Con Sabina a 7000

dipende chi scegli come nemico :-o

l'iran sarebbe un bel posto dove consumare razzetti a go go' , per un po' di tempo :rolleyes:

none oggi sei superficiale ... oggi puoi fare la guerra a tutti meno che in iran ..cina e russia lo hanno detto a chiare lettere senza giri di parole li non si tocca niente ... se avessero potuto l'avrebbero già fatto ... se lo facessero il mondo non esisterebbe più possono giocare a prendersi per il kulo ma mai fare le cose seriamente...
 
none oggi sei superficiale ... oggi puoi fare la guerra a tutti meno che in iran ..cina e russia lo hanno detto a chiare lettere senza giri di parole li non si tocca niente ... se avessero potuto l'avrebbero già fatto ... se lo facessero il mondo non esisterebbe più possono giocare a prendersi per il kulo ma mai fare le cose seriamente...

sara' intanto 25 miliardi dollari la lockeed se li e' aggiudicati
 
La marina Usa si sta' cacciando in una trappola?


A Falluja si continua a morire, da una parte e dall’altra, tra l’indifferenza di un’opinione pubblica ormai anestetizzata dall’incessante conteggio dei morti e dei feriti. È notizia recente che uno studio ha stabilito come sinora nel conflitto iracheno siano stati uccisi qualcosa come 100.000 civili. Morti di serie B, per i quali non vi saranno commemorazioni come quelle che ogni 11 settembre vengono dedicate alle vittime americane dei tragici fatti del 2001. Come da più fonti riportato, comunque, ora l’attenzione degli USA (e di Israele) si sta spostando verso un nuovo “nemico”: l’Iran. Il fatto è che, secondo un’eccellente analisi di Mark Gaffney, gli Stati Uniti si stanno cacciando in una trappola mortale.


Ricorderete quella gigantesca esercitazione navale condotta dalla flotta statunitense durante il luglio scorso prevalentemente nel Pacifico, Summer Pulse, la quale aveva scatenato una ridda di speculazioni (dall’arrivo di meteoriti alla dimostrazione di forza verso la Cina). Per la prima volta nella storia, la US Navy dispiegò addirittura sette portaerei contemporaneamente, ognuna con la relativa scorta di 7-8 navi e una settantina di aerei. Ma qual era il vero scopo di questa esibizione di strapotenza navale? Sembra che tale esercitazione riflettesse una decisione ad alto livello del Pentagono, secondo la quale era necessaria una dimostrazione di forza mai vista prima onde contrastare quella che viene percepita come una crescente minaccia, ovvero la Cina, in virtù del suo recente acquisto dalla Russia di un certo numero di nuovissime cacciatorpediniere lanciamissili di classe Sovremenny.

Verrebbe da pensare che questa sia una solenne sciocchezza: come può una manciata di insignificanti cacciatorpediniere essere una minaccia nei confronti della flotta statunitense del Pacifico?

Il fatto è che Summer Pulse ha costituito una sorta di tacito riconoscimento del fatto che gli Stati Uniti sono stati letteralmente surclassati in un importante ramo della tecnologia militare, la cui avanguardia qualitativa ora è detenuta da altri paesi, tra cui la Cina. Queste cacciatorpediniere, infatti, sono piattaforme di lancio per il missile antinave 3M-82 Moskit (designazione NATO: SS-N-22 Sunburn), un’arma per la quale attualmente la marina statunitense non possiede alcuna difesa.


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Ancor prima del crollo dell’Unione Sovietica, dovuto ad un’impossibile corsa all’equilibrio militare con gli Stati Uniti, nave per nave, cannone per cannone, dollaro per dollaro, i russi adottarono un’alternativa basata sulla difesa strategica: indagarono sui punti deboli del nemico e cercarono modi economici per avvantaggiarsene. Ebbero successo, sviluppando tra le altre cose svariati tipi di missili antinave supersonici, uno dei quali, l’SS-N-22 Sunburn, è stato definito “il più letale missile esistente al mondo”. Naturalmente adesso la Russia sta traendo economicamente profitto dalla vendita di questa tecnologia, nella quale si trova in vantaggio di dieci anni rispetto agli USA, a paesi come India, Cina, Vietnam, Cuba e anche Iran.

