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Trichet Says Not All Measures to Be Needed in Future

By Jana Randow and Gabi Thesing

Nov. 20 (Bloomberg) -- European Central Bank President Jean- Claude Trichet said not all of the emergency measures the bank introduced during the crisis will be necessary in the future.
“Not all our liquidity measures will be needed to the same extent as in the past,” Trichet said at a conference in Frankfurt today. “Any non-standard measure whose continuation would pose a threat to the achievement of price stability must be undone promptly and unequivocally.”
 
per quanto riguarda l'assicurazione sai com'è magari a qualcuno protebbe interessare il minimo garantito e godere di eventuali rialzi di tasso senza sostenere la volatilià di mercato che ti dà un titolo decennale italiano come tra l'altro nei post precendenti si era evedenziato

se tiva, tanto per scambiare alcuni pareri però mi interesserebbe approfondire la tua convinzione che lo scenario giapponese non sia fattibile
(anche io sono convinto della stessa cosa ma mi piacerebbe rafforzare questa convinzione)

I punti che vedo in comune tra la crisi attuale e la lost decade giapponese così a memoria se non sbaglio sono:
1) causa della crisi è il sistema finanziario
2) tassi a zero
3) deflazione / inflazione moderata (consumi che reggono solo per una politica di stimoli senza precedenti)
4) debito pubblico che esplode

quali sono queste diversità strutturali US che scongiurano lo scenario giapponese?

1) US rimane comunque un'economia più forte di quella giapponese quindi è più facile che ci sia una ripresa?
2) Che in US ci sia una ripresa conviene a tutti quindi non c'è l'intenzione di lasciare gli US isolati come è stato fatto per il Giappone?
3) Our currency, your problem => gli US fanno pagare i propri debiti agli altri quindi sempre in un contesto globale è più facile che si riprendano?

condividi queste considerazioni? ne hai altre in merito?
 
per quanto riguarda l'assicurazione sai com'è magari a qualcuno protebbe interessare il minimo garantito e godere di eventuali rialzi di tasso senza sostenere la volatilià di mercato che ti dà un titolo decennale italiano come tra l'altro nei post precendenti si era evedenziato

se tiva, tanto per scambiare alcuni pareri però mi interesserebbe approfondire la tua convinzione che lo scenario giapponese non sia fattibile
(anche io sono convinto della stessa cosa ma mi piacerebbe rafforzare questa convinzione)

I punti che vedo in comune tra la crisi attuale e la lost decade giapponese così a memoria se non sbaglio sono:
1) causa della crisi è il sistema finanziario
2) tassi a zero
3) deflazione / inflazione moderata (consumi che reggono solo per una politica di stimoli senza precedenti)
4) debito pubblico che esplode

quali sono queste diversità strutturali US che scongiurano lo scenario giapponese?


1) US rimane comunque un'economia più forte di quella giapponese quindi è più facile che ci sia una ripresa?
2) Che in US ci sia una ripresa conviene a tutti quindi non c'è l'intenzione di lasciare gli US isolati come è stato fatto per il Giappone?
3) Our currency, your problem => gli US fanno pagare i propri debiti agli altri quindi sempre in un contesto globale è più facile che si riprendano?

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Se compri un obbligazione a TF e tieni fino alla scadenza blocchi un rendimento nominale garantito, tranne nel caso in cui l'emittente fallisca... ma questo vale anche per la polizza... se fallisce la società di assicurazione rimani con il cerino in mano, la volatilità in questo caso non conta. Compri e ti dimentichi dell'investimento fino alla scadenza.

