commenti vari su tutto nessuno escluso

La Svizzera umilia la Ue. Immensa Svizzera!
Clamorosa decisione, La Svizzera fa entrare in un anno al massimo 56 mila persone, oltre i comunitari non vengono fatti entrare
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La Svizzera considera tutti allo stesso modo per loro i tedeschi sono come i greci
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L'Ue continua a rompere le scatole con il segreto bancario e i mitici svizzeri passano alle ritorsioni.
E se continuano a rompere, chiudono le frontiere e mettono i militari a presidiare i confini.
I banchieri di Bruxelles devono capire che non possono trattare la Svizzera come un qualsiasi paese d'Europa, la Svizzera è la Svizzera e fa quello che vuole. Il segreto bancario rimane sacro.
Il soggetto più forte e che comanda tra Svizzera e Ue è naturalmente la Svizzera
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La Svizzera teme l'invasione: limiti agli immigrati dell'Ue - IlGiornale.it

Ammettiamolo: un po'di fastidio glielo diamo. Altrimenti non si spiegherebbe perché, con una decisione, un tantino sconcertante, ma da tempo nell'aria, il governo svizzero ha deciso ieri di limitare per un anno l'immigrazione proveniente dai Paesi dell'Unione europea.
Quindi Italia compresa.

I governanti elvetici hanno infatti annunciato a Berna di voler attivare la speciale «clausola di salvaguardia», provvidenziale (per loro), prevista dagli accordi bilaterali sulla libera circolazione tra la Svizzera e l'Unione Europea. Di conseguenza: «Nei prossimi dodici mesi, i cittadini degli Stati dell'Ue avranno un accesso limitato al mercato del lavoro svizzero», si legge nel comunicato ufficiale pubblicato a Berna. Il contingentamento degli ingressi riguarda i permessi di dimora B (lunga durata) per i cittadini dell'Ue-17 (tra cui l'Italia) e dell'Ue-8 (Europa dell'est).

In buona sostanza l'incubo per la Svizzera è quello di sempre: lunghe colonne di profughi che, spaventati dalle violenze e dalle sempre più precarie condizioni economiche, possano, prima o poi, cercare riparo al di là del confine elvetico. Uno scenario nemmeno tanto da fantascienza, se è vero come è vero, che, nel passato mese di settembre i reparti dell'Armata rosso-crociata impegnati nelle grandi manovre (più o meno 2000 uomini) hanno dovuto fare fronte a uno scenario fino ad ora mai pianificato dagli strateghi dello Stato maggiore: l'implosione dell'area euro, con il susseguente caos in Nord Italia e in Francia. Rispondendo al settimanale Der Sonntag, che ha reso noti i dettagli dell'esercitazione, il ministro della difesa Ueli Maurer aveva sottolineato con queste parole la sua preoccupazione: «Non escludo che nei prossimi anni avremo bisogno dell'esercito. Non solo perché la situazione sociale del resto dell'Europa si fa sempre più precaria. Ma anche perché gli Stati dell'area, sotto il peso della crisi finanziaria, rinunciano a rinnovare strategie ed armamenti».

Una premessa che ha spinto i militari svizzeri ad annunciare un piano per la formazione di quattro battaglioni di polizia militare pronti a presidiare le frontiere e a valutare stanziamenti cospicui sul fronte della Difesa per i prossimi anni : cinque miliardi di franchi ogni 12 mesi, necessari a mantenere una forza da 100 mila uomini oltre ai denari necessari per l'acquisto dei nuovi costosi aerei da combattimento, gli svedesi Gripen (Grifone).Giusto per dovere di cronaca corre l'obbligo di registrare che, davanti al «colpo di scena», l'Ue «deplora la decisione della Svizzera di continuare con le limitazioni quantitative adottate lo scorso anno nei confronti di 8 stati membri e di estenderle ai cittadini degli altri stati membri». Così si è espressa l'Alto rappresentante Ue Catherine Ashton, ricordando la «grande importanza della libertà di circolazione» e aggiungendo che «le misure adottate dal governo svizzero sono contrarie all'accordo sulla libera circolazione delle persone, perché fanno differenza tra gli stati membri». «Non è un atto ostile verso l'Unione Europea», ha rassicurato da parte sua la ministra di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga, annunciando l'attesa decisione in una conferenza stampa. «Siamo amici e lo resteremo».

