commenti vari su tutto nessuno escluso

Centoventi milioni di euro per l'acquisto di auto verdi per il triennio 2013-1015. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo, diventa operativa la misura dedicata agli incentivi per l'acquisto di veicoli a basse emissioni complessive previsto dal decreto Sviluppo. Le richieste per gli eco-incentivi 2013 per imprese e professionisti potranno partire un mese dopo la pubblicazione in GU, cioè il 14 marzo prossimo.

La maggior parte delle risorse disponibili è subordinata alla rottamazione di un veicolo vecchio di oltre 10 anni e prevedono l'acquisto di auto che utilizzano combustibili alternativi (come l’idrogeno, i biocombustibili, il metano e il biometano, il GPL e l’energia elettrica ed emettono meno di 120 g/km di CO2), acquistate e immatricolate dal 2013 al 31 dicembre 2015.
L'entità dell'incentivo varia in base alla quantità di emissioni di CO2 della vettura.

Il fondo statale per favorire l’acquisto di veicoli prevede lo stanziamento di 40 milioni di euro per il 2013, 35 milioni di euro per il 2014 e 45 milioni di euro per il 2015. Tuttavia per i privati, nel 2013, sono ripartiti solo 4,5 milioni: i restanti 35,5 milioni di euro saranno stanziati per l’acquisto di veicoli destinati all’uso di terzi o utilizzati nell’esercizio di imprese (mezzi pubblici), arti e professioni, e destinati ad essere utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell’attività propria dell’impresa.

A QUANTO AMMONTA IL CONTRIBUTO?

Incentivi per i veicoli acquistati nel 2013 e nel 2014
Il contributo è pari, per tutti i veicoli ammissibili, al 20% del costo (prima delle imposte), risultante dal contratto di acquisto, con un tetto massimo di5.000 €per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km4.000 €per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km2.000 €per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km.Incentivi per i veicoli acquistati nel 2015
il contributo è pari, per tutti i veicoli ammissibili, al 15% del costo (prima delle imposte), risultante dal contratto di acquisto, con un tetto massimo di3.500 €per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km3.000 €per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km1.800 €per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km.

Concessionari e acquirenti troveranno un quadro dettagliato delle misure previste dal decreto Sviluppo, nel sito dedicato, realizzato del ministero per lo Sviluppo Economico Home - Basse Emissioni Complessive

ESENZIONI BOLLO
Ricordiamo inoltre che le auto elettriche non sono soggette al pagamento del bollo per i primi cinque anni dall’immatricolazione e dopo godono di una riduzione del 75%, tranne per la regione Lombardia e Piemonte. Esenzione bollo auto anche per quelle a gas metano o Gpl sempre nei primi 5 anni di immatricolazione. Esenzione bollo auto totale per auto con 30 anni di età.


non male



 
Il Monte dei Paschi di Siena sarebbe quasi sicuramente fallito senza il prestito di Rigor Montis di 3,9 miliardi di euro, cifra pari all'IMU versato dalle famiglie italiane. Il MPS ha avuto un crollo di Borsa vertiginoso negli ultimi anni, gli azionisti hanno perso quasi tutto il loro investimento. Il MPS ha avuto un deprezzamento di valore su cui sta indagando la procura di Siena, una voragine da far impallidire Parmalat. Si tratta di 21 miliardi così ripartiti: 7 miliardi di sovrapprezzo per l'acquisto della Banca Antonveneta, 7 miliardi di debiti acquisiti dalla Banca Antonveneta, 7 miliardi di versamenti su banche estere con causali da accertare. Il MPS è stato privatizzato nel 1995 e da allora è controllato da una Fondazione. Il 55% della Fondazione è stato detenuto fino a pochi mesi fa da membri nominati da Regione Toscana, Provincia di Siena, Comune di Siena tutti enti controllati dal PD. E' impensabile che le segreterie del PD che si sono succedute dal 1995 fossero all'oscuro dell'operazione Antoveneta oltre che della vendita di ingenti cespiti mobiliari e immobiliari del MPS che hanno permesso la distribuzione di ricchi dividendi. Se i vari Bersani, D'Alema, Veltroni, Franceschini, Fassino non si sono mai accorti di questo immane disastro finanziario come può il PD pretendere di governare il Paese? Va ricordato che nell'ultimo ventennio il PD ha governato per circa 10 anni, ha fatto a metà con Berlusconi. Un decennio a testa per fare la festa all'Italia.
Napolitano, ex PD, ha invocato la privacy sulle inchieste in corso della Procura di Siena, invece di battere i pugni sul tavolo come avrebbe fatto Pertini gridando "Fuori i nomi dei responsabili". Lo Scudo Fiscale è stato usato per fare rientrare in Italia patrimoni illeciti con il solo 5% di tassazione. E' stato approvato grazie all'assenza in aula di numerosi parlamentari del PD. Perchè? E' lecito avere l'elenco completo dei patrimoni scudati per verificare se sono associati alla razzia del MPS? Oppure è un segreto di Stato?
Bersani non replica mai nel merito delle responsabilità sue e del suo partito, ma le spara sempre più grosse: "Si vede la voglia di mandare in galera, come facevano i fascisti. Attenzione, che noi non ci impressioniamo...". Il M5S non manda in galera nessuno, questo compito appartiene ai giudici. Forse è a loro che Gargamella si sta rivolgendo. Craxi aveva più stile
 
