Loris Mazzorato: osare l’inosabile (e dimostrare di avere ragione)
5 novembre 2013 |
Autore
Alberto Medici |
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Che il sindaco di Resana fosse un tipo strano lo si sapeva già. Che non avesse paura di nulla, anche. Da quando ha cominciato a denunciare l’IMU, due anni fa, con le sue magliette provocatorie (“
Crimini di stato“), che ora si sono “
arricchite” (sigh!) di Tares, IVA, ecc. (per non parlare di MES e simili), andando a Roma, chiedendo garanzie ai parlamentari, ricevendo promesse (“
sarà solo per quest’anno, poi l’IMU sarà interamente versata ai comuni“) poi puntualmente smentite.
E che non avesse paure di esporsi e di metterci la faccia lo si era capito quando, pur avendo la sua giunta contro, accettava di tenere conferenze sul denaro, o sulle scie chimiche (
a proposito: lo sapete che un rappresentante del Cicap gli ha scritto chiedendo di cancellare la presentazione di Corrado Penna? Non di partecipare per poter fare un contradditorio, no: proprio di cancellare l’evento… ma come si permettono?).
E la sua cittadinanza, e la sua giunta, gli andavano dietro. Fino a quando ne ha fatta una di troppo: (
no, non è stata la partecipazione al requiem di quel vecchio che obbediva agli ordini 70 anni fa: quella è stata la scusa, quello che fa presa sull’immaginario, che permette di mettere le etichette: “nazista”; “estremista”, “nostalgico, e via dicendo): ha messo all’ordine del giorno la
revoca della Tares dal suo comune. E per gli altri membri della giunta (quasi tutti a dire il vero: 3 sono rimasti con lui) questo era veramente troppo (o meglio:
era troppo per i loro gerarchi di partito che a Roma si devono essere detti: se comincia uno, si apre la diga ed è finita, quindi: fermatelo prima che sia troppo tardi) e si sono dimessi, sfiduciandolo. Purtroppo gli è mancata una adesione, nella loro opera di ammutinamento, e quindi, se i “
subentranti” (i primi fra i non eletti) lo sosterranno, lui potrà restare al suo posto. Fino alle prossime elezioni, previste per il 2014.
Quello che invece non si sapeva, e che ho scoperto stasera, era la parte più importante. E cioè che quest’uomo, classe ’64, ha delle caratteristiche eccezionali: forza, fede, coraggio, grinta, lealtà, trasparenza. E delle idee ben precise su come condurre un comune piccolo (9.000 abitanti circa). E un coraggio da vendere. E un non-attaccamento ai soldi che gli ha permesso di sforare il patto di stabilità (
pagare con soldi a disposizione del comunei fornitori che hanno completato le commesse ? Reato gravissimo secondo il nostro stato!) che
gli è costato il taglio di un terzo dello stipendio per un anno intero (questo stato sa essere cattivo con chi non rispetta le “
sue” regole). E dei risultati da far invidia ad amministrazioni comunali molto più importanti e molto più indebitate (Milano, Roma, Napoli: perdono centinaia di milioni all’anno, alla faccia del “
più grandi si è, e più si fanno economie di scala“).
Una umanità da farmi rabbirividire, stasera. Pensate ad una folla straripante, svariate centinaia di persone assiepate in una sala, con molti in piedi o fuori dalle porte per la troppa affluenza, ad applaudire continuamente, arrabbiati contro questa casta politica avida ed insensibile, addirittura scopre che fra di loro c’è un senatore (
l’ho vista brutta per lui, per un attimo) e Loris a parlare di “
guardare avanti, inutile cercare le colpe, il cambiamento deve partire da noi, smettiamola di cercare fuori di noi le risposte…”
Un mito.
Prendo dalla sua lettera di “commiato”:
“Il mio dovere fondamentale è questo: non ammettere discriminazioni! Che mi deriva, prima che dalla mia posizione di capo del paese… dalla mia coscienza di Cristiano: qui c’è in gioco la sostanza stessa della Grazia e dell’Evangelo!…non posso, come Sindaco, scaricare sulle spalle dei miei cittadini colpe non loro, quelle di una crisi, voluta e generata da altri, non posso imporre un aumento di tasse… sapendo che in un prossimo futuro ne dovrò aggiungere altre.….. ed è proprio come Cristiano che ho il dovere di denunciare queste sofferenze… alzare al cielo un grido d’aiuto e di speranza…”
E, fra i vari successi ottenuti nei suoi quattro anni di mandato,
un particolare commovente e illuminante al tempo stesso: se sono molti i successi e le opere conseguite come pubblica amministrazione, molti di più sono quelli ottenuti dal volontariato. E uno dice: ma che c’entra il volontariato con l’amministrazione comunale? C’entra eccome, perchè lui, il sindaco, ad un certo punto chiamò gli imprenditori della zona e disse: “
o ci diamo una mano tutti quanti, o da qui non se ne esce”. E sotto la guida della pubblica amministrazione, sotto l’esempio di qualcuno che
sta al potere per servizo e non per utile e tornaconto personali (questa forse la sua colpa più grande per chi sta “
in alto“: anche perchè uno così come fai a ricattarlo?), la comunità si è rimboccata le maniche e ha cominciato a lavorare per il territorio, per sè stessa, per i più deboli, per gli anziani, per i propri figli. Addirittura gente che, appena andata in pensione, si presenta in comune e dice: “
Sig. Sindaco, sono in pensione, come posso aiutare?”. A dimostrazione che la “
amministrazione“, per quanto lo Stato Centrale cerchi di legarle le mani (
al punto che secondo qualcuno i sindaci sono ridotti a poco più che amministratori condominiali) può, e può molto. Perchè le energie ci sono, e sono tante, e se si mette in moto la spirale della bontà, dell’Amore, questa diventa sempre più contagiosa.
E aver provato, con l’esperienza concreta, che la “
ricchezza” di una comunità non sta nelle
risorse e tantomeno nel
denaro a disposizione, ma sta nella volontà comune di lavorare per gli altri,
per il bene comune, senza calcolo e ritorno immediato: e il ritorno collettivo ne risulta moltiplicato. Perchè, come ha detto e ripetuto:
“Non esiste la crisi, esiste solo l’incapacità di affrontare un cambiamento”
Loris Mazzorato:
grazie per avermi fatto vedere che anche col poco che aveva a disposizione, col lavoro duro, altruistico e disinteressato (
e un sano affidamento alla Provvidenza) è stato in grado di trasformare quei due pani e cinque pesci in molto, molto di più. Grazie per averci fatto vedere
che si poteva fare, adesso lo sappiamo anche noi. Però, per favore, potrebbe continuare a darci qualche esempio? Siamo un po’ duri, se magari sta lì ancora qualche anno capiamo meglio….