CORRUZIONE tedesca: La GERMANIA è il cuore MARCIO e MAFIOSO dell’Europa

PUNTO 1-Arrestati dirigenti Siemens, Alstom per tangenti su appalti metro Milano - Reuters News
23-Jun-2020 15:36:49

Aggiorna con commento Siemens al paragrafo 4
MILANO, 23 giugno (Reuters) - Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano ha arrestato 13 persone, tra cui i dirigenti delle controllate italiane della tedesca Siemens SIEGn.DE e della francese Alstom ALSO.PA, nell'ambito di un'indagine per corruzione relativa a presunte tangenti su appalti della metropolitana di Milano.
Lo ha riferito la procura di Milano in una nota.
Tra gli arresti rientrano anche funzionari di Atm, società municipalizzata di trasporti del comune di Milano, oltre che i dirigenti dell'azienda di servizi IT Engineering Ingegneria Informatica e di altre tre società di appalti, secondo quando si legge in una nota.
"Siamo appena stati informati dei fatti. È attualmente in corso un'indagine e stiamo collaborando con le autorità", ha riferito una portavoce di Alstom in una mail a Reuters.
Siemens in una nota dice che gli uffici di Siemens Mobility a Milano sono stati perquisiti dalla Gdf, aggiungendo di star cooperando "pienamente con le autorità" e di avere "tolleranza zero verso corruzione, violazioni dei principi della concorrenza leale o altre violazioni della legge".
Una portavoce di Engineering Ingegneria Informatica ha detto che l'azienda è stata informata oggi stesso dell'indagine. "Stiamo esaminando le circostanze dell'indagine e non abbiamo alcun aggiornamento al momento", ha aggiunto.
"Atm sin da subito ha prestato la propria fattiva collaborazione alle autorità inquirenti anche al fine di determinare al più presto gli elementi relativi alle responsabilità dei soggetti indagati e assumere tutti i conseguenti provvedimenti a riguardo", si legge in una nota di Atm.
Le altre aziende non hanno immediatamente risposto a una richiesta di commento.
L'accusa ha riferito che le stesse aziende sono sotto indagine, in linea con la legge italiana che stabilisce la responsabilità delle aziende in relazione a reati commessi dai propri dirigenti.
I soggetti arrestati sono sospettati di corruzione, di turbativa d'asta, peculato, abuso di ufficio e contraffazione di atti pubblici.
Le presunte tangenti ammontano a 125.000 euro pagati o promessi tra ottobre 2018 e luglio 2019 in relazione a otto appalti di gara del valore di 150 milioni di euro.
La Guardia di Finanza ha perquisito case e uffici in connessi all'indagine in 15 città, secondo quanto si legge nella nota.
 
Wircard non molla: prosegue l'attività commerciale e titolo recupera

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Mercato azionario6 ore fa (29.06.2020 10:18)
© Reuters.
Di Mauro Speranza
Investing.com – Colpo 'di reni' per Wirecard a Francoforte, dopo le dichiarazioni della società sul proseguimento della sua attività.
Wirecard (DE:WDIG) guadagna oltre il 170% e torna sopra i 3,5 euro per azione, anche se resta lontanissima dai livelli pre-scandalo quando aveva toccato 104 euro.
Nel corso del weekend, la società tedesca di pagamenti elettronici ha annunciato che la sua attività prosegue nonostante il deposito della domanda di insolvenza presso un tribunale di Monaco di Baviera in data 25 giugno, giorni dopo aver rivelato che probabilmente non esistevano più di 2 miliardi di dollari in contanti mancanti dal suo bilancio.
Secondo quanto spiegato da Wirecard, la decisione di aprire o meno una procedura di insolvenza è ancora in fase di revisione, aggiungendo che a tempo debito dovrebbe essere nominato un curatore fallimentare provvisorio.
La società ha dichiarato di aver discusso le misure con le autorità del Regno Unito dopo che la Financial Conduct Authority ha congelato le operazioni di Wirecard Card Solutions, l'operazione di Wirecard nel Regno Unito.
Un imbarazzante record per il Dax
Lo scandalo Wirecard rappresenta un primato per il Dax, in quanto si tratta della prima società del principale indice tedesco a dichiarare l'insolvenza.
Inoltre, nel mirino è finita anche la Bafin, la società incaricata dei controlli sulle società, che prima aveva difeso le società dalle inchieste che denunciavano buchi di bilancio, per poi cambiare atteggiamento quando lo scandalo era scoppiato.[comportamento classico da parte dei tedeschi che negano sempre fino all'evidenza]
Lorenzo Bini Smaghi, ex componente del consiglio direttivo della Banca centrale europea, scrive sul Financial Times che non ci potrà mai essere un'unione dei mercati dei capitali europei senza un sistema unico di vigilanza, soluzione indicata per garantire la regolarità dei mercati.
“Tutti i politici, a livello nazionale e europeo, sono pubblicamente favorevoli alla creazione di un'Unione dei mercati dei capitali, ma sono in realtà riluttanti a prendere le misure necessarie. E una delle decisioni chiave da prendere è la creazione di una forte istituzione federale incaricata di vigilare sui mercati finanziari", spiega Bini Smaghi.
Ma "le forze che sostengono lo status quo", scrive, "sono forti" e le fragilità di questo sistema "derivano dall'eccessiva vicinanza tra gli enti finanziari vigilati e i rispettivi supervisori" e "dall'eccessiva vicinanza tra questi ultimi e le autorità politiche locali". E conclude: "Se il caso Wirecard non venisse considerato sufficientemente grave per agire in modo più deciso verso un supervisore unico del mercato europeo, piu' forte e indipendente, in futuro si verificheranno inevitabilmente altre crisi che colpiranno i risparmiatori e i contribuenti europei".



