Obbligazioni a tasso fisso CRISI UCRAINA, Bond Russia, Ucraina, Gazprom e altro (5 lettori)

russiabond

Il mito, la leggenda.
Per chi ha letto i miei post e approfondito, avrà capito che la decisione di Citibank group potrebbe essere completamente DIVERSA da quella di DEUTSCHE BANK perché la OFAC. Non sanziona i bonds GAZPROM, debito pregresso... quindi l'interpretazione di CITI potrebbe non essere la stessa di DEUTSCHE

La stessa linea tenuta dal sistema bancario europeo e svizzero caduto in panico e praticamente tranne alcune società finanziarie ha impedito impedisce la trattazione dei Gazprom bonds

Chi vivrà vedrà... Si va verso un trading di tipo "ermetico" chi ha avrà le informazioni "giuste" al momento giusto farà i gain più o meno facili

Struttura leggera costi bassi contatti giusti... Visibilità come istituzionale per vantaggi di movimento

La cartina di tornasole si avrà nelle prossime 2 settimane

Poi deciderò all incasso della 6 marzo la forma che mi darò... Ormai devi adeguarti al mercato

O sbrani o vieni sbranato... I buoni sono tutti morti

Molti trader ormai tradano "ermeticamente" non sai mai cosa hanno in portafoglio, dove hanno il portafoglio....

Tranne informazioni che arrivano dagli amici degli amici... Prossimi 14 giorni si decide il futuro
 

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Il mito, la leggenda.



La strana pretesa UE di mandare le armi in Ucraina e voler comunque avere il gas russo e a un prezzo imposto. La storia emblematica di una turbina (A. Puccio)
Nella complessa partita a poker sulla questione gas tra Cremlino e Bruxelles sembra proprio che le carte in mano all’Unione Europea siano piuttosto deboli.
La partita a poker sul gas tra Cremlino e Bruxelles continua ed il bluff dell’Unione Europea sembra avere i giorni contati. In una partita di poker quando hai in mano solo una doppia coppia di donne per tentare di vincere puoi solo bluffare ed alzare la posta in gioco. Se il tuo avversario però ha in mano un poker d’assi lui probabilmente sta al tuo gioco per aumentare il piatto. Pare questa sia la strategia adottata dalla Russia nei confronti dell’Unione Europea ma prima o poi le carte dovranno essere scoperte ed allora il bluff apparirà.
La partita a poker sul gas sembra essere arrivata al termine ed il bluff dell’Unione Europea apparirà in tutta la sua tragicità per i cittadini del vecchio continente. Il bluff di Bruxelles consisteva nel convincere Mosca che il nostro continente poteva far a meno del gas russo. Bruxelles ha alzato la posta sul piatto emettendo nuove sanzioni sperando che queste avrebbero colpito l’economia russa in maniera devastante ma alla resa dei conti proprio chi le emetteva ne era colpito maggiormente.
Bruxelles ha tentato il bluff ma non c’è riuscita: Mosca ha continuato la mano nella partita a poker sapendo benissimo di avere le carte vincenti. Adesso pare che Mosca voglia vedere le carte e noi in mano abbiamo un pugno di mosche.

Da domani il North Stream 1, il gasdotto che collega direttamente la Germania con la Russia, sarà chiuso per dieci giorno. Ufficialmente Gazprom adduce questa chiusura a delle manutenzioni programmate da tempo ma a Bruxelles si teme che la Russia stia usando il gas come ritorsione nei confronti dell’Unione Europea per le sanzioni adottate. Sia quello che sia da domani il gas russo non arriverà più in Europa, Mosca ha calato il suo poker d’assi sul tavolo ed il nostro bluff è finito
La Germania ha chiesto quindi al Canada, che detiene una turbina di Gazprom per riparazioni, di renderla alla Siemens che gliela aveva consegnata, in modo che poi loro la riconsegnino al legittimo proprietario, ovvero Gazprom, per vedere se davvero la Russia stia giocando con il gas. In poche parole Gazprom, ricevendo la turbina, dovrebbe tornare a somministrare il gas attraverso il North Stream 1, secondo il governo tedesco. Se non lo facesse allora la Russia davvero starebbe usando il gas come forma di pressione verso di noi.