dittatura alla grande
L’anagrafe dei conti correnti sarà operativa dal 2013, tutti i cittadini saranno sorvegliati dal Fisco.


Il controllo sui conti correnti è stato introdotto dal Governo Monti per combattere l’evasione fiscale, da quest’anno sarà istituita un’anagrafe dei conti correnti.

Entro il 10 aprile 2013 le banche, assicurazioni e fiduciarie dovranno trasmettere i dati di tutti i propri clienti attivi nel 2011. I dati dovranno essere registrati presso il Fisco.

I dati registrati dal Fisco entro il 18 luglio 2013 dovranno essere trasmessi all’Agenzia delle Entrate. L’ultima data è quella del 31 marzo 2014 entro la quale saranno trasmessi tutti i dati relativi al 2013.

Si completerà così un grosso archivio di rapporti finanziari, con tutti i movimenti dei conti correnti, con relative transazioni, date e saldi iniziale e saldo finale, importi degli accrediti e degli addebiti. Saranno registrati anche tutti i movimenti delle carte di credito.

Non subiranno controllo le operazioni postali con bollettino postale con importo inferiore a 1.500 euro.

Il limite dei pagamenti in contanti resta di 1.000 euro. tutte queste operazioni hanno fatto nascere tante polemiche per il rispetto della privacy. Il Garante per la protezione dei dati personali ha individuato criteri precisi da seguire nel trasmettere i dati dei conti correnti.

penso che mussolini a confronto non voglio aggiungere altro:no::no::no:
 
dittatura alla grande
L’anagrafe dei conti correnti sarà operativa dal 2013, tutti i cittadini saranno sorvegliati dal Fisco.


Il controllo sui conti correnti è stato introdotto dal Governo Monti per combattere l’evasione fiscale, da quest’anno sarà istituita un’anagrafe dei conti correnti.

Entro il 10 aprile 2013 le banche, assicurazioni e fiduciarie dovranno trasmettere i dati di tutti i propri clienti attivi nel 2011. I dati dovranno essere registrati presso il Fisco.

I dati registrati dal Fisco entro il 18 luglio 2013 dovranno essere trasmessi all’Agenzia delle Entrate. L’ultima data è quella del 31 marzo 2014 entro la quale saranno trasmessi tutti i dati relativi al 2013.

Si completerà così un grosso archivio di rapporti finanziari, con tutti i movimenti dei conti correnti, con relative transazioni, date e saldi iniziale e saldo finale, importi degli accrediti e degli addebiti. Saranno registrati anche tutti i movimenti delle carte di credito.

Non subiranno controllo le operazioni postali con bollettino postale con importo inferiore a 1.500 euro.