Ci sarebbero molte parole da spendere sulle diversità dell'economia giapponese e di quella americana... cominciamo col dire che sono due popoli completamenti diversi. L'economia di uno stato riflette molte caretteristiche culturari del popolo di quello stato. I giapponesi sono per certi versi simili a noi italiani... un popolo di risparmiatori, crescità della popolazione quasi zero, popolazione vecchissima, mi sembra la più vecchia del mondo a livello di età media. I meccanismi di welfare più accentuati rispetto agli USA... la disoccupazione è strutturalmente molto bassa e anche durante il lost decade era aumentata ma era rimasta su livelli bassi rispetto agli standar americani. Gli USA hanno una popolazione più giovane e in costante crescita, sanità e previdenza gestiti principalmente a livello privato, ammortizzatori sociali ridotti rispetto a quelli europei e giapponesi.

Il primo punto di forza degli USA sta nella flessibilità della loro economia, in seguito a un forte crollo della domanda aggregata l'offerta aggregata si può adattare velocemente al nuovo livello della domanda aggregata... le imprese americane possono licenziare più facilmente rispetto a quelle giapponesi e quindi possono adattare la loro struttura dei costi allo stato dell'economia. Questo permette alle imprese americane di risanarsi alla svelta e di poter effettuare nuovi investimenti e nuove assunzioni non appena ci sono segnali di ripresa della domanda aggregata, innescando un circolo vizioso che consolida ulteriormente la ripresa del GDP. Inoltre questo garantisce una notevole flessibilità dei prezzi... che semplifica notevolmente il lavoro alla FED rispetto, ad esempio, alla BCE che ha a che fare con un insieme di economie dove i prezzi sono molto più rigidi e meno sensibili alla crescita economica nel breve-medio periodo.

Il secondo punto di forza (ma al tempo stesso in determinate circostanze l'unico vero tallone d'achille del sistema economico americano) è la propensione al consumo della popolazione americana. Avere un economia che si basa principalemente sui consumi vuol dire avere un'economia che va molto bene quando il consumatore americano è sano ma che si inceppa drammaticamente quando il consumatore americano è carico di debiti e deve diminuire il livello dei consumi per ripagarli tramite i risparmi o quando i redditi e l'occupazione scendono e di conseguenza il popolo americano è costrutto a spendere meno in consumi. Oggi, anche se la disoccupazione è il doppio di quella pre crisi, la maggior parte delle famiglie americane gode di uno stato di salute finanziaria migliore di quello pre crisi. Questo perchè il livello dell'indebitamento privato è stato ridotto grazie a default e aumento del tasso di risparmio. La gente si dimentica facilmente... presto la paura passerà e la fiducia dei consumatori crescerà, gettando le basi per una solida crescita nei consumi nei prossimi anni.

Per concludere... la crisi in questo giro è stata gestita molto meglio, grazie a ciò che si era osservato in seguito alla grande depressione, alla crisi giapponese e a quella finlandese degli anni '90 (la finlandia aveva attraversato negli anni '90 una crisi del settore bancario simile a quella che ha vissuto il giappone e a quella che stanno vivendo gli USA oggi ma è riuscita a uscirne molto più velocemente del giappone e con meno danni).
Gli errori più gravi sono stati evitati.
Il settore finanziario ha attraversato un processo di "ristrutturazione" e sta riemergendo dal burrone piano piano con le sue forze... permane qualche problema ma è risolvibile con un pò di tempo e buona volontà.
 
Ultima modifica:
Se compri un obbligazione a TF e tieni fino alla scadenza blocchi un rendimento nominale garantito, tranne nel caso in cui l'emittente fallisca... ma questo vale anche per la polizza... se fallisce la società di assicurazione rimani con il cerino in mano, la volatilità in questo caso non conta. Compri e ti dimentichi dell'investimento fino alla scadenza.

ti sbagli,non è così
Una polizza la puoi riscattare quando vuoi (occhio però alle penali di riscatto) ed il rendimento maturato è clique, ovvero ogni anno consolidi l'ipotetico 4%
Se tu vendi il solito titolo prima della scadenza vai a sapere te come si è mosso il mercato. La polizza rivalutabile per definizione ragione in termini di book value e non market, quindi non è volatile quanto un titolo di stato
 
