duca.64
Forumer storico
Dulcis in fundo,.......Quanto al destino che hanno in serbo x noi, noi come esseri umani di lingua italiana,
non faccio che riportare quello che ha scritto il sito Bassa Finanza:
Quest’articolo di Jeff Thomas, un signore piuttosto esperto e alquanto smart, che analizzando gli eventi storici (dal crollo dell’impero romano, a Weimar, all’Argentina…) ha stilato una sorta di decalogo: le dieci fasi in cui si evolve un collasso. Sottolineando innanzitutto che dopo un collasso e una depressione ci vogliono anni e anni prima di avere uno straccio di ripresa. Anche nella famosa depressione Usa degli anni ’30 ci vollero 10 anni solo per arrivare a toccare il fondo. E non fu il crash del ’29 a creare la mega disoccupazione, ma piuttosto gli interventi restrittivi e i sempre maggiori controlli soffocanti da parte del governo dei burocrati negli anni seguenti, che stroncarono via via le imprese che già faticavano a sopravvivere. Questo sì portò all’incremento esponenziale, tragico della disoccupazione.
E veniamo al Decalogo. Secondo l’autore l’evolversi degli eventi funziona come un domino, seguendo quasi sempre lo stesso ordine. Questo perché in fondo la natura umana (e quindi le reazioni agli eventi) è sempre la stessa, anche se i dettagli della storia cambiano. Ovviamente non è detto che lo schema si ripeta sempre alla lettera in tutti i suoi fattori; e però come diceva Mark Twain: “La storia non si ripete, ma fa rima”.
LE DIECI FASI DI UN CRASH
(Secondo l’autore le prime tre si sono già verificate – compresa l’inflazione, che non è quella sbandierata nei tiggì – e siamo quindi alla fine dell’inizio, in attesa della quarta).
1 CROLLI INIZIALI
Crash del mercato degli immobili residenziali
Crash degli immobili commerciali
Crash delle Borse
2 PRIME REAZIONI A CATENA
Espropri/perdita della casa
Perdita del lavoro
Inflazione
3 PRIME REAZIONI DEI GOVERNI
Salvataggi per alcuni soggetti selezionati
Drammatico incremento del debito
I politici vanno nella direzione opposta a quella delle soluzioni concrete
La prima reazione impulsiva arriva immediatamente, con il governo che cerca di “far sparire il problema” il più velocemente possibile. Quasi sempre in questa fase le strategie correttive sono preparate in fretta e furia e poco lungimiranti, garantendo di fatto un ulteriore peggioramento dell’economia.
Il problema si aggrava progressivamente fino allo scatenarsi di una nuova serie di effetti a catena, che avviene in genere all’improvviso e fa cadere altre tessere del domino.
4 SECONDA ONDATA DI CROLLI
Crolli significativi in Borsa
La valuta precipita
Aumentano le bancarotte
Incremento della disoccupazione
5 REAZIONI DEI PARTNER COMMERCIALI INTERNAZIONALI
I paesi stranieri rifiutano di comprare altro debito
Il commercio estero rallenta in modo drammatico
A questo punto il Governo introduce cambiamenti radicali, come i malaugurati provvedimenti protezionistici, che si ritorcono contro quasi subito.
6 IL GOVERNO ISTITUISCE MISURE DISPERATE E AUTO-DISTRUTTIVE
Default sul debito
Tariffe restrittive sulle importazioni
Controlli valutari
7 L’ECONOMIA REAGISCE DI CONSEGUENZA ALLE AZIONI DEL GOVERNO
Iperinflazione – drammatico incremento nei prezzi di cibi ed energia
Disoccupazione massiccia
Pignoramenti diffusi
Bancarotte difffuse
A questo punto il domino va giù veloce e gli eventi cominciano ad andare fuori controllo.