Il limite dei pagamenti in contanti resta di 1.000 euro. tutte queste operazioni hanno fatto nascere tante polemiche per il rispetto della privacy. Il Garante per la protezione dei dati personali ha individuato criteri precisi da seguire nel trasmettere i dati dei conti correnti.

penso che mussolini a confronto non voglio aggiungere altro:no::no::no:


I Controlli sui Conti bancari Caduta (Silenziosa) del Segreto
Il governo Il fisco. I nuovi accertamenti. I redditi dichiarati e la ricchezza effettiva

I Controlli sui Conti bancari Caduta (Silenziosa) del Segreto

L' Agenzia delle Entrate può accedere di propria iniziativa ai documenti Il decreto Le nuove regole sulle verifiche degli 007 sono state previste dal decreto del 13 agosto



MILANO - «Il segreto bancario è finito, anche se nessuno se n' è accorto». Parola di Giulio Tremonti, ministro dell' Economia, in un' intervista ad Avvenire . Tremonti non ha in mente un paradiso fiscale straniero sulla via della «redenzione», ma proprio l' Italia. E, soprattutto, la «manovra di Ferragosto», che ha dato all' Agenzia delle Entrate il via libera per raccogliere informazioni su conti correnti e depositi titoli (e non solo) dei contribuenti, anche prima di iniziare un accertamento fiscale. Il Fisco potrà chiedere alle banche e agli altri intermediari finanziari i numeri delle movimentazioni annuali, i saldi, le garanzie, eccetera
 
I dipendenti pubblici sono gli UNICI a non sentire la crisi.
Lo stipendio arriva sempre bello puntuale.
Nessuna preoccupazione.
Tanta serenità e tranquillità.
Pause caffè infinite e tutelate.

E' un fardello che non ci possiamo più permettere

cosa ne pensate di questa frase non e mia

da parte mia sono d'accordo non d'accordissimo
 
Grillo: più che tsunami tour è una possibile bomba atomica per una parte della vecchia politica

Scritto il 18 febbraio 2013
Più leggo e più mi guardo in torno e più mi rendo conto che il fenomeno Grillo esploderà in italia come una bomba atomica e farà molto male ai vecchi politici, a noi è ancora presto saperlo e il tempo ci dirà, persone come Casini, Fini, Mastella e altri che fanno parte della lista Montiana potrebbero non superare la soglia del 10% e devo ammettere che questo mi rasserena molto, ho appoggiato e sperato in Monti per molto tempo e, mi sono resa conto, che più il tempo passava e più il mega professore in economia con i suoi tecnici facevano danni, sono solo stati in grado di togliere il pochissimo anche dove non c’era e nulla hanno fatto per muovere l’economia, non parliamo dell’ambito lavorativo dove ci sono giovani che almeno un tempo lavoravano con partita iva a progetto e che oggi si sono visti non confermare i loro miseri contratti, non voglio parlare del disastro esodati li c’è gente che vive in un limbo e questo grazie a professoroni tecnici che ora sostengono di averci salvato, la cosa preoccupante è che questa gente potrebbe aver insegnato ai vostri figli o peggio ancora potrebbe continuarlo a fare.
Dovremmo domandarci: cosa potrebbe fare peggio d’altri Beppe Grillo?

Vuole uscire dall’euro? ma qui non mi preoccupa la cosa anche perchè la costituzione italiana ammette solo referendum abrogativi. Un referendum abrogativo sull’euro sarebbe quasi sicuramente giudicato incostituzionale. Articolo 75 della Costituzione italiana: “Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali”, ma magari questa cosa è sfuggita.
Ciò non toglie che il caso Grillo sa più di disperazione di un popolo stufo e per me una bomba è pronta per scoppiare. vi inserisco l’interessante articolo di Massimiliano Gallo che esprime pensieri condivisi sul fenomeno rivoluzionario che sta per scoppiare in Italia.
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A pochi giorni dalle elezioni del 24 e 25 febbraio i giornali italiani continuano a ignorare il Movimento 5 stelle, anche se l’ex comico e il Cavaliere insieme hanno quasi il 50 per cento dei voti.

