,7%) hanno un profilo facebook, salvo poi confessare di sentire violata (il 43,1% degli interpellati) la propria privacy.


ok manca solo la fialetta di cianuro come ultima opzione, ma prima mi raccomando votate PD SEL PDL Forza... :wall:


p.s. ho cancellato il mio account facebook ormai diventato uno strumento di controllo dei media per passare solo commenti "di corrente" e gli altri gli censurano e gli mandano la police ;) )



meglio la gestione polityca ed economyca della Thai
Thailandia, calo di esportazioni ed investimenti

Calo di esportazioni ed investimenti esteri. Per la Thailandia prevista nel 2014 una crescita dell'1%, la più bassa del sud-est asiatico.
14-01-2015
Thailandia, calo di esportazioni ed investimenti
Gli ultimi dati esprimono chiaramente quanto peraltro paventato da tempo da molti analisti e cioè che l'economia della Thailandia segnerà, per quanto concerne il 2014, un tasso di crescita miseramente basso, il più contenuto di tutta l'area del sud-est asiatico a fronte di esportazioni rallentate e di investimenti scarsamente significativi.

Anche se nel terzo trimestre dello scorso anno l'economia della Thailandia ha rivelato una leggera crescita dovuta a modesti consumi ed investimenti, lunghi mesi di lente esportazioni hanno fatto precipitare le speranze del governo militare per una veloce ripresa dell'economia.
Sempre nel terzo trimestre dello scorso anno il Pil della Thailandia ha segnato uno sconsolante +0,6% rispetto allo stesso periodo del 2013 per colpa degli stagnanti investimenti esteri in aggiunta al forte calo delle esportazioni, divenute la vera bestia nera dell'economia del Paese.

La Thailandia, infatti, ha perso ormai da alcuni anni le posizioni acquisite in virtù della competitività e la Bank of Thailand aveva peraltro già previsto per le esportazioni un anno scarsamente significativo dopo le contrazioni già registrate nel 2013.



A peggiorare ulteriormente lo scenario delle esportazioni le proteste antigovernative durate mesi che avevano contribuito ad allontanare gli investimenti stranieri ed a dirottarli sulle rampanti economie confinanti quali, ad esempio, il Vietnam che ha recentemente acquisito il 6% del mercato della componentistica per computers e telecomunicazioni imponendosi in tal modo fra i principali esportatori di elettronica.
Multinazionali quali Samsung e Mitsubishi hanno da tempo rivolto attenzioni ed investimenti al Vietnam ritenuto il prossimo sostituto della Thailandia non appena quest'ultima avrà acquisito posizioni all'interno della cosiddetta "catena del valore".





Yingluck Shinawatra, ex premier thailandese, è stata messa in stato d'accusa dal governo sostenuto dai militari. L'impeachment rende cogente il divieto di candidatura per i prossimi cinque anni ed è stato approvato con il voto di 190 deputati su 219. La misura è scaturita da un'accusa di corruzione e negligenza per un programma di sovvenzioni varato dall'esecutivo di Bangkok nel 2011. Tale programma ha provocato la perdita di milioni di dollari. Ma non è tutto, l'attuale ministro della Difesa ha annunciato che l'esponente del partito Pheu Thai dovrà affrontare anche un processo penale per la stessa vicenda.
Nelle specifico, Shinawatra è sospettata di aver comprato il riso degli agricoltori nel nord del paese a un prezzo molto superiore rispetto a quello di mercato. Ciò ha causato uno spropositato accumulo di scorte, danneggiando non poco le esportazioni. Secondo i detrattori dell'ex Presidente, l'operazione sarebbe stata condotta per comprare voti dai contadini, da sempre sostenitori della illustre famiglia della politica thailandese.
Yingluck Shinawatra era stata rimossa dal suo incarico dalla Corte Costituzionale, nel maggio del 2014, pochi giorni prima che i militari andassero al potere con un colpo di Stato. Inoltre, la sua destituzione era stata predisposta anche perché accusata della rimozione illecita del capo della sicurezza nazionale nel 2011.
La ex Presidente aveva ricevuto, durante il suo mandato, l'appoggio delle classi popolari, grazie alle sue posizioni populiste. Allo stesso tempo, la rivista Forbes l'aveva indicata nel 2010 come la trentunesima donna più potente del mondo.
Il consenso di cui godeva, però, non è stato sufficiente per bloccare i suoi oppositori e, come suo fratello Thaksin Shinawatra, è stata deposta da un golpe.
 