WIRECARD: COME PREVISTO SALTANO LE RICARICABILI. GRANE PER SISALPAY... e due parole sulla demenziale limitazione del contante WIRECARD: COME PREVISTO SALTANO LE RICARICABILI. GRANE PER SISALPAY… e due parole sulla demenziale limitazione del contante
 
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e la germania finge di crederci
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a loro non conviene uscire dall'€uro e sono disposti a fare notevoli contorsionismi etici... lo sappiamo i tedeschi sono sepolcri imbiancati

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Wirecard, presidente BaFin definisce scandalo 'enorme atto criminale'
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1 ora fa (02.07.2020 18:09)
CHISSà dove stava quando doveva controllare
© Reuters. Felix Hufeld, presidente dell'Autorità federale di vigilanza finanziaria tedesca BaFin (Bundesanstalt fuer Finanzdienstleistungsaufsicht) presso l'ufficio Thomson Reuters di Francoforte
© Reuters. Felix Hufeld, presidente dell'Autorità federale di vigilanza finanziaria tedesca BaFin (Bundesanstalt fuer Finanzdienstleistungsaufsicht) presso l'ufficio Thomson Reuters di Francoforte

FRANCOFORTE (Reuters) - Il presidente dell'autorità federale di vigilanza tedesca ha definito lo scandalo finanziario che coinvolge Wirecard "un imponente atto criminale",
mentre la Deutsche Bank (DE:DBKGn) ha detto di stare valutando la possibilità di sostenere l'unità bancaria dell'azienda.
"È il classico, vecchio comportamento criminale", ha detto il presidente di BaFin, Felix Hufeld, durante una tavola rotonda online.

Wirecard ha dichiarato bancarotta per insolvenza la scorsa settimana con debiti di oltre 4 miliardi di euro dopo un buco in bilancio di 1,9 miliardi che secondo il revisore contabile EY è il risultato di una sofistica operazione di frode internazionale.[insomma sono criminali ,non stupidi]
La Deutsche Bank ha detto di stare collaborando con BaFin e il curatore fallimentare di Wirecard riguardo a un possibile supporto finanziario a Wirecard Bank.
"Siamo preparati in principio a fornire questo supporto nel contesto di un proseguimento delle operazioni commerciali, nel caso in cui tale assistenza diventi necessaria", ha detto Deutsche Bank.

Wirecard, presidente BaFin definisce scandalo 'enorme atto criminale'
 
HAI CAPITO ‘STI TEDESCHI - NON SOLO PORNO E TITOLI TOSSICI, ORA SPUNTA ANCHE LA MAFIA! LA ‘NDRANGHETA E LE COSCHE CALABRESI SFRUTTAVANO I SERVIZI DELL’EX COLOSSO DEL FINTECH - I CASI DI “BETUNIQ”, “CENTURIONBET” E “SKS365”: SOCIETÀ SU CUI TRANSITAVANO (VIA MALTA) MILIONI DI EURO DERIVANTI DAGLI INCASSI ILLECITI CHE ARRIVAVANO DALLA RACCOLTA FISICA DELLE SCOMMESSE

5 AGO 09:41

Matteo Civillini e Gianluca Paolucci per “la Stampa”



wirecard markus braunWIRECARD MARKUS BRAUN

Bet Uniq era una società di scommesse
che si era inventata un modo ingegnoso per aggirare la normativa italiana sul gioco d'azzardo. Il sistema si reggeva su due elementi: la 'ndrangheta e i servizi di Wirecard, l'ex colosso tedesco del fintech, franato nel giugno scorso con un buco di due miliardi e una storia opaca ancora in gran parte da scrivere.