Faceva impressione la discrasia tra il glam degli studi televisivi, dove una pimpante Daria Bignardi regalava finalmente un po’ di effervescenza alla campagna elettorale di Mario Monti che però sembrava davvero un alieno.
Non sa usare Twitter, non sa cosa siano le cinquanta sfumature, dribbla come fosse Garrincha la questione delle unioni civili, ignora di fatto Sanremo.
È costretto a balbettare qualcosa, ricorrendo – su suggerimento del guru americano – alla moglie, quando la Bignardi gli piazza un cagnetto in braccio. Immagine che è piaciuta tanto alle star di Twitter (ancora stamattina si parla solo di quello, con battute che vanno dal “Yes we cane” all’hashtag #chiamailcanedimonti). Molto pittoresco, avrebbe commentato la vecchietta interpretata da Montesano, ma tutto questo molto difficilmente sposterà un voto.
Nello stesso momento bastava collegarsi al sito di Beppe Grillo per scoprire che nello stesso momento il leader politico genovese (ormai ex comico) arringava la folla a Marghera. Dopo aver riempito piazza Delle Erbe a Padova (le foto sono impressionanti, tutte le foto dello Tsunami Tour lo sono) vedete il video di torino che ho inserito oggi QUI, è il turno di Marghera. Gente comune, avrebbe detto Robert Redford, che elencava i problemi e le angosce del vivere quotidiano. Il lavoro, gli asili nido, la maternità, le difficoltà dei piccoli imprenditori. Imbacuccati, col cappello e i cappotti, erano lì, al freddo, in tantissimi, di sera e di pomeriggio, ad ascoltare Grillo e ad alternarsi sul palco.
Di questo non c’è traccia sui giornali. Ed è preoccupante, oltre che grave. Sta accadendo qualcosa in Italia.
Che sia giusto o sia sbagliato se ne può discutere, ci mancherebbe. Ma è un fenomeno ben più che rilevante. Il M5s nei sondaggi è accreditato almeno del 17%, una cifra che in Italia hanno superato solo pochissimi partiti: la Dc, il Pci, il Pd, Forza Italia e quindi il Pdl. Non ci è arrivato Craxi con la sua onda lunga, se lo sognava il 17%; non l’ha nemmeno presa in considerazione la Lega, figuriamoci Alleanza nazionale. Per Grillo adesso è una cifra alla portata.
Apriremo il Parlamento come una scatola di tonno”, dice, urla. E la piazza si infiamma. “È finito il tempo della rappresentanza, non ci crediamo più. Faremo saltare il banco. Se non è adesso, sarà tra un anno. Ma è solo una questione di tempo. E comunque possiamo farcela anche ora”. Non si ferma mai Grillo. “Populisti? Sì, siamo populisti, fateglielo sentire”, e la folla esclama ad alta voce “po-pu-li-sti”.
Lo tsunami tour richiama a una politica che noi definiamo vecchio stile, ma che poi è quella che anche un certo Barack Obama – che Twitter lo sa usare, eccome, e che le Cinquanta sfumature di sicuro le conosce se non le ha finanche lette – ha praticato. Perché, è ovvio, senza andare nelle piazze non esisti, non sei credibile. Negli Stati Uniti d’America, come abbiamo scritto, sarebbe impensabile.
Grillo nei suoi comizi cita spesso troupe televisive straniere che sono venute a seguirlo. Da tutto il mondo. Danesi come canadesi. Perché il giornalismo è racconto, descrizione, oltre ad analisi e interpretazione. Se uno straniero oggi aprisse Repubblica e Corriere non saprebbe nulla di quel che sta avvenendo in questa campagna elettorale. Non riuscirebbe a farsi un’idea del pensiero e dello stato d’animo degli italiani, della duplice inquietudine che pervade il Paese. Quella di chi andrà a mettere la ics sul M5s e quella di chi al solo pensiero rabbrividisce.
I media che si autodefiniscono autorevoli trattano Grillo alla stregua di un piccolo dittatore. Il Movimento fa notizia solo quando qualcuno si ribella al capo, quando c’è da scrivere del guru Casaleggio. Come se tutte quelle persone, quegli italiani che al freddo riempiono le piazze nei giorni feriali fossero cittadini di serie B, lobotomizzati. Ci si può interrogare sul perché un comico stia riscuotendo tanto successo. Anzi sarebbe un dovere dell’informazione. Di certo non lo si può ignorare. Se non altro per rispetto ai principi e alla passione che ci hanno condotto a scegliere questo mestiere.
Non è vero, come sembra leggendo i quotidiani, che in Italia si dibatte se Bersani debba o meno abbandonare Vendola. Del resto, basta dare una scorsa ai sondaggi. L’ultimo dell’Swg al Senato, di ieri, dà la coalizione del centrosinistra al 34,3% (col Pd al 29,6), la coalizione di Monti (compresa l’Udc!) all’11,5%: in teoria Monti e i suoi corrono il rischio di non superare lo sbarramento del 10( LA MIA SPERANZA). Insieme, fanno il 45. La stessa cifra che avrete sommando il 28,7% del centrodestra (col Pdl al 19) e il 17,5 di Grillo (accreditato alla Camera del 18).
Anzi, se proprio vogliamo stare ai numeri, secondo la Swg oggi l’ipotetico e irrealizzabile tandem Grillo-Berlusconi (46,2) ha più consenso nel Paese di quello Bersani-Monti (45,8), l’unico di cui parlano i quotidiani.
Cioè, per esser chiari, se ipoteticamente Grillo e Berlusconi dovessero stringere un’alleanza( anche se ora la vedo impossibile ma in politica tutto è concesso), sarebbe arduo per il capo dello Stato non offrire l’incarico di formare il Governo a uno dei due già mi immagino la faccia
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Numeri da brividi e scenari fantasiosi. Ma i numeri sono quelli. E non sono solo numeri. Sono teste. Cuori. Persone. Famiglie. Questa è la fotografia.
Ci sono due Italie. Una che per brevità potremmo definire europeista, se volete responabile, credibile, che però ancora cincischia e si attarda in liti e discussioni inutili. Un’altra che è difficile da sintetizzare. Perché Grillo e Berlusconi non sono la stessa cosa, anche se qualche punto in comune ce l’hanno.
Pensiamoci e pensateci. In una stanza, gli italiani che votano Bersani o Monti si equivalgono a quelli che voteranno Grillo o Berlusconi. E siamo ancora a sette giorni dal voto. Questa è la realtà. Prendiamone atto. Sta avvenendo qualcosa in Italia. Qualcosa di forte. Di intenso.
E non è il cagnolino di Monti. Avvisate le tweet-star. E magari anche i leader politici che ancora possono rimediare.
Mi auguro e spero in un possibile buon gusto ritrovato da parte del professore Monti, se non dovesse essere ” diciamo eletto” che abbia il buon gusto di dimettersi da ”Senatore a Vita” se gli Italiani dimostrano di non volerlo che se ne vada anche da quella carica, così avrà il tempo di portare a spasso il suo nuovo cagnolino. Seguiteci anche su
 
