Big_boom
Ma tu pensi DAVVERO che i libri confondano le idee ai bambini?
A 9-12 mesi i bambini individuano i vari volti che vedono intorno a sé come maschili o femminili,
a 2 anni si riconoscono femmine o maschi, a 3 attribuiscono un genere alle persone intorno a se stessi, a 4 sono pienamente consapevoli di loro stessi e a 5 cercano informazioni sui ruoli in famiglia tra coetanei.
Ed è lì che si può aiutare un bambino o una bambina a non "irrigidirsi" sui ruoli, in maniera da non limitare la sua libertà. Chi se la sente di dire ad un bambino di 5 anni: "Non puoi giocare con una bambola, perché non è un giocattolo da maschio?" Non vi sembrerebbe una cattiveria terribile? E chi direbbe mai ad una bambina che non può avere una ruspa giocattolo perché è un gioco da "maschio"?
La verità è che i libri devono aprire le gabbie, non crearle e rinchiudervi le persone. I bambini poi! Hanno tutto il mondo davanti, perché chiuderli in una realtà che non è reale, non è vera?
Le famiglie in cui ci sono un padre e una madre, due figli, di sesso diverso e bianchi e eterosessuali NON sono la sola forma sociale che esiste. Nessuno pensa mai a come si possa sentire un bambino nero in una famiglia di bianchi, se non trova una sia rappresentazione in un libro destinato a bambini, come lo è lui.
Serve pluralità di modelli, perché tutti possano sentirsi uguali, perché tutti sentano di "avere il diritto di esistere" come gli altri.
Il libro "Pezzettino", di Lionni è incantevole ed è nella lista dei "pericolosissimi libri gay"

Pezzettino era convinto di essere il pezzetto di qualcosa e passava la sua vita a domandare a tutti quelli che incontrava se fossero per caso alla ricerca di un pezzo mancante quale poteva essere lui.
Pezzettino non aveva dubbio alcuno di essere un pezzo smarrito per chissà quale ragione di qualcuno che forse disperatamente vagava per cercarlo.
Che fosse la sua dimensione o la sua forma ad indurlo a simili pensieri non si sa, quel che è certo è che Pezzettino non si sentiva compiuto, vagava alla ricerca della sua parte mancante, sospeso tra l’essere e il non essere.
A quelli che incontra propone di completarli, ma quelli si sentono già completi, capaci come sono di imprese eccellenti o acrobazie mirabolanti.
E pezzettino comincia a perder la speranza di trovare il suo posto nel mondo, finché il saggio della montagna non lo indirizza verso l’isola del chi sei.
E lì a Pezzettino succede qualcosa di incredibilmente imprevedibile. Pezzettino cade e si rompe in mille pezzi! Ebbene si, lui è fatto di tanti pezzi, proprio come tutti gli altri che lui conosceva.
E solo quando si ritrova scomposto, capisce l’unicità dell’insieme che lui rappresenta.
Lui non è il pezzettino di qualcun altro, lui è Pezzettino!
E Pezzettino scoprendo sé stesso, scopre la felicità.
E se lo si legge a voce alta con i piccoli, si riflette insieme sulla loro unicità!