Val
Torniamo alla LIRA
A rendere ancora più strano tutto il salvataggio ci sono due elementi. Il primo è che il presidente Nicos Anastasiades ha offerto di ripagare i depositanti con «bond governativi collegati ai futuri ricavi delle risorse di gas naturale». Il motivo di questa possibile proposta, ha spiegato Anastasiades, è che il Paese sta vivendo la più grande emergenza da 1974, anno dell’invasione turca. «La prima opzione è un default disordinato, dato che senza il supporto della Bce le nostre due più grandi banche sarebbero in bancarotta. La seconda opzione è accettare questo pacchetto», ha detto il presidente.
Nel frattempo, Gazprom ha offerto a Cipro di sostenere i costi della ristrutturazione delle banche del Paese, come riporta il quotidiano Politis. In cambio dei diritti di esplorazione, ed estrazione, per sfruttare le risorse di gas naturale dell’isola, Gazprom potrebbe quindi sostituirsi alla troika composta da Commissione Ue, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale. Il presidente Anastasiades ha declinato l’offerta, dicendo che ci sono altre strade da percorrere piuttosto che cedere a questo genere di «proposte indecenti».
La palla ora è in mano tanto a Cipro quanto all’Eurogruppo. Anastasiades ha pensato di posticipare il voto sul pacchetto di aiuto a domani perché non ci sarebbe una maggioranza solida. Ma è plausibile che ci siano altri ritardi. Oltre alla crisi bancaria, la crisi politica. Ma l’Ue ribadisce che il voto deve esserci oggi, con eventuali margini di negoziazione nei prossimi giorni. In questo modo, spiegano fonti europee, è possibile che Cipro possa capire se la revisione del prelievo forzoso è fattibile o no. L’ultima parola spetta però all’Ue. Il problema è che, nel mentre, il contagio rischia di divampare in tutta l’eurozona.
[email protected]
Nel frattempo, Gazprom ha offerto a Cipro di sostenere i costi della ristrutturazione delle banche del Paese, come riporta il quotidiano Politis. In cambio dei diritti di esplorazione, ed estrazione, per sfruttare le risorse di gas naturale dell’isola, Gazprom potrebbe quindi sostituirsi alla troika composta da Commissione Ue, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale. Il presidente Anastasiades ha declinato l’offerta, dicendo che ci sono altre strade da percorrere piuttosto che cedere a questo genere di «proposte indecenti».
La palla ora è in mano tanto a Cipro quanto all’Eurogruppo. Anastasiades ha pensato di posticipare il voto sul pacchetto di aiuto a domani perché non ci sarebbe una maggioranza solida. Ma è plausibile che ci siano altri ritardi. Oltre alla crisi bancaria, la crisi politica. Ma l’Ue ribadisce che il voto deve esserci oggi, con eventuali margini di negoziazione nei prossimi giorni. In questo modo, spiegano fonti europee, è possibile che Cipro possa capire se la revisione del prelievo forzoso è fattibile o no. L’ultima parola spetta però all’Ue. Il problema è che, nel mentre, il contagio rischia di divampare in tutta l’eurozona.
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