E se davvero i timori di Bruxelles fossero veri ci sarebbe da stupirsi? Ci dovremmo indignare se Gazprom decidesse di chiuderci il rubinetto del gas? Per mesi ci hanno preso in giro dicendoci che il gas russo non era essenziale per il nostro sistema energetico, che avremmo potuto disfarci dell’ingombrante fornitore in qualunque momento, che avremmo rimpiazzato Gazprom con altri fornitori, abbiamo mandato il nostro ministro degli Esteri Luigi Di Maio in gita turistica in mezzo mondo per firmare contratti con altri fornitori ma adesso iniziano a vedersi sui media esperti e politici che preannunciano che senza il gas di Mosca l’autunno potrebbe, usano il condizionale solo per pudore, essere molto difficile.
Ci hanno preso in giro per tutto questo tempo quando sapevano benissimo che in questa partita di poker in mano non avevamo le carte per vincere. Adesso tutti si preoccupano se la Russia ci chiude il gas ma fino a ieri ci hanno ripetuto che il gas russo non era essenziale e che ci saremmo disfatti di Mosca al più presto adottando un embargo sulle forniture per attaccare in modo definitivo la sua economia. Ora siamo noi a sperare che il rubinetto non venga chiuso.

Con Mosca ci siamo comportati come dei veri e propri colonizzatori che sfruttano un paese fino a quando conviene e poi lo lasciamo al suo destino. Ma con Mosca il bluff è saltato ben presto: al Cremlino sapevano benissimo che rinunciare al loro gas in tempi brevi non sarebbe stato possibile, e ce lo hanno detto in tutte le salse ma noi, sicuri che il nostro bluff non sarebbe stato compreso, abbiamo continuato ad ascoltare ciò che ci veniva detto dalla Casa Bianca, ovvero che avremmo dovuto applicare centinaia di sanzioni per ridurre alla fame il popolo russo. Il nostro embargo doveva iniziare il giorno che avremmo avuto la certezza che il gas russo non era più necessario perché i nuovi fornitori ci avrebbero inondato di quell’oro blu di cui non possiamo fare a meno.

Ma sembra che al Cremlino abbiano deciso di anticipare l’embargo, come dire che se non vorrete più acquistare da noi il gas allora iniziamo adesso senza perdere tempo.
Infine secondo alcuni dati forniti dall’agenzia statunitense Bloomberg, quindi un’istituzione che non può essere certamente considerata filoputiniana, l’economia russa avrà una contrazione quest’anno di circa il 3 per cento, valore questo molto lontano dal 12 per cento ipotizzato a livello internazionale dopo l’applicazioni delle sanzioni economiche.

Intanto per alleviare l’impatto della crisi del gas la Germania è dunque disposta a restituire la turbina che le era stata consegnata per alcune riparazioni dalla compagnia energetica russa Gazprom che attualmente si trova in Canada.
Agli inizi di giugno la compagnia energetica russa Gazprom aveva annunciato la riduzione del flusso del gas attraverso il gasdotto North Stream 1 che collega direttamente la Russia con la Germania a causa di problemi tecnici. Gazprom aveva consegnato una turbina all’impresa tedesca Siemens per alcune riparazioni. La Siemens aveva inviato successivamente la turbina in Canada, a Montreal, dove si trova l’unica azienda in grado di provvedere alle riparazioni ma a causa delle successive sanzioni contro la Russia l’impresa canadese si era rifiutata di restituire la turbina alla Siemens.

L’impresa canadese non intende restituire la turbina in quanto se lo facesse violerebbe il regime sanzionatorio imposto alle aziende russe e potrebbe essere a sua volta sanzionata. Ora arriva dal governo tedesco la notizia che l’impresa canadese sarebbe disposta a restituire la turbina alla Siemens,, essendo Siemens un’azienda tedesca non incorrerebbe in alcuna sanziona. Il vice ministro degli Esteri e ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, aveva esortato il Canada a consegnare la turbina alla Germania invece che alla Russia per evitare problemi legali.
“Le sanzioni sono il risultato di una decisione dell’Unione europea, quindi la Germania deve ottenere dal Consiglio europeo il via libera unanime per restituire la turbina, che è un’esportazione teoricamente vietata in tutti gli Stati membri”, ha affermato Samuele Furfari, professore di geopolitica energetica presso la Libera Università di Bruxelles.

