DARE IL BENVENUTO AD UN NEONATO, E' PER CERTi VERSI QUALCOSA DI ASSOLUTO, PIU' VERO E (1 Viewer)

PILU

STATE SERENI
e poi parliamo ancora di area euro..


Troppi debiti non pagati dalla Grecia. Così tanti che dopo i casi dei farmaci anti hiv e di quelli antitumorali, che nel Paese non arrivano più perché lo Stato non sa come pagarli, ora è la volta della fornitura del sangue che la Croce Rossa svizzera ha deciso di dimezzare entro il 2020.

Questo qualcuno si chiama Svizzera. Il motivo? Cinque milioni di franchi di pagamenti arretrati. Dal primo gennaio del 2015, quindi, guai ad aver bisogno di sangue: dalla Svizzera arriverà con il contagocce. Da Berna fanno sapere che il denaro proveniente dall’Egeo sarebbe servito per i costi amministrativi, di laboratorio e della logistica. Oltretutto, sottolinea Rudolf Schwabe direttore delle donazioni di sangue della CRS, "il sangue viene donato gratis". Ma i mancati pagamenti non erano più sostenibili.

Già lo scorso mese di luglio era scattato l’allarme sanitario in Grecia, con la drammatica storia di una paziente affetta da neoplasia che aveva dovuto provvedere di tasca propria a pagare il ciclo chemioterapico di cui aveva necessità.

Senza contare gli altri riverberi "sanitari" della crisi, con i farmacisti che hanno atteso tre anni per ottenere dallo Stato un acconto di quei rimborsi sui denari anticipati per l’acquisto dei medicinali, circostanza che ha causato la chiusura nel solo 2012 di cento farmacie.

Intanto si avvicina il ritorno della troika ad Atene: nella serata di domenica gli emissari di Bce, Ue e Fmi faranno capolino nella capitale ellenica per verificare se gli impegni richiesti sono stati assolti dal governo, si veda alla voce privatizzazione e tagli.

A partire dal licenziamento di 25mila dipendenti pubblici, conditio sine qua non per la prima tranche di aiuti dell’anno da 2,3 miliardi di euro. Su cui il governo Samaras non ha ancora dato la certezza a procedere per timore di rivolte sociali.

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tatteo

Forumer storico
interessante articolo di gomez sul fattoquotidiano


M5S e Pd, dal pragmatismo al gioco del cerino




di Peter Gomez | 28 febbraio 2013


A guardarla con ottimismo la situazione è semplice. Il Partito Democratico può sperare di far salpare un governo di minoranza se il suo eventuale presidente del consiglio incaricato si impegnerà ad abolire immediatamente il finanziamento pubblico dei partiti e a istituire subito un reddito di cittadinanza come avviene, sotto varie forme, in Germania, Gran Bretagna, Francia, Austria, Norvegia e Paesi Bassi.
Certo, il Movimento 5 Stelle non voterà la fiducia al nuovo esecutivo. Ma per incassare subito (magari con un decreto legge) un risultato storico che i cittadini attendono da vent’anni (la cancellazione dei truffaldini rimborsi elettorali) potrebbe decidere, dichiarandolo apertamente, di uscire dall’aula del Senato prima del voto. Sopratutto se l’aspirante premier garantirà solennemente davanti alla nazione, in parlamento prima della fiducia, che verranno dimezzati gli stipendi dei parlamentari, che sarà approvata una vera legge anti-corruzione, una sul conflitto di interessi e che i molti miliardi di euro previsti per il Tav saranno invece destinati alla costruzione di una molto più utile rete Internet ultra veloce. Abbassato il quorum al Pd basterebbero così i voti dei montiani per partire con un esecutivo di minoranza pure a Palazzo Madama, anche in caso di voto contrario del centrodestra.
A guardarla con realismo tutto invece è molto più complicato. E non solo perché, dopo anni e anni di promesse disattese, è difficile pensare che gli eletti e i militanti del M5S si possano fidare di un discorso programmatico. In questo gioco del cerino inaugurato da Pierluigi Bersani (chi si prende la responsabilità o di riportare il paese ad elezioni o di inaugurare il governo dell’inciucio?) le variabili sono tante. Probabilmente troppe per credere davvero che una maggioranza Pd-Pdl sarà evitata.

La prima riguarda proprio il finanziamento pubblico: difficile pensare che il Pd e gli altri accettino l’eliminazione dei rimborsi con effetto retroattivo, come ha chiesto Beppe Grillo sul suo blog e il candidato portavoce M5S del Lazio Davide Barillari. Del resto, lo scorso aprile, era stato proprio il tesoriere dei democratici, Antonio Misiani, a dire tassativo: “Rinunciare all’ultima tranche? Impossibile, i partiti chiuderebbero“.

