Obbligazioni valute high yield CRISI RUSSIA/UCRAINA discussioni, notizie e operatività

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una tregua al trimestre, torna il 5 come un coupon, ma l'Onu che ha mandato forze di pace in tutto il mondo perchè non si offre di fare da paciere anche laggiù? basterebbero poche forze visto l'area di contrasto non è molto estesa e trovando accordo coi russi cesserebbero le ostilità.
Forse però il governo ucraino non vuole cristallizzare la situazione allo stato attuale del fronte per non sancire la perdita di sovranità sui territori controllati dai separatisti, quindi programmiamo la prossima tregua per il 5 marzo.
 
Sforbiciata di oltre il 20% delle stime sul petrolio da parte di Societe Generale (Parigi: FR0000130809 - notizie) che vede le quotazioni del Brent attestarsi a 70 dollari al barile sia nel 2015 che nel 2016 rispetto ai 90 dollari precedentemente indicati. target a quota 65 dollari al barile invece per il Wti. Il team di analisti sulle commodity della banca francese ha rivisto le proprie previsioni sull'oro nero in scia al nulla di fatto da parte dell'Opec nella riunione del 27 novembre che ha mantenuto fermi i livelli produttivi lasciando al mercato il compito di riequilibrare l'offerta. "Saranno i prezzi a ribilanciare l'offerta - rimarca il report di SocGen - cadendo al di sotto dei costi di produzione dello shale oil negli Stati Uniti, che è stato il principale motivo della della mancata crescita della produzione da parte dei Paesi OPEC negli ultimi anni. SocGen stima a quota 65 dollari al barile (prezzo Wti) i costi per la maggior parte delle compagnie shale oil statunitensi. proprio a tali livelli sono scesi nei giorni successivi al meeting Opec i prezzi del greggio. E SocGen si attende che il petrolio si mantenga a tali livelli per almeno due anni.
Per ulteriori informazioni visita il sito di Finanza.com
 
Sforbiciata di oltre il 20% delle stime sul petrolio da parte di Societe Generale (Parigi: FR0000130809 - notizie) che vede le quotazioni del Brent attestarsi a 70 dollari al barile sia nel 2015 che nel 2016 rispetto ai 90 dollari precedentemente indicati. target a quota 65 dollari al barile invece per il Wti. Il team di analisti sulle commodity della banca francese ha rivisto le proprie previsioni sull'oro nero in scia al nulla di fatto da parte dell'Opec nella riunione del 27 novembre che ha mantenuto fermi i livelli produttivi lasciando al mercato il compito di riequilibrare l'offerta. "Saranno i prezzi a ribilanciare l'offerta - rimarca il report di SocGen - cadendo al di sotto dei costi di produzione dello shale oil negli Stati Uniti, che è stato il principale motivo della della mancata crescita della produzione da parte dei Paesi OPEC negli ultimi anni. SocGen stima a quota 65 dollari al barile (prezzo Wti) i costi per la maggior parte delle compagnie shale oil statunitensi. proprio a tali livelli sono scesi nei giorni successivi al meeting Opec i prezzi del greggio. E SocGen si attende che il petrolio si mantenga a tali livelli per almeno due anni.
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sarebbe troppo facile scommettere che queste previsioni non si avvereranno, a quanto le danno i bookmaker?
 
sarebbe troppo facile scommettere che queste previsioni non si avvereranno, a quanto le danno i bookmaker?


Non lo so e, per quanto mi riguarda ha poca importanza. Posso dire che un prezzo del petrolio basso favorirà quasi certamente la ripresa, come avvenne nella seconda metà degli anni 90, col petrolio che scese a 10 $ al barile, facendo partire una ripresa che culminò con la bolla dei tecnologici. Con la ripresa, ci sarà anche un recupero dei prezzi petroliferi ma, con la differenza che adesso c'è più concorrenza tra gli USA e l'OPEC. Nel frattempo è auspicabile che, i paesi che hanno fondato le loro economie solo sull'OIL&GAS inizino a diversificare le produzioni cominciando dall'allevamento in proprio dei maiali: in fondo un maialino ben nutrito cresce al ritmo di 450 grammi al giorno. Mi riferisco per rimanere nel 3d alla Russia, che finora ne è stato un grosso importatore. Da ricerche fatte sembra che abbiano iniziato a diversificare la composizione del loro PIL. Diamogli tempo...! Lo stesso non si può dire per gli europei che, i maiali e non solo, dovranno mangiarseli tutti loro e non potranno diversificare estraendo petrolio. Putin l'ha detto e lo farà: grazie alle sanzioni, chi perde il mercato non lo recupererà più.
 