BetUniq funzionava così: una fitta rete di agenzie camuffate da internet point dove, in teoria, i clienti avrebbero dovuto creare un proprio profilo online e scommettere senza l'intermediazione del centro. In realtà, le agenzie accettavano scommesse in contanti che venivano poi caricate su un unico conto gioco alimentato da un fido concesso da Uniq Group.

Società maltese a capo di BetUniq, Uniq Group disponeva di un conto corrente aperto presso Wirecard che veniva utilizzato per il trasferimento di soldi dai centri scommesse in Italia alla casa madre. Nel 2014 erano transitati su questo conto circa 3,9 milioni di euro, che secondo gli investigatori della Dda di Reggio Calabria rappresentavano una parte degli incassi illeciti derivanti dalla raccolta fisica delle scommesse.

Betuniq non esiste più dal luglio 2015, spazzata via dall'operazione Gambling della Dda reggina. Il processo d'Appello per 22 imputati si è chiuso un anno fa con sedici condanne e sei assoluzioni. Tra i reati contestati l'intestazione fittizia di beni, l'associazione per delinquere e l'associazione mafiosa.

Tra le tante ombre del caso, oltre alla incapacità di regolatori e controllori di intervenire malgrado i numerosi allarmi, anche la disinvoltura con la quale Wirecard si è prestata a regolare transazioni di clienti ai limiti del legale - dal porno estremo al trading di prodotti finanziari ad alto rischio. Fino alle organizzazioni criminali vere e proprie.

Perché quello di BetUniq non è un caso isolato e le cosche reggine non sono le sole, tra le organizzazioni criminali, ad aver testato l'efficienza di Wirecard per raccogliere e trasferire denaro derivante da attività illecite. Tra i suoi clienti c'era anche Centurionbet, società di gambling controllata dalla famiglia Martiradonna, vicina alla criminalità organizzata barese. Wirecard processava i pagamenti degli scommettitori sul sito Bet1128. Marchio che all'apice della propria espansione commerciale vantava diverse decine di centri scommesse in tutt' Italia e un fatturato stimato in oltre 100 milioni di euro.

Il rapporto tra Wirecard e Centurionbet è proseguito fino al maggio 2017, quando l'azienda maltese ha chiuso i battenti in seguito a un'inchiesta della Dda di Catanzaro. Schermata dietro una serie di scatole vuote a Panama e alle Isole Vergini Britanniche, la proprietà di Centurionbet era nelle mani di Francesco Martiradonna. Condannato l'anno scorso a 11 anni e 4 mesi per concorso esterno per aver fatto affari nel gioco d'azzardo con il clan Arena di Crotone.

Del legame tra Wirecard e Centurionbet ha scritto nei giorni scorsi il Financial Times. Un ex dipendente dell'azienda tedesca ha riferito al quotidiano britannico che Wirecard avrebbe svolto una revisione interna su Centurionbet dopo che erano emerse infiltrazioni mafiose in un altro operatore maltese. L'analisi di compliance avrebbe avuto esito positivo sulla base di garanzie fornite dall'azienda.

Ad affidare i propri soldi a Wirecard è stata in passato anche Sks365, un'altra azienda nota alle cronache giudiziarie. Nel novembre 2018 le procure di Reggio Calabria, Bari e Catania hanno accusato l'azienda di aver stretto alleanze, almeno fino al 2017, con clan di Cosa Nostra, Sacra Corona Unita e 'ndrangheta. Ponendo così le basi per costruirsi una solida posizione nel mercato.

Oggi la gestione di Sks365 è passata a un nuovo management estraneo ai fatti incriminati. Ma all'epoca la proprietà era nelle mani di manager poi arrestati per associazione mafiosa, riciclaggio e truffa aggravata. Dalle carte dell'indagine emerge che tra numerosi conti correnti in mezza Europa, Sks365 ne aveva anche due con Wirecard, nei quali alle fine del 2015 erano custoditi oltre un milione e mezzo di euro.
 
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Wirecard, presidente BaFin definisce scandalo 'enorme atto criminale'
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1 ora fa (02.07.2020 18:09)
CHISSà dove stava quando doveva controllare
Scomparso poche ore prima del consiglio di amministrazione che ha gettato nell'orrore il mondo finanziario tedesco, marsalek è tutt'ora ancora latitante

MARSALEK: “Ma come ha fatto quest’uomo – del quale in pochi conoscevano l’esistenza – a mettere in piedi una rete criminale come quella che sta venendo alla luce? Molto semplicemente, grazie alla liquidità presunta considerata quasi illimitata della stessa Wirecard e del “rigonfiamento” del suo titolo azionario, che gli hanno permesso negli anni di fare le spalle grosse nei confronti degli investitori e dei più importanti organi di mercato. E che lo hanno reso, in conclusione, il vero cartaio delle operazioni illecite di Wirecard AG.”

