Coronavirus:il governo italiano ha pensato che il nemico fosse il razzismo fregandosene del CONTAGIO (2 lettori)

ocramwall

vivi lo spazio intorno a te
Ciao tontolina
Sono rientrato in IO ,complici le costrizioni domiciliari, e che ti trovo : La Lina ....che sorpresa..
sono inoltre colpito da come sei puntuale e precisa nell'elencazione dei fatti distinguono i tempi attuali.
Spero tu stia bene
Ciao marco
 

tontolina

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Covid-19 - Situazione in Italia
 

tontolina

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Coronavirus, la diretta – I contagi sono 31.506, le vittime 2.503. Il commissario Arcuri: “Attrezzarci per economia di guerra”. Mattarella: “Clima di difficoltà, cittadini siano uniti intorno a valori costituzionali”

I dati: nelle ultime 24 ore 2.989 contagiati e 345 morti. Il supercommissario: "Raddoppieremo posti in terapia intensiva". Il presidente della Repubblica e quello del consiglio inviano un messaggio al Paese nell'anniversario dell'Unità. La Sicilia rifiuta di far sbarcare 200 siciliani in arrivo da Malta. De Luca al Governo: "In Campania ancora troppi assembramenti, mandate l'esercito" - CRONACA ORA PER ORA

Coronavirus, la diretta - I contagi sono 31.506, le vittime 2.503. Il commissario Arcuri: "Attrezzarci per economia di guerra". Mattarella: “Clima di difficoltà, cittadini siano uniti intorno a valori costituzionali" - Il Fatto Quotidiano


È un’Italia in piena emergenza quella che festeggia l’anniversario numero 159 dell’Unità del Paese. Il presidente della Repubblica ha rotto il silenzio per la terza volta in pochi giorni, inviando un messaggio ai cittadini colpiti dall’emergenza coronavirus. Domenico Arcuri, il nuovo supercommissario nominato da Giuseppe, parla per la prima volta in tv e spiega che le epidemie sono come le guerre, e quindi bisogna attrezzare la nostra economia come nei momenti di guerra: “Dobbiamo produrre prima possibile quello che ci serve”.

I dati della protezione civile – La corsa del virus, infatti, non si ferma. I contagiati superano quota trentamila: fino a oggi sono in totale 31.506 i casi di Covid-19, con un incremento di 2.989 persone in 24 ore. In questo momento sono 26.062 quelle che risultano positive, visto che 2.941 sono guariti: 192 persone nell’ultimo giorno, mentre ieri i guariti erano 414. Le vittime, invece, raggiungono quota 2.503, con 345 morti nell’ultimo giorno, solo 4 in meno di ieri. Anche se la curva di crescita del contagio è al 12.60% (ieri era al 13%), dunque, sono diminuite oggi le persone guarite mentre le vittime sono praticamente allo stesso livelli di ieri. Sfonda il muro delle duemila unità il dato relativo ai malati ricoverati in terapia intensiva: sono 2.060, 209 in più rispetto a ieri. Di questi 879 sono soltanto in Lombardia. Dei 31.506 casi complessivi, 12.894 sono ricoverati con sintomi e 11.108 sono quelli in isolamento domiciliare. Dati che per il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, sono “nel trend di questo periodo. Credo che la prossima settimana avremo dati adeguati alle misure adottate”.
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Il commissario: “Attrezzarci come in tempi di guerra” Il commissario scelto da Conte, Domenico Arcuri, ha spiegato quali saranno i primi passaggi della sua azione: “A partire dalle misure inserite nel decreto di ieri, dobbiamo ripristinare un pezzo di industria nazionale che non c’è più. Le guerre commerciali e le epidemie globali rispondono alle stesse regole: ne escono prima e meglio i Paesi che si dotano di tutto quello che serve per combattere le guerre e sconfiggere le epidemie. Dobbiamo arrivare il prima possibile a questo obiettivo”. In una serie d’interviste televisive Arcuri ha spiegato che “l’emergenza ha vastità e velocità straordinaria, servono mascherine perché gli italiani si contagino meno possibile, che le terapie intensive si raddoppino prima possibile”. Quindi è entrato nel dettaglio dei numeri: “Abbiamo 5300 posti di terapia intensiva, siamo tra i Paesi che ne hanno di più nonostante quello che si dice, ma sono drammaticamente pochi rispetto alle esigenze”.