8 COLLASSO SISTEMICO
Chiusura delle banche
Notevole incremento dei senzatetto
Scarsità di cibo e carburante
L’energia elettrica viene fornita a singhiozzo; i blackout diventano comuni
Al susseguirsi di questi eventi, l’umore della folla oscilla fra rabbia cieca e paura.
9 COLLASSO SOCIALE
Incremento drammatico del crimine (specialmente per le strade)
Rivolte per il cibo
Rivolte contro le tasse
Ribellione dei senza tetto, con occupazioni abusive delle proprietà
10 LEGGE MARZIALE
Creazione di corpi speciali di polizia.
Provvedimenti restrittivi della libertà personali.
***
Segue un consiglio pratico per te, per me e per noi:
«Se vuoi uscire da questo periodo essendo ancora tutto intero è essenziale smettere di pensare nel presente. La maggior parte di noi tende a dire a sé stesso: Beh, le cose non vanno bene come prima, ma non sono neanche una tragedia. Mi posso adattare. Non so come enfatizzare abbastanza quanto un atteggiamento del genere sia miope. Piuttosto che permettere al tuo pensare di essere una semplice istantanea della tua situazione di oggi, fai lo sforzo di esaminare la direzione che gli eventi prenderanno e immagina cosa avrai bisogno di fare per non diventare una vittima di tali eventi. Questo è un principio fondamentale, se vuoi cavartela bene nei prossimi anni».
È un invito agli italiani a pensare. Pensare?! Non sia mai. Valga il detto di Thomas Edison:
«5% della gente pensa, 10% pensano di pensare, e l’altro 85% preferisce morire che pensare».
E quest’altro, di Van Loon: «Ogni tentativo di attaccare l’ignoranza è destinato a fallire perché le masse sono sempre pronte a difendere il loro più prezioso patrimonio: la loro ignoranza».
In inglese:
Five percent of the people think;
ten percent of the people think they think;
and the other eighty-five percent would rather die than think - Thomas Edison
Any formal attack on ignorance is bound to fail because the masses are always ready to defend their most precious possession – their ignorance - Hendrik Willem van Loon



non faccio che riportare quello che ha scritto il sito Bassa Finanza:
Quest’articolo di Jeff Thomas, un signore piuttosto esperto e alquanto smart, che analizzando gli eventi storici (dal crollo dell’impero romano, a Weimar, all’Argentina…) ha stilato una sorta di decalogo: le dieci fasi in cui si evolve un collasso. Sottolineando innanzitutto che dopo un collasso e una depressione ci vogliono anni e anni prima di avere uno straccio di ripresa. Anche nella famosa depressione Usa degli anni ’30 ci vollero 10 anni solo per arrivare a toccare il fondo. E non fu il crash del ’29 a creare la mega disoccupazione, ma piuttosto gli interventi restrittivi e i sempre maggiori controlli soffocanti da parte del governo dei burocrati negli anni seguenti, che stroncarono via via le imprese che già faticavano a sopravvivere. Questo sì portò all’incremento esponenziale, tragico della disoccupazione.
E veniamo al Decalogo. Secondo l’autore l’evolversi degli eventi funziona come un domino, seguendo quasi sempre lo stesso ordine. Questo perché in fondo la natura umana (e quindi le reazioni agli eventi) è sempre la stessa, anche se i dettagli della storia cambiano. Ovviamente non è detto che lo schema si ripeta sempre alla lettera in tutti i suoi fattori; e però come diceva Mark Twain: “La storia non si ripete, ma fa rima”.
LE DIECI FASI DI UN CRASH
(Secondo l’autore le prime tre si sono già verificate – compresa l’inflazione, che non è quella sbandierata nei tiggì – e siamo quindi alla fine dell’inizio, in attesa della quarta).
