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Altro che sconfortante è deprimente; io purtroppo ci ho messo non solo il bollo della macchina, ma tutta la macchina e ora mi ritrovo con un rottame.
Eppure non è detta l'ultima parola; nel 2014, sempre che ci arriviamo, fattureremo 40.000.000 di sterline, stando ai comunicati emessi dalla D1 Oils. Con gli ampi margini di guadagno che abbiamo, dovremmo avere un bell'utile e anche un cash flow positivo; a proposito di cash flow, credo che, se non falliamo prima, diverrà positivo già nel 2013. Insomma rimane scoperto il 2012, è in quell'anno che si decideranno le sorti della D1 Oils.
E anche oggi chiudiamo in negativo; nemmeno la Nicox inanella cosi tante sedute negative consecutive; ogni giorno l'asticella dei minimi di sempre si sposta sempre più in basso. La continuità aziendale è a rischio e chi ha paura esce prima che sia troppo tardi. Solo i pazzi come me restano fermi e non fuggono. Io aspetto i 40.000.000 di sterline di fatturato del 2014.
Il denaro nel book è sempre più basso ogni giorno che passa: oggi è a 2,16; certo che a questi prezzi verrebbe voglia di incrementare, anche se la prudenza dice di stare ancora alla larga, almeno sino a quando cominceranno a vedersi acquisti sulla lettera e livelli di denaro nel book in ascesa.
Temo che oggi sfonderemo al ribasso i 2 centesimi; ora il miglior prezzo in acquisto è 2 centesimi.
Davvero non c'è limite al peggio.
E' come se qualcuno stesse praticando l'eutanasia sul titolo della D1 Oils; ogni giorno si spegne a poco a poco, senza scossoni tremendi ma con un calo costante. Speriamo che non si arrivi al punto di staccare la spina.
Ma vi rendete conto che se non falliamo prima, siamo destinati a fatturare 200.000 tonnellate di biodiesel all'anno per un controvalore di circa 200 milioni di $, più 60 milioni di $ per il mangime per animali; cifre enormi, mentre ad oggi stiamo agonizzando con una quotazione che si stà avvicinando a zero.
Chiusura a 2,38 la più bassa di sempre. E domani è un altro giorno.
Al 25.02.2011 avevamo in cassa 3,6 milioni di sterline; la società ha annunciato che prevede di spendere 3 milioni di sterline all'anno; abbiamo quindi 14 mesi di vita; se poi dovessimo vendere le 1200 tonnellate di biodiesel prodotte in questa stagione dei raccolti, ricaveremo 700.000 sterline che equivalgono ad altri tre mesi di vita; in totale quindi dovremmo sopravvivere sino al luglio del 2012.
Entro tale data avremo già venduto il nuovo raccolto e quindi incrementato la situazione di cassa; tutto stà a vedere di che entità sarà il raccolto della stagione 2011/2012; per creare i 3 milioni di sterline ci vogliono almeno 5200 tonnellate di olio.
Speriamo quindi che quest'anno la stagione dei monsoni in India vada bene e che si riesca a produrre su tutte le piantagioni attualmente esistenti.
Non c'è nulla da fare, non c'è nessuno che si mette in denaro e fa un pò di acquisti. Stiamo per chiudere nuovamente allo stesso prezzo di ieri, il più basso di sempre. Ma è possibile che a nessuno interessi un business multimilionario, come quello che ha messo in piedi la D1 Oils ?
Oggi c'è stato un mega ordine di 2.600.000 pezzi a 2,02, qualcuno ha fatto uno scambio del 2% del capitale. Peccato che sia stato fatto al prezzo più basso di sempre. Cosa vorrà dire ? Temo nulla di buono. Davvero non c'è pace per gli azionisti D1 Oils.
Che tristezza questo titolo, non fa altro che scendere; il book in denaro è desolatamente basso e non accenna a risalire. Siamo in un vortice ribassista che ci stà trascinando negli abissi: verrà qualcuno a salvarci ?
E' da due o tre giorni che il book è sempre uguale: 2,25 in acquisto e 2,50 in vendita; poi quasi tutte le operazioni vengono fatte a prezzi diversi, come i 2.500.000 di pezzi scambiati l'altro giorno a 2,02. Fin che il prezzo in acquisto non sale c'è poco da sperare in una ripresa. Davvero tempi duri per gli amanti della Jatropha.
Chiusura piatta con scambi totali inferiori alle 1.000 sterline; sembra che oggi non sia uscito nessuno; speriamo che ora qualcuno entri in forze per risollevare il prezzo. In fin dei conti 200.000 ettari di terreno messi a coltura, non sono da buttar via. Certo che bisogna avere del coraggio ad entrare in un'azienda che capitalizza solo 3 milioni di sterline e che ha denaro in cassa solo per 16 mesi. Io sono dentro e ci resto ma non incito certo nessuno ad entrare. Per il momento detenere azioni di questa azienda è un grosso azzardo; è un punto interrogativo grosso come una montagna.
Non c'è niente da fare, il miglior prezzo in denaro è fisso da giorni a 2,25 centesimi e non si schioda di un millimetro. E' un chiaro segnale che nessuno stà entrando, ma ci sono solo operazioni, perlatro limitate, di trading, più qualche uscita.
Aspettiamo tempi migliori.
Oggi scambi totali per nemmeno 300 sterline di controvalore; una miseria, come ad oggi una miseria è il valore totale dell'azienda. Non c'è denaro, ma non c'è nemmeno lettera. A quanto pare i frutti della Jatropha non interessano a quasi nessuno.
Anche oggi scambi totali sotto il livello delle 1.000 sterline col miglior prezzo in acquisto a 2,25; non c'è nessuno che compra e i venditori per il momento stanno alla finestra aspettando un rialzo, che però non arriva.
In questo momento sembra che a nessuno interessino i 200.000 ettari messi a coltura, è come se non esistessero. E' davvero dura continuare a credere nel potere della Jatropha.
SAN FRANCISCO - Le Jatropha sono arbusti il cui seme contiene fino al 38% di olio. Resistenti all'aridità, diffuse in gran parte dell'Africa, hanno fatto sognare un boom nel business dei biocarburanti per i paesi più poveri.
Ma due anni fa la BP abbandonò un progetto dedicato alle Jatropha, dopo aver scoperto che l'alta tossicità di alcuni suoi componenti impediva uno sfruttamento redditizio.
Ora il problema è risolto grazie a una start-up italiana. La BioSolids ha inventato una tecnologia che consente di separare i componenti tossici e quindi estrarre dalle Jatropha biocarburanti, proteine per l'alimentazione umana e animale, perfino l'ingrediente per un farmaco antitumorale (Curcin).
BioSolids ha trovato clienti nelle multinazionali dell'alimentazione (Nestlé, Kraft), nell'industria farmaceutica (Bayer), e anche in una ong umanitaria, la britannica Oxfam.
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Quindi BP ci ha abbandonati a causa della tossicità della Jatropha ? Non ci credo molto per due motivi: il primo è che si sapeva sin dall'inizio che la Jatropha era tossica; il secondo è che D1 Oils ha sviluppato una tecnologia atta rendere commestibile agli animali , e quindi non più tossica, la Jatropha. Secondo me la BP ci ha lasciato per altri motivi, che io non conosco.
Infatti se ci avessero lasciato a causa della tossicità, ora che abbiamo trovato il rimedio a ciò, sarebbero tornati sui loro passi e invece non è così.