Il professore ha spiegato che la Germania avrebbe invocato la carenza di energia per il prossimo inverno e la sua necessità di riempire i depositi di riserve di gas quale motivo della restituzione della turbina a Gazprom.
Secondo i dati di Gas Infraestructure Europe (GIE), i sistemi di stoccaggio del gas in Europa sono ora pieni al 60 per cento.
Per l’Europa, senza un aumento delle forniture dalla Russia nel terzo e quarto trimestre, è difficile raggiungere l’obiettivo di mantenere l’80 per cento delle riserve per l’inizio della stagione invernale”, ha affermato Alexei Belogóriev, vicedirettore dell’Istituto di energia e finanza del quotidiano BFM, aggiungendo che esiste il rischio che molto gas debba essere acquistato da altri fornitori tra agosto-settembre e ottobre se le forniture dalla Russia sono così basse.

Inoltre non è detto che tutto il gas che non arriva dalla Russia possa essere soppiantato con il gas liquefatto. Infatti esiste una grossa concorrenza da parte dei paesi asiatici che acquistano ingenti quantità di gas liquefatto per i loro bisogni energetici. Quindi i rischi di non avere i depositi ben pieni in Europa per affrontare la stagione invernale sono molto alti.
Non bisogna poi dimenticare che da domani, secondo quanto dichiarato da Gazprom, il gasdotto North Stream 1 sarà completamente chiuso fino al 21 luglio per alcune manutenzioni programmate da tempo e la Germania resterà senza gas dato che la maggior parte lo riceve proprio dalla Russia attraverso questo gasdotto.
 

darkog

In Hoc Signo Vince..
Gas, Canada allenta sanzioni contro la Russia per aiutare la Germania in difficoltà: esporterà materiali per le riparazioni del Nord Stream 1

@ultimoralive
 

russiabond

Il mito, la leggenda.
Marine Le Pen: le sanzioni sono state inefficaci e hanno arricchito la Russia
Il leader della fazione parlamentare dell'"Associazione nazionale" Marine Le Pen ha annunciato l'inefficacia delle sanzioni contro la Russia, perché grazie ad esse il Paese ha trovato nuovi mercati ed è solo diventato più ricco. La signora Le Pen ha anche affermato che il conflitto in Ucraina non può essere risolto militarmente e che il presidente Emmanuel Macron ha "comprato" le sue elezioni con l'aiuto di una strategia che ha iniziato ad essere applicata durante la pandemia. Tutto questo ha detto Marine Le Pen in un'intervista a BFM TV.
Le sanzioni contro la Russia si sono rivelate inefficaci", ha affermato Le Pen . "Compriamo il nostro petrolio dall'India, che lo compra dai russi", ha spiegato il politico.

"Loro (queste sanzioni . - Kommersant ) hanno arricchito la Russia, sanzionano i francesi più della Russia", ha affermato il leader francese, osservando che le sanzioni geopolitiche adottate sono "all'origine della crescente inflazione".


Marine Le Pen ha anche espresso fiducia nell'impossibilità di risolvere il conflitto in Ucraina durante le ostilità. “Se l'Ucraina crede che ci sia una soluzione militare, sono sicuro che si sbagliano. Bisogna cercare una soluzione diplomatica”, ha affermato il politico (citato da TASS ). Secondo la signora Le Pen, "nessun esperto militare può dire che l'Ucraina è in grado di vincere operazioni militari contro la Russia".

Il leader della fazione ha anche affermato che il presidente Emmanuel Macron ha "comprato" le sue elezioni con una strategia messa in atto durante la crisi sanitaria. "La realtà è che Emmanuel Macron ha acquistato le sue elezioni sulla base della strategia "Qualunque cosa serva", ha affermato Marine Le Pen. La politica "qualunque cosa serva" è stata lanciata da Macron nell'aprile 2020 per mantenere a galla l'economia.

Sulle attività di Marine Le Pen - nel materiale "Kommersant" "L'Assemblea nazionale è stata smantellata in parti" .
 

russiabond

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Gas, Canada allenta sanzioni contro la Russia per aiutare la Germania in difficoltà: esporterà materiali per le riparazioni del Nord Stream 1

@ultimoralive

Kiev contro decisione Canada di restituire turbina per gas russo
Il ministro dell'energia ucraino si dice "profondamente deluso" dalla decisione del Canada di far rientrare in Europa la turbina del gasdotto Nord Stream 1 dopo averla riparata. Già in precedenza Kiev aveva criticato la decisione del governo di Trudeau, considerandola una violazione dell'integrità delle sanzioni a Mosca, visto che la turbina servirà a far passare il gas russo verso la Germania.
 

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