Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. . Dovresti aggiornarlo oppure usarne uno alternativo, moderno e sicuro.
A me del pudore frega nulla e nel caso dovrei essere proprio l'ultimo a parlare.
Quel che mi disgusta è l'imposizione della propria view al prossimo mentre quando si discute con una persona (in real o su web) bisognerebbe essere sempre aperti quantomento a capire il punti di vista altrui, in modo tale la discussione è costruttiva e arricchisce entrambi di un nuovo punto di vista o strumento di valutazione.
esistono infiniti tipi di pudore penso
quello culturale della societa' di cui si e' parte
quello che ti hanno insiegnato i tuoi
quello che hai imparato in ambito scolastico
il tuo pudore personale - quello di cui ti vergogni perche' pensi che potresti/dovresti essere meglio....
un vero casino
per dire ci sono ambienti dove so che posso dire delle cose (un gruppo di amici)
altri in cui so che certi argomenti sono tabu'
sinceramente io non mi scandalizzo se mi raccontano cose allucinanti pero' so che certe cose non riuscirei a farle perche' sono cresciuta tontonata da alcune prescrizioni
Non volevo dirlo. Gli invidiosi "normali" appartengono a quelle coppie che stanno vacillando e guardano con invidia altre apparentemente migliori (per la serie l'erba del vicino è sempre più verde) ma i problemi li hanno tutti +o-.
Poi ci sono gli invidiosetti che invidiano +o- consapevolmente ma dal momento che sono consciamente o inconsciamente tenuti a nascondere a sè stessi i fallimenti della loro vita ti attaccano, ti danno dello sfigato, non perdono occasione di vantarsi delle (presunte) performances da scopatore e dei loro viaggi a Cuba, Bratislava, Mikonos etc. Per carità, se sta bene a loro questo genere di vita mi fa piacere ma che evitino di vantarsi e andarea rompere le @@ alla gente, non sta scritto da nessuna parte che strada dobbiamo percorrere e tanto alla fine tutto (o quasi) sarà vano.
ho letto la stessa identica cosa scritta qui da molti maschietti nei confronti delle femminucce
ma, probabilisticamente, dato che non ho l'esegesi unica autorizzatadi ogni singolo post degli ultimi 10 anni,
imho ecc ecc
non mi ricordo che nessun Catone si sia stracciato le vesti per gli altri post
strano ...
A me del pudore frega nulla e nel caso dovrei essere proprio l'ultimo a parlare.
Quel che mi disgusta è l'imposizione della propria view al prossimo mentre quando si discute con una persona (in real o su web) bisognerebbe essere sempre aperti quantomento a capire il punti di vista altrui, in modo tale la discussione è costruttiva e arricchisce entrambi di un nuovo punto di vista o strumento di valutazione.
si, ma come dice Sen si puo' prendere nota del pudore altrui cercare di capire da cosa deriva discutere se ha un senso piu' profondo che non una semplice vergogna instillata...
Azz le persone migliori fanno così????????...ma vi rendete conto che state scrivendo?...secondo me nn ne avete la più pallida idea.....brrrrrrrrrrrr nn oso usare l'aggettivo che mi sta sulla punta della lingua...
...che tristezza...sempre più convinta che esistono diversi gradi di emancipazione...ed evoluzione della razza.....
Azz le persone migliori fanno così????????...ma vi rendete conto che state scrivendo?...secondo me nn ne avete la più pallida idea.....brrrrrrrrrrrr nn oso usare l'aggettivo che mi sta sulla punta della lingua...
...che tristezza...sempre più convinta che esistono diversi gradi di emancipazione...ed evoluzione della razza.....
la differenza è capire se la diversità è parallela o sequenziale
cioè, se esiste un meglio/peggio o solo un diverso
Tolleranza (disambigua). « Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo »
(Evelyn Beatrice Hall, Gli amici di Voltaire[1])
La tolleranza è un termine sociologico, culturale e religioso relativo alla capacità collettiva ed individuale di vivere pacificamente con coloro che credono e agiscono in maniera diversa dalla propria (e che magari, da questa prospettiva, potrebbe apparire quantomeno biasimevole). I sistemi autoritari si fondano, al contrario, sull'intolleranza. La tolleranza è un termine più ristretto di “accettazione” e di “rispetto”, perché conserva una connotazione passiva (“tollero l'altro purché non abbia niente a che fare”: infatti, si "tollera" ciò che è di per sé negativo, ma ineliminabile), mentre l'intolleranza richiama esplicitamente l'esigenza di una vita in comune, dove l'incontro è inevitabile.