1 CROLLI INIZIALI
Crash del mercato degli immobili residenziali
Crash degli immobili commerciali
Crash delle Borse
2 PRIME REAZIONI A CATENA
Espropri/perdita della casa
Perdita del lavoro
Inflazione
3 PRIME REAZIONI DEI GOVERNI
Salvataggi per alcuni soggetti selezionati
Drammatico incremento del debito
I politici vanno nella direzione opposta a quella delle soluzioni concrete
La prima reazione impulsiva arriva immediatamente, con il governo che cerca di “far sparire il problema” il più velocemente possibile. Quasi sempre in questa fase le strategie correttive sono preparate in fretta e furia e poco lungimiranti, garantendo di fatto un ulteriore peggioramento dell’economia.
Il problema si aggrava progressivamente fino allo scatenarsi di una nuova serie di effetti a catena, che avviene in genere all’improvviso e fa cadere altre tessere del domino.
4 SECONDA ONDATA DI CROLLI
Crolli significativi in Borsa
La valuta precipita
Aumentano le bancarotte
Incremento della disoccupazione
5 REAZIONI DEI PARTNER COMMERCIALI INTERNAZIONALI
I paesi stranieri rifiutano di comprare altro debito
Il commercio estero rallenta in modo drammatico
A questo punto il Governo introduce cambiamenti radicali, come i malaugurati provvedimenti protezionistici, che si ritorcono contro quasi subito.
6 IL GOVERNO ISTITUISCE MISURE DISPERATE E AUTO-DISTRUTTIVE
Default sul debito
Tariffe restrittive sulle importazioni
Controlli valutari
7 L’ECONOMIA REAGISCE DI CONSEGUENZA ALLE AZIONI DEL GOVERNO
Iperinflazione – drammatico incremento nei prezzi di cibi ed energia
Disoccupazione massiccia
Pignoramenti diffusi
Bancarotte difffuse
A questo punto il domino va giù veloce e gli eventi cominciano ad andare fuori controllo.
8 COLLASSO SISTEMICO
Chiusura delle banche
Notevole incremento dei senzatetto
Scarsità di cibo e carburante
L’energia elettrica viene fornita a singhiozzo; i blackout diventano comuni
Al susseguirsi di questi eventi, l’umore della folla oscilla fra rabbia cieca e paura.
9 COLLASSO SOCIALE
Incremento drammatico del crimine (specialmente per le strade)
Rivolte per il cibo
Rivolte contro le tasse
Ribellione dei senza tetto, con occupazioni abusive delle proprietà
10 LEGGE MARZIALE
Creazione di corpi speciali di polizia.
Provvedimenti restrittivi della libertà personali.
***
Segue un consiglio pratico per te, per me e per noi:
«Se vuoi uscire da questo periodo essendo ancora tutto intero è essenziale smettere di pensare nel presente. La maggior parte di noi tende a dire a sé stesso: Beh, le cose non vanno bene come prima, ma non sono neanche una tragedia. Mi posso adattare. Non so come enfatizzare abbastanza quanto un atteggiamento del genere sia miope. Piuttosto che permettere al tuo pensare di essere una semplice istantanea della tua situazione di oggi, fai lo sforzo di esaminare la direzione che gli eventi prenderanno e immagina cosa avrai bisogno di fare per non diventare una vittima di tali eventi. Questo è un principio fondamentale, se vuoi cavartela bene nei prossimi anni».
È un invito agli italiani a pensare. Pensare?! Non sia mai. Valga il detto di Thomas Edison:
«5% della gente pensa, 10% pensano di pensare, e l’altro 85% preferisce morire che pensare».
E quest’altro, di Van Loon: «Ogni tentativo di attaccare l’ignoranza è destinato a fallire perché le masse sono sempre pronte a difendere il loro più prezioso patrimonio: la loro ignoranza».
In inglese:
Five percent of the people think;
ten percent of the people think they think;
and the other eighty-five percent would rather die than think - Thomas Edison
Any formal attack on ignorance is bound to fail because the masses are always ready to defend their most precious possession – their ignorance - Hendrik Willem van Loon