Il fatto che il Sunburn non sia mai stato utilizzato in combattimento non deve trarre in inganno: è proprio per questo che le sue terrificanti capacità offensive non sono ampiamente riconosciute. Ma l’efficacia dei missili antinave è comunque stata dimostrata sin dalla guerra delle Falkland, quando gli argentini riuscirono ad affondare la HMS Sheffield e un’altra nave britannica coi letali Exocet francesi, dei quali peraltro possedevano soltanto cinque esemplari. Pensate cosa sarebbe accaduto se ne avessero avute alcune decine…

Il Sunburn è in grado di trasportare, entro un raggio di 100 miglia, una testata nucleare da 200 kilotoni, o in alternativa una testata convenzionale da 750 libbre, volando a 2,1 Mach (più di due volte la velocità del suono) e manovrando in modo tale da eludere le difese nemiche (è stato specificamente progettato per sconfiggere il sistema radar di difesa AEGIS statunitense). Oltretutto, la combinazione tra la sua velocità supersonica e il suo carico bellico producono un tremendo rilascio di energia cinetica al momento dell’impatto, con conseguenze devastanti per nave ed equipaggio: uno solo di questi missili potrebbe affondare una grossa nave, forse persino una portaerei, e il suo costo è considerevolmente inferiore a quello di un aereo da caccia. La sua strabiliante precisione è stata dimostrata poco tempo fa durante un collaudo in mare da parte dei cinesi, quando centrò perfettamente la nave bersaglio trapassando l’incrocio della “X” dipinta sul ponte.

Ma cosa c’entra tutto questo con l’Iran? Be’, se dovesse verificarsi un attacco, magari da parte degli israeliani (che hanno da poco acquistato 25 nuovi F-15 e alcune migliaia di bombe da penetrazione, presumibilmente proprio nell’eventualità di un attacco agli impianti nucleari iraniani), immaginate cosa potrebbe succedere alla flotta statunitense nel Golfo Persico, percepita dall’Iran come una forza ostile (dato che gli aerei israeliani dovrebbero giocoforza attraversare lo spazio aereo dell’Iraq, attualmente controllato dagli americani). Essa si troverebbe nel raggio d’azione dei Sunburn iraniani, disseminati e nascosti lungo la costa settentrionale, oltre che degli ancor più avanzati SS-NX-26 Yakhonts (sempre russi, velocità 2,9 Mach, portata 180 miglia), nonché delle centinaia di Exocet già da tempo in possesso della repubblica islamica. Il risultato sarebbe un’autentica mattanza.

E dopo la mattanza, l’Iran con tali missili potrebbe controllare l’unico accesso al Golfo Persico, ovvero lo stretto di Hormuz, tagliando fuori da possibili soccorsi quanto resterebbe dell’agonizzante flotta statunitense, e impedendo di fatto l’apporto di consistenti appoggi logistici alle truppe stanziate in Iraq, che in breve tempo da forze di occupazione si trasformerebbero in forze assediate.

Per non parlare del fatto che, controllando lo stretto di Hormuz, gli iraniani potrebbero bloccare il traffico navale delle petroliere, riducendo gli approvvigionamenti petroliferi internazionali, facendo schizzare il prezzo del petrolio alle stelle e provocando un collasso dell’economia mondiale. Insomma, c’è da sperare di non assistere ad altre azioni militari “preventive”, perché stavolta gli esiti potrebbero essere ancora più drammatici, per tutti noi.

Ma in fondo, perché preoccuparsi? In aree precedentemente turbolente, grazie alla sacrosanta guerra al terrorismo, ora l’ordine regna sovrano e tutto va come deve andare, come nel caso delle piantagioni di oppio in Afghanistan…

Fonte: http://www.nexusedizioni.it/apri/La-Campana-dello-zio-Tom/Ultimi-articoli/TRIANGOLI






Missile.jpg



Il missile noto come SS-N-22 Sunburn è un duplice ordigno antinave a medio raggio. Esso si caratterizza per via di uno statoreattore e di un apparato di guida idoneo al volo radente, con velocità di oltre Mach 2. Siccome il modello base, pensato per la classe di cacciatorpediniere Project 965 'Sovremennj', era troppo pesante per le corvette classe 'Tarantul', i sovietici pensarono di realizzarne una specie di versione 'corta', ma gli occidentali non se ne accorsero e il 'Moskit' è rimasto noto come SS-N-22.

Ne esiste anche una versione aria-superficie, nota come Kh-41, lanciabile da Sukhoi Su-34 e (forse) Su-33: alcuni analisti infatti ritengono che il Moskit sia troppo pesante per essere impiegato da questo secondo velivolo, soprattutto con decollo da portaerei.