Grillo contestato a Monza, però Milano va in delirio per lui

ll leader del Movimento 5 Stelle è stato interrotto da alcuni 'disturbatori' nel capoluogo brianzolo. Mentre Piazza Duomo è uno spettacolo con 80mila sostenitori

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Fonte: AP

Luci e ombre per Beppe Grillo. Monza gli sventola in faccia unn ideale cartellino giallo, mentre Milano gli riserva una grandissima ovazione. Ma andiamo con ordine. Il leader del Movimento 5 Stelle è stato interrotto da alcuni 'disturbatori' durante il comizio dello Tsunami tour. nella città brianzola Il leader del Movimento 5 stelle ha minimizzato e sul palco ha invitato alla calma: "Non fate così, i partiti non cercano altro". Alcune persone sotto il palco di Monza hanno interrotto il monologo di Grillo che ha dovuto dare loro la parola: "Ognuno ha le proprie idee, le esprimeremo e le metteremo al voto. Facciamo un progetto insieme, non con il megafono".

L'ex comico, interrotto più volte, ha poi passato la parola ai candidati M5s della Lombardia. E' la parola d'ordine "arrendetevi", rivolta ai 'vecchi' politici, la protagonista dell'inizio e della fine del comizio di Beppe Grillo a Milano. Ad accogliere il comico genovese sono stati gli applausi di una piazza Duomo gremita: 80 mila i presenti secondo gli organizzatori, 35mila secondo le forze dell'ordine. Dal palco il leader del Movimento 5 Stelle ha parlato per oltre un'ora, lanciando anatemi contro i partiti e i protagonisti della politica nazionale. Tra le proposte di Grillo c'e' quella di "un reddito di cittadinanza per chi non ha lavoro, tagliando la cassa intregrazione". Il comico ha spiegato: "Ti do il reddito di cittadinanza e ti aiuto a cercare lavoro, se lo rifiuti ti tolgo il sussidio". Per quanto riguarda la Rai, poi, "basta una rete, senza politica e senza sponsor. Non ne servono tre". Grillo ha quindi confidato alla piazza: "Sono lo stesso da 20 anni, potevo starmene a casa con i miei figli, mi avete fatto vivere benissimo. Ma poi mi sono detto: devo contraccambiare e provare ad aiutare molte persone. Ed eccomi qua". Immancabile una battuta sul nostro Parlamento: "Hanno detto che invito Al Qaeda a bombardare il Parlamento italiano: ho ricevuto 540mila mail che mi chiedevano di convirceli". Finito il comizio, il comico genovese ha lasciato Milano sul suo camper per raggiungere Monza, la prossima meta del suo 'Tsunami Tour'.

