Banche avare.
Come spuntare le condizioni migliori
Gli spread sono volati anche al 4%. Come superare la severa selezione all’ingresso
MUTUI. Più difficile ottenere credito
Banche avare.
Come spuntare le condizioni migliori
Gli spread sono volati anche al 4%. Come superare la severa selezione all’ingresso
Tra i contenuti del decreto sviluppo ci dovrebbe essere anche l’introduzione di una grazia statale sui mutui stipulati da giovani coppie sposate e senza reddito sicuro.
Quanto ci sia di reale lo potremo constatare solo quando ci sarà un testo di legge definitivo. Il problema vero sul mercato dei mutui in questo momento è, però, che il finanziamento rischiano di non trovarlo anche i potenziali acquirenti di casa, coniugati e non, che avrebbero la possibilità di pagare rate ragionevoli senza aiuti. Gli ultimi dati resi noti dal Crif, la centrale rischi al cui vaglio passano le richieste di finanziamento, parlano di un vero e proprio crollo delle domande a settembre: -23% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
L’analisi
La crisi dei debiti sovrani sta impattando in maniera pesante sull'offerta di credito. I tassi delle migliori offerte sono saliti di mezzo punto dalla fine di settembre, un effetto che a prima vista si può giudicare limitato, poiché comporta su 100mila euro un esborso mensile di circa 30 euro in più. Il fatto è che si tratta appunto delle migliori offerte, riservate a una clientela «prime», e solo delle poche banche che in questa fase provano interesse per un mercato giudicato troppo rischioso.
Analizzando i tassi a 20 e 30 anni offerti sul sito ww.mutuionline.it (
le cinque migliori condizioni) si scopre che tra le offerte più economiche e quelle meno appetibili c'è una differenza che va da un punto e mezzo a due punti. Nei prestiti fissi a 20 anni il gap di rata è di 104 euro, da 636 a 740. Nel trentennale è di 65 euro da 537 a 602. Nei variabili a 20 anni la differenza tra il mutuo migliore e il peggiore è di 97 euro, da 554 a 651; nel trentennale è di 46 euro, da 454 a 500.
Prima dell'estate un'analoga ricognizione avrebbe segnalato differenze confinate nell'ambito dei decimi di punto. E' da notare che nei finanziamenti trentennali nessuna delle banche presenti sul sito offre spread inferiori ai due punti.
La rata media mensile delle cinque offerte a 20 anni è di 584 euro per il variabile contro i 654 del fisso, con una divario di 70 euro. A 30 anni il gap è di 94 euro: 472 euro medi per il variabile contro i 566 del fisso. Sono differenze contenute, che lette di per sé potrebbero anche consigliare di puntare sul fisso se non ci fosse il problema che se si avvia oggi una pratica non c'è una reale garanzia di riuscire a «cristallizzare» le condizioni.
La maggiorazione
Il movimento all’insù dei tassi
(vedi grafici) è tutto dovuto al rialzo degli spread, perché i parametri di indicizzazione sono rimasti a livelli medio bassi. L'Eurirs, cui sono legati i prestiti a tasso fisso, nelle durate ventennali e trentennali si pone poco sopra il 3%, l'Euribor, parametro dei variabili, è all'1,40% per le durate mensili e all'1,6% per il trimestrale.
CorrierEconomia ha provato a valutare le politiche di spread adottate dalle principali banche italiane esaminando le condizioni desumibili dai fogli informativi che gli istituti pubblicano sui loro siti.
In
tabella riportiamo i dati di una quindicina di istituti sui fogli aggiornati alla data del 18 ottobre. Come si può verificare dalla lettura dei numeri solo il Bancoposta propone uno spread inferiore al 2%. Banca Intesa e Monte Paschi indicano un tasso fisso sganciato dall' indicizzazione all'Eurirs (ma lo spread reale in entrambi i casi è del 2,6%), un'altra big dell'intermediazione come Unicredit propone il 3,5% e gli altri istituti vanno in ordine sparso, per arrivare al 4% di Banca Sella, al 4,5% della Popolare di Vicenza e del Credem e addirittura al 5% della Popolare di Sondrio. Va precisato che si tratta di condizioni massime e che le banche possono proporre spread più bassi. Ma tutto è lasciato alla trattativa individuale e comunque chi chiede costi così alti evidentemente oggi mutui non ne vuole fare.
Commenta Stefano Rossini, amministratore delegato del portale Mutui Supermarket: «Molte banche hanno deciso di posizionarsi fuori mercato almeno sino a quando non si vedrà più chiaro sulle prospettive economico-finanziarie nazionali e internazionali e in attesa di definire le strategie per il 2012. D'altronde, in un momento in cui il costo della liquidità è alle stelle, il mutuo diventa meno interessante in termini di margini e pone al tempo stesso rischi sempre più elevati, legati all'incertezza economica, con la disoccupazione che potrebbe aumentare e le aspettative di reddito diminuire per molti italiani».
Gino Pagliuca