Finora la clausola era stata attivata una sola volta, nel Maggio dell'anno scorso e solo per i Paesi dell'Europa dell'Est (Ue-8), ovvero per i cittadini provenienti da Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria (Ue-8). Adesso, la misura è stata estesa ai Paesi dell'Ue-17 che comprende gli Stati dell'Europa occidentale e meridionale: Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Svezia.

Dal primo Maggio 2013, il contingentamento dei permessi di soggiorno di tipo B (della durata di cinque anni) proseguirà per i cittadini di otto Stati dell'Europa orientale
 
e' andato a dormire anche in america???che figura ???
Ennesima figuraccia internazionale di silvio bananoni che vola in texas per l’inaugurazione della library, il museo-biblioteca di george bush, e davanti a bill clinton, jimmy carter e obama, schiaccia un pisolino accanto ad aznar
Immagini allegate
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I politici......delinquenti
Un paio di questi soggetti li conosco da tanti anni, hanno vissuto di politica e solo oggi vengono fuori queste porcate. Brutta gente. Mi sono sempre chiesto come potessero costoro trovare tanto consenso elettorale....mah misteri della vita.

Basilicata, arrestati due assessori e un consigliere. Si dimette il governatore
Vincenzo Viti (Pd), Rosa Mastrosimone (Idv) e Nicola Pagliuca (Pdl) sono finiti ai domiciliari per rimborsi pubblici illecitamente percepiti. Il gip parla di "uno scenario di diffusa illegalità", in cui i politici gonfiavano le spese sostenute alterando gli scontrini. In serata il presidente della Regione Vito De Filippo (Pd) dà le dimissioni
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 24 aprile 2013




Uso illecito di rimborsi pubblici e le dimissioni del governatore Vito De Filippo. Questa volta al centro dello scandalo finisce la regione Basilicata, dove gli assessori Vincenzo Viti (Pd) e Rosa Mastrosimone (esterno in quota Idv), insieme al consigliere regionale Nicola Pagliuca (capogruppo del Pdl), sono agli arresti domiciliari. Ad altri otto consiglieri, sia di centrodestra che di centrosinistra, è stato imposto l’obbligo di dimora. Si pagavano anche pneumatici, viaggi e c’era chi, per non ottenere rimborsi spese non dovute, falsificava gli scontrini, aggiungendo una cifra al totale. E’ questo il quadro che emerge dall’inchiesta coordinata dal procuratore capo della Repubblica di Potenza, Laura Triassi. Una vicenda che in serata ha portato alle dimissioni del governatore, sebbene non coinvolto nelle indagini.

Secondo la procura, che ha predisposto il sequestro di conti correnti per 100mila euro, dall’inchiesta emerge ”uno scenario di diffusa illegalità”. Le accuse, riguardanti il biennio 2010-2011, sono di peculato e false attestazioni. Sono stati anche notificati otto divieti di dimora, che riguardano i consiglieri in carica Antonio Autilio (Idv), Paolo Castelluccio (Pdl), Agatino Mancusi (Udc), Mariano Pici (Pdl), Alessandro Singetta (Gruppo Misto), Mario Venezia (Pdl), Rocco Vita (Psi) e l’ex consigliere Vincenzo Ruggiero (Udc).

Anche la sostituzione degli pneumatici e spese per viaggi e vacanze (con parenti più o meno stretti) sono finite tra i rimborsi illecitamente percepiti da assessori e consiglieri. La somma illecitamente percepita da assessori e consiglieri ammonta in tutto a circa 170mila euro. Dalle indagini e dagli elementi acquisiti sono emersi anche casi di alterazione di scontrini e ricevute: a piccole somme veniva anteposto un altro numero per moltiplicare di molte volte l’importo totale. In generale gli indagati si sono fatti rimborsare spese di ristorazione, anche non direttamente proprie, viaggi anche non fatti, consulenze non vere, lavori nelle loro case. Vi sono anche episodi di doppia presentazione delle ricevute a distanza di tempo.