Bergamo, finiti i posti in terapia intensiva – A Bergamo, nel frattempo, l’emergenza non si ferma. Gli 80 letti di terapia intensiva all’ospedale Papa Giovanni XXIII sono al momento tutti occupati. La drammatica situazione, confermata da fonti ospedaliere, è stata registrata in queste ore. Per i malati che avranno bisogno di ventilazione ed ossigeno si farà ricorso alla rete delle terapie intensive italiane, come già avvenuta nei giorni scorsi. Anche le pompe funebri sono allo stremo, con oltre 10 chiamate all’ora ricevute. Tra le vittime nella provincia più colpita dal contagio, anche due lavoratori delle Poste Italiane. I decessi riaprono il dibattito sull’apertura degli uffici pubblici. “I due dipendenti avevano lavorato fino a pochi giorni fa, uno in un centro di recapito e l’altro in un ufficio postale di due comuni della provincia di Bergamo”, dice Marisa Adobati, componente della segreteria della Slc-Cgil di Bergamo. “Ora basta – protesta la sindacalista – è ora di chiudere gli uffici postali“.

Medici: “Tamponi a sanitari asintomaci” Il sistema sanitario è messo a dura prova dall’emergenza un po’ ovunque. I sindacati dei lavoratori in ambito medico chiedono da giorni che anche in corsia vengano effettuati i tamponi, richiesta ribadita oggi anche da Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici. “È necessario estendere l’utilizzo del test con tampone a tutti i medici asintomatici che trattano i pazienti con Covid-19, per impedire una diffusione impropria del contagio”, afferma, e avverte: “medici e personale sanitario asintomatici ma positivi al nuovo coronavirus senza saperlo rappresentano, infatti, una mina vagante ed un enorme rischio negli ospedali”. In Lombardia, anche i medici di base protestano: chiedono più protezioni per lavorare, essendo un “primo filtro” per i malati. Stesse richieste vengono avanzate anche dai Vigili del Fuoco: “Siamo senza dispostivi di protezione, così diventiamo un rischio per i cittadini”.

La Sicilia non fa sbarcare 200 siciliani da Malta – Tiene per adesso il Sud, dove secondo la Protezione civile “è ancora prematuro fare delle previsioni sulle diffusioni del virus e per poter esprimere dei giudizi. Quello che è importante è limitare la mobilità e stare più possibile a casa, perché questo è l’unico modo che ci permette di ridurre la diffusione del virus”. Proprio per ridurre il contagio la Regione Sicilia ha deciso di non dare il permesso allo sbarco degli oltre 200 siciliani, per lo più lavoratori, che hanno chiesto aiuto all’ambasciata d’Italia per lasciare Malta e rientrare a casa. Lo ha reso noto la sede diplomatica con una nota. Mentre conferma che circa 200 diretti verso altre regioni domani potranno prendere un charter in partenza alle 7.55 da Malta per Roma Fiumicino, informa che Palermo ha rifiutato l’imbarco di passeggeri sul catamarano diretto a Pozzallo che potrà portare solo merci. In Campania, invece, ancora troppa gente pare continui a uscire. E il governatore Vincenzo De Luca ha scritto al premier Conte, ai ministri di Interno e Difesa e al capo della Protezione civile per chiedere l’invio dell’Esercito. “Ancora oggi si registrano assembramenti dei cittadini e trasgressioni alle prescrizioni imposte in sede nazionale e regionale. Diventa quindi ancora più urgente la necessità di avere sul territorio unità delle Forze Armate a supporto delle Forze dell’Ordine, cui va il riconoscimento del grande sforzo organizzativo e di efficienza che sta assicurando su ampie aree del territorio per il rispetto delle misure sanitarie adottate”.

CRONACA ORA PER ORA
Coronavirus, la diretta - I contagi sono 31.506, le vittime 2.503. Il commissario Arcuri: "Attrezzarci per economia di guerra". Mattarella: “Clima di difficoltà, cittadini siano uniti intorno a valori costituzionali" - Il Fatto Quotidiano
 

tontolina

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È successo ad Aosta e a Bari. Risultato: medici contagiati e procura che indaga per epidemia colposa aggravata.