Ci sarebbero molte parole da spendere sulle diversità dell'economia giapponese e di quella americana... cominciamo col dire che sono due popoli completamenti diversi. L'economia di uno stato riflette molte caretteristiche culturari del popolo di quello stato. I giapponesi sono per certi versi simili a noi italiani... un popolo di risparmiatori, crescità della popolazione quasi zero, popolazione vecchissima, mi sembra la più vecchia del mondo a livello di età media. I meccanismi di welfare più accentuati rispetto agli USA... la disoccupazione è strutturalmente molto bassa e anche durante il lost decade era aumentata ma era rimasta su livelli bassi rispetto agli standar americani. Gli USA hanno una popolazione più giovane e in costante crescita, sanità e previdenza gestiti principalmente a livello privato, ammortizzatori sociali ridotti rispetto a quelli europei e giapponesi.

Il primo punto di forza degli USA sta nella flessibilità della loro economia, in seguito a un forte crollo della domanda aggregata l'offerta aggregata si può adattare velocemente al nuovo livello della domanda aggregata... le imprese americane possono licenziare più facilmente rispetto a quelle giapponesi e quindi possono adattare la loro struttura dei costi allo stato dell'economia. Questo permette alle imprese americane di risanarsi alla svelta e di poter effettuare nuovi investimenti e nuove assunzioni non appena ci sono segnali di ripresa della domanda aggregata, innescando un circolo vizioso che consolida ulteriormente la ripresa del GDP. Inoltre questo garantisce una notevole flessibilità dei prezzi... che semplifica notevolmente il lavoro alla FED rispetto, ad esempio, alla BCE che ha a che fare con un insieme di economie dove i prezzi sono molto più rigidi e meno sensibili alla crescita economica nel breve-medio periodo.

Il secondo punto di forza (ma al tempo stesso in determinate circostanze l'unico vero tallone d'achille del sistema economico americano) è la propensione al consumo della popolazione americana. Avere un economia che si basa principalemente sui consumi vuol dire avere un'economia che va molto bene quando il consumatore americano è sano ma che si inceppa drammaticamente quando il consumatore americano è carico di debiti e deve diminuire il livello dei consumi per ripagarli tramite i risparmi o quando i redditi e l'occupazione scendono e di conseguenza il popolo americano è costrutto a spendere meno in consumi. Oggi, anche se la disoccupazione è il doppio di quella pre crisi, la maggior parte delle famiglie americane gode di uno stato di salute finanziaria migliore di quello pre crisi. Questo perchè il livello dell'indebitamento privato è stato ridotto grazie a default e aumento del tasso di risparmio. La gente si dimentica facilmente... presto la paura passerà e la fiducia dei consumatori crescerà, gettando le basi per una solida crescita nei consumi nei prossimi anni.

Per concludere... la crisi in questo giro è stata gestita molto meglio, grazie a ciò che si era osservato in seguito alla grande depressione, alla crisi giapponese e a quella finlandese degli anni '90 (la finlandia aveva attraversato negli anni '90 una crisi del settore bancario simile a quella che ha vissuto il giappone e a quella che stanno vivendo gli USA oggi ma è riuscita a uscirne molto più velocemente del giappone e con meno danni).
Gli errori più gravi sono stati evitati.
Il settore finanziario ha attraversato un processo di "ristrutturazione" e sta riemergendo dal burrone piano piano con le sue forze... permane qualche problema ma è risolvibile con un pò di tempo e buona volontà.

A questo punto mi chiedo come mai sia Trichet il primo a parlare di exit strategy piuttosto che quelli della FED. Mi verrebbe da dire che gli US avendo un'economia più dinamica siano i primi a godere di un'eventuale ripresa e quindi debba essere la FED quella a muoversi per prima


PS: evitati i gravi errori del passato però la mancata regolamentazione del sistema bancario per me si farà sentire, non mi sembra che le istituzioni finanziarie US si stiano comportando diversamente dal passato, escludendo ovviamente i finanziamenti per l'economia reale
 
A questo punto, visto le parole recenti di Trichet, i primi rumors sulla stabilità finanziaria dei paesi nell'Euro più stressati e visto il ritiro di alcuni titoli in asta potrebbe essere un buon momento di entrate nello short Iboxx Sover Euroz?
 