ECCO SPIEGATO PERCHÉ BAFIN PERSEGUIVA I GIORNALISTI INVESTIGATIVI ANZICHÉ LE EVIDENTI FRODI CONTABILI DELLA WIRECARD


Che fine ha fatto Marsalek, la mente dietro allo scandalo Wirecard
 
“AUSTERI”: sempre più casi di riciclaggio di denaro sporco in Germania…


l numero di casi sospetti di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo in Germania è in notevolmente aumento.
Lo emerge dal rapporto annuale della Financial Intelligence Unit (FIU) per il 2019, che il “Tagesspiegel” di Berlino ha ricevuto in anticipo. Dopo l’istituzione dell’unità federale antiriciclaggio, il numero di segnalazioni è aumentato quasi del 50% fino a 114.914 casi sospetti in un anno, un record vero e proprio record. Secondo il rapporto, questo include un totale di 355.000 transazioni finanziarie sospette.

Nella sua relazione annuale 2018 , la FIU si era già lamentata del fatto che il mercato immobiliare era “estremamente suscettibile” a tollerare transazioni dubbie e aveva grandi problemi a tracciare la provenienza criminale dei fondi. Per anni ci sono state ripetute indicazioni che il settore immobiliare fosse lo strumento favorito dai clan criminali per riciclare denaro sporco attraverso l’acquisizione di proprietà , il cui valore è tra l’altro in crescita continua in Germania

“Un problema per la Germania è che, culturalmente, non abbiamo un approccio sufficientemente ostile al riciclaggio di denaro sporco”, ha detto il capo della FIU Christof Schulte al “Tagesspiegel”. il 98% delle segnalazioni di movimento sospetti in Germania proviene dal settore finanziario, che ha dei vincoli e delle norme molto strette in materia, come nel resto d’Europa. Il numero di segnalazioni del “settore non finanziario” è passato da quasi 600 a più di 1500, ma rimane limitato al 2% . Questo include notai, agenti immobiliari e avvocati, nonché gli organizzatori di giochi d’azzardo, mostrando come il mondo professionale tedesco sia estremamente disponibile a nascondere le “Marachelle” di carattere finanziario. Quasi un invito al riciclo nel paese dell’Europa centrale. Se poi pensiamo a Wirecard…
 
Germania kaputt: il falso mito tedesco svelato ai ciechi. Quello che consideravamo un riferimento era pura illusione.

UNA LUNGA LISTA DI MISFATTI CHE NON CONOSCEVAMO
Tedesco è il più grosso scandalo di corruzione della storia,
tedesco è il record di evasione fiscale,
tedesco è il record di lavoro nero per città,
tedesca è la banca più esposta in derivati; marcia fino al midollo, altro che il Monte dei Paschi di Siena, e così via, ma non solo.
Mille sono i trucchetti che la Germania utilizza abitualmente per camuffare i debiti ritoccare i conti ed aggirare le regole che essa stessa impone agli altri.


Eppure tutto è rimasto nascosto sotto al tappeto nonostante i dati e le informazioni fossero disponibili.
Allora come mai non ne ce ne siamo mai accorti? Solo perché non ce l’hanno mai raccontato in prima serata?



IL FALSO MITO DELL'ONESTÀ E DELLA TRASPARENZA
 
venditori allo scoperto attaccano il fornitore di servizi finanziari Grenke: le azioni crollano del 23%
Fraser Perring, noto per il suo attacco a Wirecard, affronta un altro gruppo tedesco.
Grenke sta minacciando azioni legali.
15 settembre 2020Aggiornamento: 15/09/2020 - 20:44





Düsseldorf
Il caso Wirecard è ancora lontano dall'essere affrontato, quando un'altra società finanziaria tedesca viene al centro dell'attenzione di investitori critici: il fornitore di leasing Grenke di Baden-Baden.
L'azienda è membro dell'indice del valore medio MDax e guadagna i suoi soldi, tra le altre cose, noleggiando apparecchiature per ufficio e apparecchiature IT.
Grenke è attiva sul mercato dal 1978 e ora deve affrontare una prova difficile.

Martedì, ilbritannico Fraser Perring ha pubblicato un rapporto di 64 pagine pieno di accuse contro Grenke sulla homepage della sua società di analisi Viceroy Research.
 

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