Si tratta di armi potentissime, con i difetti dati dal costo e dalla mole elevati, e soprattutto da una gittata non superiore ad armi più piccole ed economiche, sufficienti per affrontare una minaccia non troppo sofisticata. Per esempio, uno dei modelli di corvetta offerti dai russi, basata sulle 'Tarantul', offre 4 lanciatori quadrupli per SSN-25 (cloni degli 'Harpoon'), piuttosto che i 4 Moskit. probabilmente 4 di questi ordigni hanno anche più probabilità di un singolo, grande SS-N-22 di raggiungere il bersaglio, ma come mezzo da guerra esso è indubbiamente una realizzazione straordinaria, tanto che in Occidente non si è riusciti a fare niente di simile (nonostante la possibilità di derivare armi antinave dall'ASMP a statoreattore).

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/SS-N-22_Sunburn

 
none oggi sei superficiale ... oggi puoi fare la guerra a tutti meno che in iran ..cina e russia lo hanno detto a chiare lettere senza giri di parole li non si tocca niente ... se avessero potuto l'avrebbero già fatto ... se lo facessero il mondo non esisterebbe più possono giocare a prendersi per il kulo ma mai fare le cose seriamente...

Dopo il ritiro dall'Iraq tocca a Siria e Iran? Cina e Russia: se toccate Teheran interverremo militarmente


[ 16 dicembre 2011 ]