L’assessore Viti, accusato di essersi appropriato di 18mila euro, viene definito dal gip “un vero ‘specialista’ nell’allegazione di spese di ristorazione, e non solo, assolutamente non sostenute”. In pratica, agli atti vi sono numerose ricevute di ristoranti “gonfiate” scrivendo un numero davanti al conto: da 23 a 230 euro, da 86 a 386, da 92 a 292, e via di questo passo. Viti – per tre legislature alla Camera dei Deputati fra i banchi della Democrazia cristiana – ha agito in concorso con Ascanio Emanuele Turco, suo cugino “nonché consulente-commercialista”. Infatti, gli investigatori hanno raccolto diverse fatture per l’acquisto di cancelleria, in Puglia, proprio da parte di Turco. Viti ha anche attuato un “maldestro tentativo di alterare e deviare il percorso investigativo”, “coperto” da un ristoratore di Matera che, quando gli investigatori hanno cercato i documenti originali delle spese messe a rimborso, ha detto di non averli perché il magazzino si era allagato il 20 gennaio 2012. Ma la denuncia dell’allagamento era stata presentata dieci mesi dopo, il 17 novembre 2012, “ossia due giorni dopo la richiesta di esibizione”.

I casi riguardano i rimborsi richiesti anche dall’assessore Mastrosimone (che è anche segretario regionale dell’Idv, con un passato nell’Udeur di Mastella), e il capogruppo del Pdl Pagliuca. “Imbarazzante”, secondo quanto scrivono i giudici, “è risultata l’ubiquità” di Mastrosimone (che si sarebbe “appropriata” 12.193 euro in totale): in un solo giorno avrebbe ad esempio chiesto rimborsi per spese sostenute a Potenza, Roma e Matera. Ci sono poi pranzi consumati nello stesso momento in posti distanti centinaia di chilometri, e rimborsi per “un elevato numero di pasti” che il gestore del ristorante ha poi dichiarato di non aver mai servito. Senza contare i rimborsi per i viaggi ai collaboratori (che questi dichiarano di non aver mai fatto), l’acquisto di salumi in un autogrill del Lazio (25,88 euro), di “Caramelle Vivident” e sigarette “Ms Club slim” (9,30 euro), grissini (3,80) e pane, un “Bed and breakfast’’ per la figlia a Roma, e pasti di Capodanno e Santo Stefano.

Pagliuca, invece, (con un’appropriazione di 18.022 euro) ha chiesto il rimborso per due cd musicali acquistati in un autogrill (32,80 euro), con una lunga lista di “1” aggiunti davanti all’importo reale di ogni fattura e una lista, altrettanto lunga, di rimborsi per viaggi giustificati come “incontri in Regione Lazio” in realtà mai avvenuti: a tutto ciò si aggiunge uno scontrino di 130 euro spesi in una pasticceria il giorno del suo compleanno, e un “fantomatico Hotel Saurus di Matera”, secondo gli investigatori, in cui il consigliere regionale avrebbe pernottato, ma che nella città dei Sassi non esisterebbe (è ad Altamura, ma Pagliuca non vi avrebbe mai soggiornato).
 
che spettacolo ragazzi ma quale caraibi

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Spiagge da non perdere - FOTOGALLERY
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Sicilia: i luoghi da non perdere!


Favignana è la più grande delle Isole Egadi, circa 19 Kmq, il territorio di tufo ne fa una delle isole più suggestive del Mediterraneo. Il suo mare è molto pescoso, per i suoi abitanti è la pesca è un'attività prevalente, in particolare quella del tonno. I fondali marini sono ricchi e molto interessanti dal punto di vista naturalistico. Favignana è meta privilegiata per le immersioni, anche di un turismo culturale. Ad esempio nelle acque antistanti Favignana, si svolse nel 241 A.C. la battaglia navale tra Cartaginesi e Romani e qui si trovano ancora reperti archeologici.