Coronavirus, ancora 8mila denunce in 24 ore per violazione delle disposizioni. Ad Aosta e Bari si indaga per epidemia colposa aggravata
Picnic in famiglia, parrucchiere fuori legge, amore in auto, vendita abusiva delle mascherine in strada: c'è di tutto nelle denunce delle forze dell'ordine di tutta Italia nei confronti di chi non si attiene alle regole stabilite dal governo nel decreto dell'8 marzo scorso


Coronavirus, ancora 8mila denunce in 24 ore per violazione delle disposizioni. Ad Aosta e Bari si indaga per epidemia colposa aggravata - Il Fatto Quotidiano

Ancora denunce, tante, per gli italiani che violano le disposizioni del governo per combattere il diffondersi del coronavirus: nella sola giornata di lunedì 16 marzo, infatti, sono stati 8mila coloro che sono stati segnalati dalle forze dell’ordine. Ma c’è anche chi ha fatto peggio, non comunicando i propri spostamenti a rischio prima di sottoporsi a interventi chirurgici. È successo ad Aosta e a Bari. Risultato: medici contagiati e procura che indaga per epidemia colposa aggravata.

L’esercito di chi non rispetta le regole e le scuse più strane
Picnic in famiglia, parrucchiere fuori legge, amore in auto, vendita abusiva delle mascherine in strada: c’è di tutto nelle denunce delle forze dell’ordine di tutta Italia nei confronti di chi non si attiene alle regole stabilite dal governo nel decreto dell’8 marzo scorso. Il rispetto delle norme e delle restrizioni chiama in causa anche i sindaci delle principali città italiane che in questi giorni si stanno spendendo in prima persona per richiamare i propri concittadini a stare in casa. Un allarme, in particolare, arriva da Marco Potì, primo cittadino di Melendugno, comune del Leccese, che ha segnalato alle autorità e alla magistratura il rischio contagio nel cantiere Tap. Lì, sostiene, ci sarebbero molti lavoratori, alcuni dei quali provenienti anche dalle zone rosse, sprovvisti di mascherine e materiale di protezione.


I sequestri della Guardia di finanza di tutta Italia
Ma intanto le denunce continuano a fioccare in ogni angolo d’Italia per comportamenti ormai non più tollerati dalle forze dell’ordine. E’ il caso delle 12 persone fermate dai carabinieri durante un picnic in un parco di Napoli, con tanto di sedie e tavolini. “Avevamo bisogno di prendere un po’ d’aria”, la loro giustificazione ai militari. Non ha resistito alla tentazione una coppia nel Milanese che si è appartata in auto. Un episodio notato da una pattuglia dei carabinieri che li ha denunciati per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. In cinque, invece, sono stati sanzionati per aver tenuto aperto il negozio di parrucchiere a Bologna. Si tratta di un dipendente e di quattro clienti. Il negozio è stato chiuso ed è partita anche la segnalazione alla Prefettura per la futura sospensione dell’attività. Innumerevoli, invece, i casi di mascherine vendute con rincari anche di oltre il 1.000% o non conformi alla normativa. Dall’inizio dell’epidemia la Guardia di Finanza ha effettuato oltre 60mila sequestri.
L’ultimo oggi in una ditta di pompe funebri nel Palermitano, dove i titolari vendevano mascherine artigianali completamente fuori legge e prive del marchio CE.
Un farmacista, nella zona di Chiaia, a Napoli, è stato denunciato per aver speculato sui prezzi di gel e mascherine.
A Bologna, invece, un gruppo di ragazzi è stato denunciato dopo essere uscito di casa per andare a fare una partita di pallone fra amici. Sanzione anche ad un pensionato che stava assistendo al match.

Sanzioni in arrivo anche per i bontemponi di internet
Con l’accusa di procurato allarme è finito nei guai un 44 enne della provincia di Potenza, che su Facebook aveva scritto di trovarsi a Codogno, quando in realtà era nel suo paesino lucano.
E la lotta alle fake news, che in questi giorni di emergenza si diffondo quantomai velocemente, sarà tra le priorità dell’Asl di Rieti che ha annunciato l’intenzione di segnalare alle autorità chiunque “annunzi pericoli inesistenti, susciti allarme presso l’Autorità, o presso Enti e singole persone”. Appelli che ricalcano le parole di molti sindaci d’Italia, “in prima linea” nella lotta al virus. È subito diventato virale, oggi, il video del primo cittadino di Delia, comune di 4.000 anime in provincia di Caltanissetta. “Ora tutti podisti sono diventati?”, si chiede Gianfilippo Maria Bancheri, lamentando il fatto che molti concittadini non rispettino l’indicazione di restare in casa. “Come andrà tutto bene se continuiamo ogni giorno ad uscire per fare la spesa, quando andrebbe fatta una volta ogni dieci giorni – evidenzia -. Come andrà tutto bene se tutti i giorni le persone escono per andare a comprare le sigarette. Come andrà tutto bene se la gente fa avanti e indietro dal benzinaio. Ma questa benzina a cosa serve se dovete restare a casa? Come andrà tutto bene se moltissime persone chiedono il parrucchiere a casa?”. Domande retoriche alle quali, però, qualcuno, stando al numero di denunce quotidiane, ancora non riesce a rispondere correttamente.