Ma pure ammettendo che il Pd, con un sussulto di buon senso, venga incontro alla volontà dei cittadini già certificata da un referendum del 1993, che cosa farebbe il Pdl? Non è difficile immaginarlo: di fronte a un programma che comprende legge anti-corruzione più severa e norme stringenti sul conflitto di interessi, ci metterebbe un secondo a uscire anch’esso dall’aula del Senato prima del voto di fiducia. Perché se restano fuori sia M5S che Pdl, a Palazzo Madama manca il numero legale e il governo di minoranza resta al palo.
Ovvio, spiegare a chi ha votato centrodestra che Berlusconi e i suoi fanno saltare pure la garantita l’abrogazione del finanziamento pubblico (era uno dei punti del programma del Cavaliere), non sarà semplice per i vertici del Popolo della Libertà. Ma l’esperienza insegna che in fatto di balle il venditore di Arcore non è secondo nemmeno ad Oscar Giannino. E poi il problema per Berlusconi non è un eventuale voto anticipato (è convinto, non a torto, che nemmeno questo Pd lo voglia per timore di un M5S al 40%), ma quello di creare le condizioni per un nuovo governo dell’inciucio. Insomma a Berlusconi di restare col cerino in mano non importa un bel nulla.

E allora la riedizione dell’esecutivo tecnico, magari presieduto dal banchiere Corrado Passera, o la prosecuzione del governo Monti, è segnata? No, in via teorica un sentiero, strettissimo, rimane. Se il M5S, dopo gli incontri tra i neo parlamentari, decide di portarsi a casa il risultato storico dell’abrogazione del finanziamento e il Pd vuole davvero evitare di governare con Berlusconi, i regolamenti del Senato offrono una soluzione. Sedici cittadini eletti a Palazzo Madama nelle fila del Movimento restano in aula al momento della fiducia e votano contro il governo, gli altri escono e non votano. In questo modo anche in caso di assenza in massa del Pdl il numero legale c’è (la metà dell’assemblea più uno) e se invece i senatori berlusconiani restano e votano contro, non bastano per bloccare la nascita dell’esecutivo.

Ovvio un governo in queste condizioni di strada non ne farebbe molta. Rischierebbe di durare qualche mese o poco più. Ma tanto basterebbe per approvare 4 o 5 punti chiave, dare un po’ di reddito ai cittadini più colpiti dalla crisi, e permettere di riscrivere in parlamento la legge elettorale. Pochissimo in tempi normali. Tantissimo per l’Italia degli ultimi vent’anni.
Ma questa, dicevamo, è solo teoria. Perché si realizzi ci vorrebbe gente di parola (nel Pd) e molta fantasia. Al potere.
 

PILU

STATE SERENI
al posto di napolitano...

persona al di sopra delle parti di spessore morale indiscutibile... accordo tra le parti su cosa fare ..i soliti punti .. se non si votano i punti dell'odg si va a votare subito senza se e senza ma.. o si riforma questo paese fermando tutti i danni che ha provocato la casta negli ultimi 20 anni o è la fine di qs paese

amen ... semplice semplice senza i soliti teatrini

bersanio come pdc è improponibile :wall:
 

silpla2000

che bello il yo yo
ieri ho visto la trasmissione di santoro..... ho una certezza...

che quello successo fino a ieri nel futuro sarà molto ma molto poco probabile... la gente non è stanca è arrabbiata nera... tutti e dico tutti grillo compreso devono stare molto attenti.. basta un niente per far scoppiare il kaos...:-o
troppo stress ho le @@ piene di tutto e tutto e per scaricare sono andato a veder il principe abusivo ho passato un'ora e mezza dimenticandomi di tutti i casini che ho per la testa e per le tasche:)
 

DANY1969

Forumer storico
comunque ieri ho visto il saluto del papa...
mi è sembrato disteso..
chiaramente non come i suoi predecessori :-o:-o:D
:lol::lol::lol:

:mumble: Ma a cosa gli servono 2500 euri di pensione :rolleyes:
Non paga l'affitto e le bollette, non deve andare a fare la spesa e nemmeno acquistare vestiario, ha a disposizione 4 suore che cucinano, lavano, stirano :rolleyes: e ha fatto voto di povertà :wall:
Ci sono famiglie che oltre a tutto questo devono far crescere dei figli (e nel mio caso mantenere pure la moglie :D), con molto meno di 2500 euri :wall::wall:
 

PILU

STATE SERENI
troppo stress ho le @@ piene di tutto e tutto e per scaricare sono andato a veder il principe abusivo ho passato un'ora e mezza dimenticandomi di tutti i casini che ho per la testa e per le tasche:)

ieri è stato interessantissimo .. ho capito molte cose... il paese è vivo

ora l'ora dei giochini è finita...

Disoccupazione record a gennaio in Italia. Secondo i dati provvisori dell'Istat, il tasso di disoccupazione è schizzato, a gennaio, all'11,7% dall'11,3% di dicembre 2012: si tratta del dato più alto sia dal quarto trimestre del 1992 (inizio serie storiche trimestrali) sia dall'inizio delle serie storiche mensili (gennaio 2004).

Il tasso di disoccupazione, dunque, è aumentato di 0,4 punti percentuali rispetto a dicembre e di 2,1 punti nei dodici mesi.

Il 2012 è stato un anno nero per il mercato del lavoro italiano. Il tasso di disoccupazione nel 2012, secondo i dati Istat, è schizzato al 10,7% dall'8,4% del 2011: è il dato più alto dal 1993, inizio delle serie storiche annuali.
(in fase di scrittura)

c'era uno di carbonia . .che stava in miniera da 45 gg. grillo è stato l'unico che è venuto e mi ha detto esci da quel pozzo sottoterra .. L'UNICO... e ne ha dette di tutti i colori a tutta la casta... era uno di sx da sempre
 

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