Le spiagge di Favignana

A due minuti a piedi dal centro del paese di Favignana, si trova La Praia. E' una spiaggia sabbiosa adatta a tutti con le comodità di uno stabilimento balneare. Da visitare i Calamoni, una zona mista per gli amanti della sabbia e degli scogli, perché è un'alternanza di rocce affioranti e intime calette sabbiose. Cala Azzurra è la più nota per l'acqua cristallina, da raggiungere in bici, seguendo le stradine dell'isola, e Lido Burrone con sabbia fine, adatta a famiglie con bambini.

Arrivare a Cala Graziosa è l'ideale per chi vuole fare snorkeling, le spiaggette hanno i ciottoli e il fondale, con lo scirocco, diventa un vero e proprio acquario. Davanti all'isola dei gabbiani c'è Cala del Preveto, facilmente accessibile, dove il mare prende tutte le sfumature dell'azzurro e del blu. Per trovare un'altra spiaggia si deve arrivare a cala rotonda: con l'arco di pietra e la spiaggia mista sassi e sabbia. A cala grande il fondale è splendido e la vista guarda verso il faro di Punta Sottile.

Le calette di scogli
La più rinomata di Favignana è Cala Rossa, una caletta frequentata dagli amanti delle immersioni per la ricchezza di pesci e specie marine. Per chi ama tuffarsi dagli scogli c'è Scalo Cavallo, una scogliera a picco sul mare con la cava di tufo sullo sfondo; e Bue Marino, con fondali splendidi e profondi adatta ad appassionati di immersioni, con un accesso difficile al mare.

Le grotte da visitare in barca
Grotta Azzurra, famosa per il colore delle sue acque da cui prende il nome. La Grotta dei Sospiri, raggiungibili in barca, si chiama così perché il rumore del mare quando frange, crea un'eco particolare. Da visitare anche La Grotta degli Innamorati con le sue due rocce vicine, dalla forma speculare, poste sulla parete di fondo dell'insenatura
 
stati Disuniti d’Europa
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Se questo secondo voi è un vero progetto che si può definite “Unione Europea”. Se questo è secondo voi un qualcosa che in futuro può portare equilibrio, ricchezza, benessere all’interno dei paesi aderenti al patto di Maastricht.
Se questo è un qualcosa che può convergere ad una creatura che si potrebbe chiamare “Stati Uniti d’Europa”…
Un grafico semplice semplice. In nero la Germania e il suo rapporto debito pubblico PIL confrontato agli altri paesi dell’Eurozona, quelli con qualche problemino… E poi sempre la Germania con il suo tasso disoccupazione sempre paragonato agli stessi paesi.
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E poi se vogliamo ancora carcare la mano, buttate un occhio al Target2 e fatevi un’idea delle bilance dei pagamenti all’interno dell’Unione Europea.
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La situazione è certo un po’ migliorata ma gli squilibri sono sempre evidentissimi. Ma questo sono solo alcuni aspetti
La strada da fare è ancora lunghissima prima di avere una vera Unione Europea. Se mai l’avremo…
 
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Favignana è la più grande delle Isole Egadi, circa 19 Kmq, il territorio di tufo ne fa una delle isole più suggestive del Mediterraneo. Il suo mare è molto pescoso, per i suoi abitanti è la pesca è un'attività prevalente, in particolare quella del tonno. I fondali marini sono ricchi e molto interessanti dal punto di vista naturalistico. Favignana è meta privilegiata per le immersioni, anche di un turismo culturale. Ad esempio nelle acque antistanti Favignana, si svolse nel 241 A.C. la battaglia navale tra Cartaginesi e Romani e qui si trovano ancora reperti archeologici.

Le spiagge di Favignana

A due minuti a piedi dal centro del paese di Favignana, si trova La Praia. E' una spiaggia sabbiosa adatta a tutti con le comodità di uno stabilimento balneare. Da visitare i Calamoni, una zona mista per gli amanti della sabbia e degli scogli, perché è un'alternanza di rocce affioranti e intime calette sabbiose. Cala Azzurra è la più nota per l'acqua cristallina, da raggiungere in bici, seguendo le stradine dell'isola, e Lido Burrone con sabbia fine, adatta a famiglie con bambini.