"Io non ce l'ho certo con la gente che va in piazza, ma ce l'ho con Grillo. Che dice che non ci sono ne' destra ne' sinistra e che non risponde mai ad una domanda. Grillo porta l'Italia fuori dal contesto democratico mondiale". Lo ha detto Pier Luigi Bersani a Porta a porta. Secondo il leader del Pd, Grillo ci vuole portare fuori dall'Euro ma cosi' "si rischia di finire peggio della Grecia: Grillo gioca alla rovina dell'Italia". Ma poi lo seduce con un'offerta di collaborazione in Parlamento: "Nessuna preclusione, vedremo in Parlamento. Ci sarà da fare uno scouting, per capire se saranno eterodiretti, prendendo ordini da uno che non risponde a una domanda, o se non avranno vincolo di mandato. Non intendo fare campagna acquisti, ma se avrò il 51% mi comporterò come se avessi il 49%, mi confronterò con tutti".
 
Ed ecco Roma. L'ultima tappa, l'ultimo comizio, con la mia ultima voce. Ed ecco la nuova Italia che non ha mai disperato di poter cambiare, di uscire di nuovo dal buio. Quante volte è successo nella nostra Storia? Gli italiani, questo mosaico di popoli antichi, nei millenni hanno visto tutto, hanno creato ogni cosa. Cinici, distaccati, impermeabili, ma anche pazzi, capaci di invenzioni sociali inaudite. La Storia è sempre passata da queste parti. E noi siamo ancora qui, ancora a Roma per ricominciare ancora una volta. Per fare, come ha detto Dario Fo ieri a Milano "Un ribaltone", quello che non sono riusciti fare i nostri padri nel 1945. Ed ecco ancora Roma. E' prevista forse pioggia, sarà ancora più bello San Giovanni a fine inverno. La ricostruzione dell'Italia su basi sociali, eque, di comunità, di solidarietà può iniziare ora. L'italiano ha perso l'idea di bellezza, di felicità, persino la coscienza di sé stesso, del suo valore, della sua identità. Possiamo farcela a uscire dal buio, a riveder le stelle, non sarà lo spread a fermarci se ognuno farà la sua parte, se ci metteremo in gioco senza paura. Lo Stato siamo noi e ci hanno convinto del contrario, ci hanno persuaso che lo Stato sono i partiti, che sono le banche, Equitalia, che è la burocrazia inflessibile con gli onesti. Ci hanno convinto che la democrazia è essere sudditi, che ribellarsi è populismo, qualunquismo, antipolitica.
A Roma dobbiamo far sentire la nostra voce. Deve sentirsi fino a Sidney, a Buenos Aires, a Pechino. Deve annunciare che in Italia tornerà la democrazia, che siamo arrivati e non ce ne andremo più. Gli italiani sono indistruttibili, ci hanno provato in tutti modi a fiaccarli, a immiserirli, a renderli servi, ma nessuno ci è mai riuscito a lungo. Ho visto in questo lungo viaggio nell'Italia di domani migliaia di volti felici, di persone sorridenti, illuminate dalla speranza di un futuro e questa felicità, questa speranza portano già in loro la consapevolezza del cambiamento. Abbiamo già cambiato l'Italia, abbiamo già vinto. Ed ecco Roma. Chi ci sarà lo racconterà ai suoi nipoti "C'ero anch'io a San Giovanni, il giorno che cambiò l'Italia". Tutti a Roma, venerdì 22 febbraio. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.
 
Ma vi rendete conto AL tg del'una hanno dato 5 secondi a grillo e un minuto x giannino......ma che vadino a ca....

Come se ieri nelle piazze ci fossero 4 gatti
 

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