il 40,1% dei residenti pensa che dovremmo uscire dall'euro (un anno fa era il 25,7%). Il "Grande Fardello", un mix oppressivo di fisco e burocrazia, e' il vero gancio che trattiene l'Italia: il 39,5% dei residenti considera una sfortuna viverci
quindi vuol dire che in una situazione pesante come questa , con una recessione da dopoguerra (anzi il dopoguerra era meglio) il 60% ritiene che bisogna rimanere nell'euro :)
e da al colpa del malessere italiano al fisco (troppo alto) e alla burocrazia pesante , sulla seconda Renzi qlcs sta facendo sul fisco nada de nada :rolleyes:
 
quindi vuol dire che in una situazione pesante come questa , con una recessione da dopoguerra (anzi il dopoguerra era meglio) il 60% ritiene che bisogna rimanere nell'euro :)
e da al colpa del malessere italiano al fisco (troppo alto) e alla burocrazia pesante , sulla seconda Renzi qlcs sta facendo sul fisco nada de nada :rolleyes:

il 60% sono vecchi in andropausa con la pensione in euro chiaro che preferiscono stare nell'euro, ma il futuro di uno stato sono i giovani e non i pensionati o gli immigratti da cui attingere nuovi "italiani" poveri o meglio schiavi

questi anziani poi sono insopportabili, loro hanno pagato tasse rdicole rispetto ai privilegi che hanno oggi e pretendono che i giovani paghino il 60% di tasse per mantenere loro e tutta la schiera di magnaschei, ma andassero a zappare :-o

il modello di sviluppo attuale dell'Italia e' imperialista e molto orientato al sistema americano > 1% di super ricchi e molti che dormono nelle case container, aggiungi poi che quel 1% di super ricchi sono sempre gli americani o inglesi che vivono in italia :wall:

da una parte si cerca di difendere i propri privilegi e dall'altra la societa' italiana si sta impoverendo "globalmente"

p.s. per il gelosetto della thailandia due giorni fa ho comprato delle magliette in cotone da un thailandese che lavora bene con l'Italia: ogni maglietta l'ho pagata 2 euro ma a voi la vende a 20 euro, ci guadagna poco porello :D
e poi dato che c'e' tanta crisi sono aumentate le merceders immatricolate :D

ciao gelosetto e non ti preoccupare fra un po il pil dell'Italia sara' piu' o meno quello della thailandia ;)
 
il 60% sono vecchi in andropausa con la pensione in euro chiaro che preferiscono stare nell'euro, ma il futuro di uno stato sono i giovani e non i pensionati o gli immigratti da cui attingere nuovi "italiani" poveri o meglio schiavi
della serie chi non la pensa come è vecchio o comunista :D
si potrebbe obbiettare che chi vuole uscire dall'euro è gente che non ha nulla da perdere dei morti di fame insomma , che si illudono che con una moneta in tasca che non vale niente (così sarebbe il ritorno alla lira ) starebbero meglio e si avrebbero più posti di lavoro , forse a giovarsi di una moneta debole sarebbero solo le aziende esportatrici però non si conta quanto pagherebbero le materie prime , valutate come sempre in dollari , l'euro e l'europa è stato finora un potente freno ad un ulteriore indebitamento , non oso immaginare dove sarebbe l'Italia senza euro e l'inflazione che ne sarebbe derivata ...
 
della serie chi non la pensa come è vecchio o comunista :D
si potrebbe obbiettare che chi vuole uscire dall'euro è gente che non ha nulla da perdere dei morti di fame insomma , che si illudono che con una moneta in tasca che non vale niente (così sarebbe il ritorno alla lira ) starebbero meglio e si avrebbero più posti di lavoro , forse a giovarsi di una moneta debole sarebbero solo le aziende esportatrici però non si conta quanto pagherebbero le materie prime , valutate come sempre in dollari , l'euro e l'europa è stato finora un potente freno ad un ulteriore indebitamento , non oso immaginare dove sarebbe l'Italia senza euro e l'inflazione che ne sarebbe derivata ...

poverini i polacchi senza euro stanno patendo la fame ...

per non parlare degli svizzerei

un po tutti i paesi europei senza euro sono veramente alla fame e decisamente con tasse almeno il doppio o triplo dell'italia :lol:

mi raccomando usare sempre il cervello quando possibile :up:
 

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