Non avvisano i medici di esser stati nelle zone rosse e li contagiano
Aosta – Epidemia colposa aggravata, reato per cui si rischiano fino ai 12 anni di carcere. È l’ipotesi di reato su cui indagano le Procura di Aosta e Bari dopo che due persone hanno contagiato altrettante equipe mediche. Il motivo? Prima di esser curati non hanno comunicato di provenire dalle zone della massima diffusione del Covid-19. Ad Aosta i pm hanno aperto d’ufficio un fascicolo su quanto accaduto all’ospedale Parini: chirurgo, anestesista e infermiere contagiati. Tutti e tre stavano per operare un paziente che aveva nascosto i sintomi influenzali e che poi è risultato positivo al tampone. Il fascicolo è affidato al pm Luca Ceccanti. I fatti sono avvenuti a metà della scorsa settimana. L’uomo stava per essere sottoposto a un ordinario intervento di rinosettoplastica, ma poi è stato dimesso e confinato all’isolamento domiciliare. È stato l’anestesista a insospettirsi, notando un rialzo della temperatura corporea. Il paziente aveva lavorato in una località turistica della bassa Valle d’Aosta, venendo a contatto con molti turisti lombardi. Da giorni aveva una lieve tosse e un bruciore agli occhi. Sintomi che non aveva riferito ai sanitari, temendo che l’operazione programmata da tempo potesse essere rinviata, come poi avvenuto.

Bari – A Bari situazione molto simile. In Puglia la Procura ha aperto un’indagine per diffusione colposa di epidemia e falso in cartella clinica a carico di una partoriente, poi risultata positiva al coronavirus, ricoverata nella clinica Mater Dei. La donna, stando alla denuncia di tre persone venute in contatto con lei, avrebbe omesso di comunicare che proveniva dall’Emilia Romagna. L’inchiesta è nata dalla denuncia di un’infermiera e un operatore socio sanitario della ginecologia dove era ricoverata la donna e da un’altra partoriente in stanza con la donna. L’infermiera e l’altra partoriente hanno denunciato di essere state esposte a rischio contagio e di trovarsi, per questo, attualmente in quarantena domiciliare. L’oss, invece, è già risultato positivo al tampone del coronavirus.

I fatti denunciati risalgono al 7 marzo scorso. La partoriente, tornata da Parma per partorire a Bari nella clinica dove lavora sua madre, non avrebbe tempestivamente informato il personale della struttura di provenire dal nord Italia. Sarebbe stata quindi in contatto per ore con il personale sanitario privo delle necessarie misure di sicurezza anti-contagio e ricoverata in stanza con un’altra partoriente. Con l’insorgenza dei primi sintomi e dopo aver rivelato la provenienza dall’Emilia Romagna, sarebbe stata sottoposta a tampone risultando positiva. L’infermiera denunciante lo ha appreso il 9 marzo e si è messa in auto-quarantena con tutta la famiglia. Stessa cosa ha fatto l’altra partoriente. L’operatore ausiliario, invece, poi risultato positivo al coronavirus, lo avrebbe appreso solo l’11 marzo. I tre querelanti sono assistiti dall’avvocato Fabio Campese. La partoriente denunciata, difesa dall’avvocato Daniela Castelluzzo, ha dichiarato nei giorni scorsi che “non corrisponde al vero di aver taciuto di provenire da Parma e di aver provveduto a prendere tutte le accortezze necessarie“. Nella stessa clinica altre sei persone, un medico e cinque infermieri, sono risultati poi positivi al tampone ma non ci sono al momento elementi per poter collegare questi ulteriori contagi al caso della partoriente.
 