A questo punto mi chiedo come mai sia Trichet il primo a parlare di exit strategy piuttosto che quelli della FED. Mi verrebbe da dire che gli US avendo un'economia più dinamica siano i primi a godere di un'eventuale ripresa e quindi debba essere la FED quella a muoversi per prima


PS: evitati i gravi errori del passato però la mancata regolamentazione del sistema bancario per me si farà sentire, non mi sembra che le istituzioni finanziarie US si stiano comportando diversamente dal passato, escludendo ovviamente i finanziamenti per l'economia reale

La BCE è la banca centrale in più avversa all'inflazione, la priorità assoluta della FED in questo momento è assicurarsi che si consolidi la ripresa in atto.

Bernanke secondo me se deve sbagliare, preferisce ritardare la rimozione dello stimolo monetario piuttosto che anticiparla. Meglio una botta di inflazione che un nuovo scivolone dell'attività economia con annesso aumento dei rischi deflazionistici.
Prima di tutto vogliono evitare la deflazione che è la cosa peggiore per un'economia, e poi penseranno a mettere a posto l'inflazione quando l'economia si sarà ripresa completamente. Domare l'inflazione sarà doloroso, ma non ci sono molte alternative in questi casi. Inoltre un pò di inflazione aiuterà gli USA a bruciare una parte dei debiti accumulati durante la crisi. La deflazione renderebbe il fardello molto più pesante.

Concordo su quello che dici riguardo alla regolamentazione, in USA ne ha parlato qualche giorno fa Dodd e stanno cercando di affrontare il problema. Non è mai semplice in questi casi perchè l'attività di lobbying rallenta questo processo. Ma ci sono buone ragioni per essere fiduciosi.
 
metto l'isin per comodità nella ricerca
LU0321463258
guardando il grafico sembra rimbalzare su un supporto... i tassi ormai non potranno comprimersi più di tanto, l'unica cosa che mi frena x il momento è l'instabilità del sistema che in caso di un patatrac porterà ancor + su i tds
 
metto l'isin per comodità nella ricerca
LU0321463258
guardando il grafico sembra rimbalzare su un supporto... i tassi ormai non potranno comprimersi più di tanto, l'unica cosa che mi frena x il momento è l'instabilità del sistema che in caso di un patatrac porterà ancor + su i tds

Esatto... un eventuale storno di equity/HY/emerging markets potrebbe innescare un nuovo fly to quality... è l'unica cosa che al momento potrebbe comprimere ulteriormente i rendimenti a medio/lungo. La mia speranza è che questo scenario si verifichi in modo da poter incrementare la posizione a prezzi più favorevoli.
 
ti sbagli,non è così
Una polizza la puoi riscattare quando vuoi (occhio però alle penali di riscatto) ed il rendimento maturato è clique, ovvero ogni anno consolidi l'ipotetico 4%
Se tu vendi il solito titolo prima della scadenza vai a sapere te come si è mosso il mercato. La polizza rivalutabile per definizione ragione in termini di book value e non market, quindi non è volatile quanto un titolo di stato

E' proprio lì il problema. Le penali il 99% delle volte sono talmente alte che spesso superano la potenziale perdita in conto capitale del titolo decennale dovuta al rialzo dei tassi di interesse. In alcuni casi arrivano anche al 20% del principale (sono veramente dei pezzi di m... a vendere ste porcherie alla clientela):eek:.

Il rendimento annuo lo puoi consolidare anche con il titolo di stato perchè ti becchi le cedole e il loro valore dipende dal valore nominale del titolo non da quello di mercato.

Quindi anche sotto questo punto di vista il titolo di stato decennale è superiore alla polizza. Stai sicuro che le assicurazioni non ti regalano niente, si parano sempre il deretano;)
 

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