Arrivare a Cala Graziosa è l'ideale per chi vuole fare snorkeling, le spiaggette hanno i ciottoli e il fondale, con lo scirocco, diventa un vero e proprio acquario. Davanti all'isola dei gabbiani c'è Cala del Preveto, facilmente accessibile, dove il mare prende tutte le sfumature dell'azzurro e del blu. Per trovare un'altra spiaggia si deve arrivare a cala rotonda: con l'arco di pietra e la spiaggia mista sassi e sabbia. A cala grande il fondale è splendido e la vista guarda verso il faro di Punta Sottile.

Le calette di scogli
La più rinomata di Favignana è Cala Rossa, una caletta frequentata dagli amanti delle immersioni per la ricchezza di pesci e specie marine. Per chi ama tuffarsi dagli scogli c'è Scalo Cavallo, una scogliera a picco sul mare con la cava di tufo sullo sfondo; e Bue Marino, con fondali splendidi e profondi adatta ad appassionati di immersioni, con un accesso difficile al mare.

Le grotte da visitare in barca
Grotta Azzurra, famosa per il colore delle sue acque da cui prende il nome. La Grotta dei Sospiri, raggiungibili in barca, si chiama così perché il rumore del mare quando frange, crea un'eco particolare. Da visitare anche La Grotta degli Innamorati con le sue due rocce vicine, dalla forma speculare, poste sulla parete di fondo dell'insenatura

certifico
ma non fa figo andare in sicilia ...

apprescindere che di lì a pochi km ci sono: ( in ordine casuale)
Erice Marsala ( il satiro danzante) Selinunte Segesta
e si mangia e beve benissimo, altro che Caraibi : dico solo, uno per tutti , l'olio
 
A cosa serve la caccia all’evasore? A mantenere i “barbieri statali”
di GIAN LUIGI LOMBARDI CERRI

Per distrarre l’attenzione dei cittadini dai reali problemi del paese (e non solo, come vedremo più avanti) si scatena la caccia all’evasore. Ad ogni piè sospinto la colpa dei nostri guai è degli evasori. Quanto è fondata questa teoria? Vediamolo attraverso un piccolo, ma significativo, esempio. Vado dal barbiere e mi faccio fare shampoo, barba e capelli. Alla fine pago il conto. Il barbiere mi chiede X. Se avessi pagato in nero avrei, come minimo, risparmiato il 21 %, il che significa che il rientro dall’evasione lo pago io, modesto cittadino di serie B.

Completiamo l’esempio. Immaginiamo che il servizio di cui sopra venga reso dallo Stato, invece che dal privato. Questo porta subito a vedere che nel negozio del barbiere, invece di esserci una sola persona gli addetti diventano due (come succede in tutti gli uffici pubblici). I due sostituti del singolo privato, immediatamente, prevedono che il sottoscritto debba compilare una serie di moduli di domanda; uno per lo shampoo, uno per il taglio barba, uno per il taglio capelli corredando questi moduli con un certificato di nascita, un certificato antimafia (tra parentesi mi piacerebbe vedere un certificato antimafia compilato da un mafioso in cui il “correttissimo cittadino” dichiara di appartenere all’onorata società) e, come minimo, anche un certificato di residenza, il tutto a sportelli diversi, con impiegati diversi e in tempi diversi.

Tutto questo con abbondanti perdite di tempo e di denaro. (ecco uno dei punti fondamentali dove tagliare i costi). Questo farebbe sì che il conto passerebbe dai 20-30 € a 250-300 €, come regolarmente avviene per tutti i servizi pubblici. A che cosa serve, quindi, il recupero dall’evasione? Semplice: a pagare e mantenere un numero crescente di “barbieri statali”. Perché? Perché i casi sono solamente due. O l’obbiettivo è quello di fare gli interessi dei cittadini “pagatori di tasse” , oppure quello di mantenere un’ampia casta di fancazzisti, oltretutto incapaci. Riteniamo che l’obbiettivo vigente sia il secondo. Il tutto funziona oggi secondo il seguente meccanismo:

1.- La casta ha in mano le armi (non solo metaforiche) e provvede, nel frattempo, a cercar di privare i pagatori di tasse anche del più piccolo temperino (non si sa mai).