VIENNA/BRUXELLES (Reuters) - La Commissione europea procederà nella discussione del progetto del gasdotto South Stream il prossimo 9 dicembre, anche se la Russia ha ieri annunciato lo stop all'infrastruttura. Lo annuncia l'esecutivo comunitario.
"La Commissione ha ospitato diversi incontri che puntavano a trovare una soluzione a questo progetto che dovrebbe attenersi pienamente alla legislazione Ue", ha detto il vicepresidente Maros Sefcovic in una nota.
Il prossimo incontro è programmato per il 9 dicembre e si andrà avanti, ha aggiunto, sottolineando che la priorità è quella della sicurezza nelle forniture "in uno scenario in cambiamento dell'energia".
Da Vienna, il ministro dell'Economia austriaco ha detto di non aver ricevuto alcuna notifica ufficiale di uno stop al progetto South Stream.
 
VIENNA/BRUXELLES (Reuters) - La Commissione europea procederà nella discussione del progetto del gasdotto South Stream il prossimo 9 dicembre, anche se la Russia ha ieri annunciato lo stop all'infrastruttura. Lo annuncia l'esecutivo comunitario.
"La Commissione ha ospitato diversi incontri che puntavano a trovare una soluzione a questo progetto che dovrebbe attenersi pienamente alla legislazione Ue", ha detto il vicepresidente Maros Sefcovic in una nota.
Il prossimo incontro è programmato per il 9 dicembre e si andrà avanti, ha aggiunto, sottolineando che la priorità è quella della sicurezza nelle forniture "in uno scenario in cambiamento dell'energia".
Da Vienna, il ministro dell'Economia austriaco ha detto di non aver ricevuto alcuna notifica ufficiale di uno stop al progetto South Stream.
mi sembra molto sensato da parte della UE. Aspettano che Putin si rompa i cog...ni e ci mandi a fare un c....o, e poi prendono una decisione, magari dicendo che si, il Southstream è necessario. sarebbe da ridere, o meglio da piangere:sad::sad::sad:
 
mi sembra molto sensato da parte della UE. Aspettano che Putin si rompa i cog...ni e ci mandi a fare un c....o, e poi prendono una decisione, magari dicendo che si, il Southstream è necessario. sarebbe da ridere, o meglio da piangere:sad::sad::sad:


Appena ho letto la notizia, ho fatto l'uno e l'altro. Del resto cosa possiamo pretendere: ci chiedono di cedere la sovranità ( cosa che noi abbiamo perso da un pezzo o forse, non l'abbiamo mai avuta ) a chi? Verso un'Europa senza un'anima comune? E senza una propria voce? Finora non siamo riusciti neanche a fare una forma di formaggio in comune a marchio UE!
 
MILANO (MF-DJ)--I ministri degli Esteri dei Paesi Nato hanno annunciato nuove misure di sostegno a Kiev e hanno condannato "fermamente la destabilizzazione continua e deliberata della Russia in Ucraina orientale, tra cui la fornitura di carri armati, di sistemi di difesa aerea avanzati e le attività militari, che violano gli accordi di Minsk di settembre".

E' quanto si apprende dal comunicato rilasciato dalla Nato in occasione del meeting dei ministri degli Affari Esteri che si è svolto a Bruxelles.

I ministri si dicono anche "preoccupati per i piani russi di un ulteriore rafforzamento militare sul Mar Nero".

Jens Stoltenberg, il Segretario generale della Nato ha annunciato un accordo per l'attivazione di quattro fondi per contribuire all'aggiornamento della logistica, della cybersicurezza, dellla capacità di comando e di controllo e dei servizi medici di Kiev. C'è anche un accordo su un quinto fondo per sostenere i soldati ucraini feriti.

I Paesi membri del Patto atlantico hanno infine invitato nuovamente Mosca a "usare la sua influenza sui separatisti per assicurare che i filo-russi fermino i loro attacchi e rispettino il cessate il fuoco".
 
Il nuovo governo ucraino sarà filo-occidentale con alcuni stranieri: il Parlamento di Kiev infatti ha approvato la nomina di un’americana, di un lituano e di un georgiano nella compagine governativa. Il ministro delle Finanze sarà la statunitense Natalia Jaresko, che è di origine ucraina, amministratore delegato di un fondo di investimenti del gruppo Horizon Capital. Il portafoglio all'Economia andrà al banchiere lituano Aivaras Abromavicius, partner della società di investimenti East Capital, che ha lavorato in Ucraina negli ultimi 20 anni, dopo aver ricoperto incarichi al Dipartimento di Stato americano. Infine alla sanità andrà l'ex ministro georgiano Alexander Kvitashvili, che è stato ministro della Salute e del Lavoro nel governo di Tbilisi.

Adesso agli USA non resta che aggiungere un'altra stella alla bandiera e il quadro è completo :lol:

P.S. i bond ucraini sono in mano per il 30% al fondo Templeton (USA) che sostiene la "integrazione" :D dell'Ucraina con la UE.
https://www.google.it/search?client...a&sourceid=opera&ie=UTF-8&oe=UTF-8#q=NYSE:BEN
Ucraina a un bivioInvestire nei Mercati Emergenti | Investire nei Mercati Emergenti
 
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