Il ritiro delle forze americane, mascherato da missione compiuta - è il segno del fallimento della strategia globale neoconservatrice dell'era di Bush - è stato impietosamente ratificato dalle vere e proprie "feste pubbliche" in diverse città irakene per celebrare il ritiro dei "liberatori". Un fallimento che dal 2003 ha fatto decine di migliaia di morti e feriti, per non contare le centinaia di migliaia di vittime irakene. Un fallimento al quale anche l'Italia ha dato il suo inutile ed irresponsabile contributo di sangue e denaro.
Ma il ritiro degli americani dell'Iraq, oltre a fornire carne fresca all'altro mattatoio afghano/pakistano, potrebbe essere il preludio ad un altro e più drammatico conflitto/i.
Secondo il sito Debka, che gli iraniani definiscono vicino alla Cia ed al Mossad israeliano, «Le forze speciali Usa ritiratesi dall'Iraq si sono stanziate in Giordania, a ridosso del confine della Siria». Le forze Usa si sarebbero riunite nella base aerea giordana di Al-Mafraq, a 10 km dal confine con la Siria, dove continua la feroce repressione degli oppositori al regime nazional-socialista di Assad. Debka afferma che «Nei villaggi di confine tra Giordania e Siria, l'esercito Usa starebbe costruendo da un bel po' torri di controllo e fortificazioni».
Ma il rischio più grande sembra il possibile attacco all'Iran (vero vincitore politico della guerra irakena) ed è praticamente passato sotto silenzio la notizia clamorosa che, mentre gli statunitensi abbandonavano l'Iraq, il 13 dicembre il presidente cinese Hu Jintao, citato dall'European Union Times, avvertiva gli Usa ed i loro alleati che «Nel caso in cui l'Iran venisse attaccato da Washington e da qualunque altro Paese, Pechino entrerà subito in azione scegliendo l'opzione militare a favore di Teheran».
A confermare la notizia è stato per primo il premier russo, Vladimir Putin, che ha citato Hu Jintao: «L'unica via per fermare l'aggressione occidentale all'Iran é quella militare; la Cina adotterà misure di rappresaglia contro ogni azione ostile alla Repubblica islamica. Le forze marine della Cina sono attualmente in stato di massima allerta dietro l'ordine dello stesso Hu Jintao».
Secondo l'agenzia ufficiale iraniana Fars News, il presidente cinese «In un incontro con i capi dell'esercito del suo Paese ha promesso di sostenere l'Iran ad ogni costo correndo persino il rischio di entrare nella terza guerra mondiale».
Che l'annunciatissimo ritiro Usa dall'Iraq abbia terremotato lo scacchiere politico mediorientale è evidente in quanto ha detto (anche a fini nazionalistico-elettorali) alla televisione russa Putin: «Gli Usa hanno l'intenzione di dominare gli altri Paesi. Il mondo è ormai stanco di ricevere ordini da Washington. Alcune volte mi sembra che l'America non abbia bisogna di alleati, ma che abbia bisogno di vassalli. La gente è stanca di ricevere ordini da un unico paese. Un tempo la Russia volle essere alleata degli Usa, ma oggi nessuna forma di alleanza può esistere tra i due Paesi».
Putin ha fatto proprio l'esempio della guerra in Iraq, «Quella fu alleanza? Fu una decisione presa in gruppo? Alleanza significa discussione, decidere insieme, concordare un'agenda sulle minacce comuni e sulle misure da intraprendere».
Ieri il quotidiano russo Nezavissimaïa gazeta, facendo riferimento a fonti del ministero della difesa, scriveva che «La situazione geopolitica intorno alla Siria ed all'Iran spinge la Russia ad ottimizzare urgentemente le sue forze armate in Transcaucasia, nel mar Caspio e nella regione del Mediterraneo».
Le stesse fonti affermano di aver ricevuto informazioni sulla preparazione di un attacco israeliano contro i siti nucleari iraniani con il sostegno Usa. «L'attacco sarebbe improvviso e lanciato molto prossimamente - scrive il giornale - La riposta di Teheran non dovrebbe farsi attendere. Potrebbe allora innescarsi una guerra totale, le cui conseguenze sarebbero imprevedibili».
Il presidente russo Dmitri Medvedev ha presentato una possibile guerra in Medio Oriente come una delle priorità al vertice con l'Ue di ieri a Bruxelles. Il gruppo aereo-navale della flotta russa del nord starebbe per entrare nel porto siriano di Tartus e il ministero della difesa russo si è rifiutato di specificare se sia accompagnato anche da sottomarini nucleari e di fornire notizie riguardo alla missione militare se scoppiasse una guerra in Iran.
Il colonnello Vladimir Popov, un noto analista militare russo, non esclude la partecipazione della Russia ad un conflitto: «Nel peggiore degli scenari, se Teheran fosse minacciata da una disfatta militare totale resistendo all'invasione delle forze Usa e della Nato, la Russia le fornirebbe il suo aiuto militare. Almeno tecnico».
Insomma cinesi e russi non sembrano disposte ad ingoiare in Siria ed Iran un altro rospo come quello libico, dove il loro alleato Gheddafi è stato fatto fouri dai bombardamenti Nato e poi giustiziato barbaramente dai ribelli.
Intanto l'Organizzazione iraniana dell'energia atomica (Ioea) ha smentito il deputato iraniano Avaz Heidarpur che aveva annunciato l'avvio, entro 3 anni, della costruzione di una nuova centrale nucleare nella provincia centrale di Isfahan. Secondo il network televisivo satellitare iraniano Press TV la Ioea ha comunicato che «I reportages pubblicati da alcune agenzie sulla costruzione di una nuova centrale nucleare nel nostro Paese non sono vere e noi le smentiamo per il presente».
Il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Ramin Mehmanparast, ha dovuto smentire anche un altro deputato, Parviz Sorouri, che aveva annunciato esercitazioni militari per simulare il blocco dello stretto di Ormuz, f da dove passa gran parte del petrolio irakeno e delle monarchie arabe del Golfo e la Turchia ha chiesto spiegazioni a Teheran sulla minaccia di attacco contro il sistema di difesa antimissilistica nell'est turco.
Il vice-presidente della Commissione parlamentare per la sicurezza nazionale e la politica estera, Hussein Ibrahim, l'11 dicembre aveva detto che «In caso di attacco è diritto naturale dell'Iran prendere a bersaglio i sistemi di lancio antimissile della Turchia».
 
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ho fatto un giro piu' lungo del solito con il pulcioso , fa' parecchio freddo , ma amo queste atmosfere

nebbie
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ma che cazz_o c'entra la macchina:eek: non riesco a toglierla :wall::wall::wall::wall::wall:
nebbie.jpg
 

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voleva essere un'immagine riflessiva e uscita na cagata:wall:

vi tenete la nebbia e la thema :wall:

addio :wall:

c'ho il virus:wall: faccio una cosa e questo ne fa' n'altra ecco perche' losso:wall:
 
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la non certezza genera paure
la non chiarezza genera paure
nei muri della mia citta' in >Rosso c'e' scritto Happy Crise and happy New debito : rifletto:rolleyes:

ho dedotto una cosa alla fine. che l'unica cosa certa che il futuro ci riservera' sara' l'incertezza. soviene farci il callo per non esserne vittima ma combattente


non so' bene che cazz_o volevo dire pero' :rolleyes:
 

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