2.- La casta ha la stessa convinzione di Luigi XVI quando chiese al suo ministro Neckar: “Aumentando le tasse i cittadini fanno la rivoluzione?”. E dopo una risposta incerta del Ministro rispose: “Allora aumenti”.

3.- La casta sa che, una volta aumentate le tasse, non tornerà più indietro per ridurle, ma solo a cambiarne la denominazione (vedasi la tassa sulla guerra di Etiopia).

4.- La casta sa che tra riorganizzare sé stessa riducendo i costi ed aumentare le tasse per mantenere le proprie crescenti spese, la seconda opzione le risulta infinitamente la più comoda.

5.- La casta, come diceva Longanesi , è “buona a nulla, ma capace di tutto” e, quindi mette in moto continuamente la sua fervida fantasia per inventare promesse (che non manterrà mai in base al dettame che si è preoccupata di inserire subito nella “più bella costituzione del mondo”) e giustificazioni fasulle.

6.- La casta, salvo poche eccezioni, è incapace di installare e gestire un accettabile livello di organizzazione (se non per beccare soldi), anche ( e soprattutto) perché non è mai stata istruita adeguatamente al proposito (posto che abbia la capacità di imparare).

Abbiamo più sopra detto che una delle giustificazioni ricorrenti, in questo periodo, è quella degli evasori, onde risolvere i problemi italici. Ed è una bella invenzione, poiché le possibilità di impiego del recupero dell’evasione sono solo:

a.- Se il maggior recupero viene utilizzato per ridurre le tasse vigenti, il bilancio generale dello Stato rimane immutato, quindi decolla l’economia, ma il debito rimane alto.

b.- Se il maggior recupero va a coprire le maggiori spese allora aumenta ulteriormente la già elevatissima pressione fiscale, evitando però alla casta il taglio delle spese superflue, cosa che la danneggerebbe non poco.

E’ stato quindi doveroso (ahimè data la situazione semi fallimentare in cui si trova da decenni l’Italia) aumentare il carico fiscale, ma ancora più doveroso (nonché utile) sarebbe il taglio delle spese inutili e insieme, di grandissimo rilievo, la totale riorganizzazione dello Stato, fatta tuttavia non dai burocrati, a causa della loro già più volte provata incapacità culturale. Vogliamo un esempio (scelto tra migliaia) della costosissima disorganizzazione dello Stato? Eccola!

Quando il ministro Fornero ha chiesto all’INPS quanti pensionati (futuri esodati) sarebbero stati interessati dal suo provvedimento, gli è stata fornita una cifra. Il ministro sostiene che la cifra ammontava a 50.000 mentre il presidente INPS sostiene di aver comunicato 150.000. In entrambi i casi uno dei due personaggi (non essendo stato in gradi di fornire o di interpretare i dati) dovrebbe essere inviato all’agricoltura a spalare letame (e perché non tutti e due?). Guardate leggi e regolamenti. Sono il frutto di una mentalità a cavatappi dove le cose semplici vengono rese complicatissime, per cui non solo non riescono ad evitare le frodi, (anzi in molti casi le favoriscono), ma rendono impossibile e costosa la vita di chi le leggi vorrebbe rispettare. Questo perché?

Semplicemente perché non vi è travaso di persone (e di esperienze) tra impiego pubblico ed impiego privato, e quindi i burocrati sono privi di un bagaglio di esperienza fondamentale: quello di dover quotidianamente (pena il licenziamento) rispondere delle conseguenze del proprio operare.

A cosa serve la caccia all’evasore? A mantenere i “barbieri statali” | L'Indipendenza
 

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