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tontolina

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Quando i presidenti di lombardia e Veneto avevano chiesto subito la quarantena per gli arrivati dalla Cina.... furono tacciati di "RASSISMO" e il governo piddiota non fece nulla per feramre il contagio

ecco i risultati della loro decisione

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Le bare dei morti di COVID-19 di Bergamo portate sui camion dell’esercito
Il forno crematorio della città non riesce più a tenere il ritmo dei decessi, e le immagini sono state tra le più commentate e condivise dall'inizio dell'epidemia

Le notizie di oggi sul coronavirus in Italia
Dall'inizio dell'epidemia 35.713 persone sono risultate positive: nell'ultima giornata ci sono stati 1.084 guariti e 475 morti
Le notizie di oggi sul coronavirus in Italia - Il Post

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Secondo i dati diffusi mercoledì dalla Protezione Civile, le persone che in Italia sono risultate positive al test per il coronavirus (SARS-CoV-2) dall’inizio dell’epidemia sono in tutto 35.713 (erano 31.506 ieri): il dato comprende sia le persone “guarite” (4.025, 1.084 in più di ieri) che quelle morte (2.978, 475 in più di ieri). Le persone che risultano attualmente positive sono 28.710, 2.648 in più rispetto a ieri. Bisogna considerare che a questi dati vanno aggiunti quelli della Campania, al momento mancanti.

La Protezione Civile ha reso noto, inoltre, che 12.090 persone sono in isolamento domiciliare, mentre 2.257 sono nei reparti di terapia intensiva, 197 in più di ieri.

La regione con la situazione peggiore continua a essere la Lombardia: i casi di contagio confermati dall’inizio dell’epidemia sono 17.713, con 924 ricoverati in terapia intensiva (45 più di ieri).

La Protezione Civile ha annunciato anche che grazie alla Centrale remota operazioni soccorso sanitario (Cross) finora sono stati effettuati 55 trasferimenti di pazienti in terapia intensiva dalla Regione Lombardia verso altre regioni (di cui 18 affetti da COVID-19 e 37 da altre patologie). I pazienti sono attualmente ricoverati negli ospedali delle regioni Piemonte (11), Friuli Venezia Giulia (9), Toscana (9), Veneto (6), Abruzzo (5), Lazio (4), Umbria (4), Puglia (3), Molise (2) e Sicilia (2).



Tra le notizie principali di oggi c’è la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del cosiddetto decreto legge “Cura Italia”, che contiene una serie di misure economiche e di altro tipo per affrontare la pandemia da coronavirus tra cui l’estensione della cassa integrazione a tutte le imprese, la sospensione delle scadenze fiscali e contributive, crediti di imposta per le imprese e molto altro. Qui trovate le principali misure, spiegate.



Oggi si è parlato molto anche dei dati diffusi ieri dall’assessore per la Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione della Lombardia, Fabrizio Sala, secondo cui dai rilevati grazie ai ripetitori della rete cellulare è emerso un numero un numero eccessivo di spostamenti in regione. Oggi anche il presidente della regione Attilio Fontana ha affrontato la questione degli spostamenti eccessivi dicendo che «se si dovesse andare avanti così domanderemo al governo provvedimenti più rigorosi».

A questo proposito oggi il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, intervistato dalla trasmissione di Rai 3 Agorà, ha detto che seppure l’attività sportiva all’aperto sia consentita, a patto che venga svolta in solitudine e lontano da assembramenti, il governo potrebbe valutare nei prossimi giorni di vietarla con un nuovo decreto.

Sempre oggi il ministero dell’Interno ha diffuso i nuovi dati agegiornati relativi ai controlli e alle denunce effettuati negli ultimi giorni per le trasgressioni delle limitazioni agli spostamenti: dall’11 al 17 marzo sono state controllate 1.025.655 persone 44.521 sono state denunciate.
Per quanto riguarda gli esercizi commerciali, 527.014 sono stati controllati e 1.473 titolari sono stati denunciati.

Intanto è morto uno dei tre turisti italiani che erano ricoverati a Cuba, dove erano arrivati il 9 marzo. È un uomo di 61 anni già affetto da problemi di asma bronchiale, le cui condizioni erano peggiorate il 15 marzo.

– Leggi anche: Parigi senza le persone
 
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Le bare dei morti a Bergamo
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Guido Crosetto, coronavirus: "Le agenzie di rating ci metteranno un secondo a far saltare il Paese"

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19 marzo 2020
"Volevo star zitto ma non ce la faccio". Guido Crosetto sferza il governo Conte sull'emergenza coronavirus. "Vi rendete conto di quello che sta succedendo?", chiede polemico il fondatore di Fratelli d'Italia, che si rivolge direttamente ai suoi followers: "Scusatemi, vi prego, ma non sono riuscito a trattenermi".
 

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